Abbonamenti da 20 euro per spiare nelle case delle persone: l’incredibile scoperta

Il canale di un famoso servizio di chat istantanea vende abbonamenti da 20 euro per spiare nelle case delle persone. La scoperta inquietante della Polizia.

La maggior parte delle persone utilizzano servizi di messaggistica istantanea per condividere informazioni e contenuti con i loro contatti. Telegram è una delle più conosciute ed è particolarmente apprezzata perché garantisce una crittografia end-to-end.

Abbonamenti da 20 euro per spiare nelle case delle persone: l’incredibile scoperta della Polizia

Con Telegram è possibile:

  • Creare gruppi o canali o partecipare a quelli esistenti.
  • Condividere contenuti multimediali.
  • Massaggiare con amici o sconosciuti.
  • Creare chat segrete

Questo sistema di messaggistica è usato anche dai cybercriminali e dai truffatori della rete. Per questo motivo occorre fare molta attenzione ai messaggi sospetti e a non cliccare su link di cui non si conosce la provenienza.

Un canale Telgram, infatti, offriva 20 euro a titolo di abbonamento per permettere ad altri utenti di spiare nelle case di poveri malcapitati ignari. I cybercriminali sono riusciti ad entrare nei sistemi di sicurezza delle telecamere di videosorveglianza privati.

In questo modo riuscivano a spirare case private, piscine e hotel.

Abbonamenti da 20 euro per spiare nelle case, nelle piscine e negli hotel

L’abbonamento da 20 euro che un canale Telegram chiedeva agli utenti, permetteva di accedere alle telecamere di sicurezza di abitazioni private. In questo modo, i curiosoni potevano spiare nell’intimità di centinaia di persone.

L’operazione condotta dalle forze dell’ordine che ha permesso di scoprire questo subdolo sistema, prende il nome di “Rear Window”.

Si è trattato di veri e propri attacchi informatici effettuati ai danni di poveri malcapitati, che si sono ritrovati in una sorta di “Grande Fratello” senza neanche saperlo.

Grazie al sistema adottato da due gruppi cybercriminali era possibile spiare l’intimità di centinaia di famiglie. Attualmente sono 11 le persone indagate e si tratta di tutti giovani ventenni italiani, fatta eccezione per un componente di nazionalità ucraina.

L’attività andava avanti da 3 anni e non prevedeva solo la possibilità di spiare nelle stanze da letto delle vittime, ma comprendeva anche la vendita di foto e video.

Un sistema perverso: come accedevano alle telecamere

Una volta effettuato l’abbonamento ai servizi offerti dai due gruppi era possibile accedere alla lista di cose a cui era possibile accedere. Il meccanismo era tanto inquietante quanto semplice: con un semplice click le persone accedevano a varie sezioni che comprendevano appartamenti, spiagge nudisti, hotel, piscine, nightclub, etc.

Il pagamento poteva essere effettuato con Paypal, ma accettavano anche Bitcoin.

Il servizio era ben strutturato, nei minimi dettagli, tanto da comprendere una “demo” gratuita con 4 video e una versione VIP.

Gli utenti spioni aveva la possibilità di accedere alle singole telecamere disponendone a loro piacimento.

Il contorto meccanismo è risultato essere un sistema collaudato con almeno 3 anni di attività. I fondatori dei due gruppi sponsorizzavano il loro servizio di “spionaggio privato” tramite la piattaforma russa VKontakte.

Successivamente, è avvenuto lo spostamento su Telegram con lo scopo di attrarre più clienti.

Nella maggior parte dei casi, a favorire l’accesso ai sistemi di video-sorveglianza privata erano banali errori commessi dalle stesse vittime.

Ci stiamo riferendo alle password di sistema mai modificate. Inoltre, anche l’installazione di telecamere in bagno o nelle camere da letto, ha alimentato questo meccanismo che ha sfrutta i sistemi di monitoraggio connessi alla rete Wi-fi.

Impostazioni privacy