Modulo Rdc-Com/Au: finalmente dopo settimane di buio si accende la luce

Governo e Inps, di concerto, hanno trovato una soluzione, e adesso finalmente il modulo Rdc-Com/Au, di cui tanto si è parlato, è davvero una realtà. Stiamo parlando di Assegno Unico e Reddito di Cittadinanza.

Non sono mancate le polemiche: in molti sono stati coloro che per settimane avevano fatto notare che si era di fronte alla solita e annosa situazione della “politica delle parole, non seguita dai fatti”.

Assegno Unico e Reddito di Cittadinanza

Per quelli che non lo sapessero, siamo di fronte ad una documentazione che mette nelle condizioni i soggetti, padri o madri di famiglia, con minori a carico, per giunta magari anche disabili, già beneficiari del Reddito di Cittadinanza, di poter percepire anche l’Assegno Unico. Infatti, come noto, il primo non esclude affatto la presenza del secondo.

Dallo scorso marzo molte famiglie con figli che percepiscono il Reddito di Cittadinanza hanno visto un aumento corrispondente all’Assegno Unico accreditato sulla propria carta Rdc. Finalmente, potrebbe dire qualcuno, due Sostegni insieme!

La politica de Governo incentrata, per arginare il crescente fenomeno della povertà, si è fatta concreta. Draghi e i suoi hanno indossato l’elmetto e imbracciato la spada, pronti a parare i durissimi colpi del caro vita. Le famiglie e le imprese sono allo sbando.

7 milioni di italiani sulla soglia della povertà, un esercito di nuovi indigenti. Prima la Pandemia, poi la crisi energetica, portata all’acme da una inflazione record che è come un pugno nello stomaco. Fa male, non ti lascia respirare.

Il percorso burocratico, non poco complesso, per sapere chi e come deve accedere al modulo Rdc-Com/Au, nonostante l’annuncio datato 28 aprile 2022, per settimane non è stato chiaro.

Esiste un non poco controverso metodo di calcolo per capire quanto spetta a ogni nucleo familiare, in complessivo, ragionando sia su figli maggiorenni e minorenni a carico, eventuale affitto o casa di proprietà.

Invece dell’importo dovuto per il reddito di cittadinanza – senza considerare l’aumento dato dall’Assegno Unico – si ragiona di base due fattori:

  • l’integrazione del reddito familiare fino alla soglia di 6mila euro moltiplicata per la scala di equivalenza (7.560 euro per il Reddito di cittadinanza).
  • un aumento – destinato solo a chi paga un affitto – pari all’importo annuo del canone fino ad un massimo di 3.360 euro (1.800 euro per il Reddito di Cittadinanza).
  • C’è anche un’integrazione per le famiglie proprietarie della casa, dove è stato acceso un mutuo per acquistarla: in questo caso l’integrazione, pari al massimo della rata del mutuo, non può superare i 1.800 euro.

L’importo complessivo, sommato alle due componenti di calcolo, non può comunque superare i 9.360 euro annui (780 euro al mese), moltiplicato per la scala di equivalenza e ridotto per il valore del reddito familiare.

Considerando questi fattori, il beneficio massimo annuo va da 6mila euro per un nucleo composto da un solo adulto a 13.200 euro per una famiglia con 4 adulti (o 3 adulti e 2 minorenni) comprensivo di persona con disabilità grave o non autosufficiente.

Ricapitolando quanto accaduto, il giorno 28 aprile l’Inps, con una circolare, annunciava la presenza del Modulo Rdc-Com/Au (Reddito di Cittadinanza e Assegno Unico insieme). Nonostante le settimane di buio pesto siamo arrivati a una conclusione. Non c’è nulla di automatico nella burocrazia italiana, se non compili tutti i documenti nel modo esatto, rischi di perdere gran parte dei benefici economici che sono in corso.

Alla luce di ciò, ci accorgiamo che sono veramente poche le situazioni in cui non si è tenuti a compilare il modulo Rdc-Com/AU. In sintesi, gli unici a non doverlo presentare saranno i nuclei familiari percettori di RdC nei quali siano contestualmente presenti, all’interno dello stesso nucleo, i due genitori, di cui uno sia il dichiarante della DSU, ai fini ISEE, con uno o più figli a carico.

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