Bollette di luce e gas salate, ma il prezzo d’acquisto è 4 volte più basso: ecco cosa ci nascondono

Il costo delle bollette di luce e gas sono lievitate in maniera considerevole. Il prezzo è 4 volte più alto rispetto al prezzo di acquisto. Perché?

Le bollette del gas sono sempre più costose e gli italiani, nonostante i miliardi di euro stanziati dal Governo, fanno fatica a causa di questi rincari. Per quale motivo i prezzi al consumatore finale sono così alti rispetto a quelli pagati al momento dell’acquisto?

Bollette di luce e gas salate, ma il prezzo d'acquisto è 4 volte più basso: ecco cosa ci nascondono

Per la serie strano ma vero: il prezzo del gas alla fonte è diminuito, tuttavia i consumatori non hanno riscontrato questa variazione in bolletta.

Il 26 maggio 2022 il prezzo sul TTF olandese si è attestato a €86 per MW. Si tratta di una cifra notevolmente inferiore rispetto a quella registrati immediatamente dopo lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia. In quel periodo, infatti, il prezzo sul TTF olandese aveva raggiunto quota €350.

Insomma il costo del gas è diminuito notevolmente, ma i consumatori continuano a pagare tanto per effetto del prezzo che si è formato sulla Borsa di Amsterdam.

Si tratta di un valore che indubbiamente incide anche sulla bolletta della luce, a causa del meccanismo dell’Unione Europea secondo il quale: la materia prima che costa di più influenza il prezzo di tutte le altre.

Bollette di luce e gas salate: quanto costa la materia prima all’origine?

Secondo quanto dichiarato dal direttore dell’Agenzia delle Dogane italiana, Marcello Minenna, il costo all’origine del gas non ha mai superato la soglia dei €60. A tal proposito, Minenna cita un documento della commissione europea in cui viene registrato al dettaglio il prezzo da ogni fornitore che lo porta in Italia.

Ad esempio, il metano che arriva dalla Norvegia ha un costo alla dogana molto basso pari a 17,7 euro al megawattora. Quello invece che proviene dalla Russia, ed è importato da Treviso, costa 18,96 euro al megawattora.

Per quanto riguarda il gas naturale, importato dall’Africa, invece, ovvero quello che arriva dall’Algeria in Sicilia il costo è pari a 19,95 euro.

Il gas che costa più in assoluto proviene dall’ Azerbaijan e ha un prezzo di 63,3 al megawattora.

I prezzi appena indicati possono subire delle variazioni costanti il valore del TTF sarà sempre più alto rispetto ai costi realmente pagati.

Gli elementi che hanno influenzato la Borsa sono legati alla speculazione finanziaria, ma soprattutto ad una scommessa sbagliata fatta dagli operatori di mercato secondo i quali il prezzo del gas sarebbe sceso, e invece…

Questi due fattori hanno spiazzato completamente gli investitori che si sono visti a dover coprire i loro investimenti al ribasso provocando un enorme incremento dei prezzi in Borsa. Di conseguenza si sono verificati ripercussioni che sono ricadute sulle famiglie e sulle imprese, per quanto riguarda il prezzo finale.

Questo fenomeno ha praticamente obbligato il Governo Draghi a stanziare 30 miliardi di euro per calmierare le cifre alte in bolletta di questi mesi.

Cosa succede ora?

Per invertire la tendenza ci sono due possibili soluzioni, entrambe complicate. Il loro scopo è ovviamente quello di interrompere questo meccanismo, imponendo il tetto massimo europeo sul costo del gas. Tale soluzione è molto tortuosa e per il momento non è percorribile.

L’altra idea è quella di sganciare definitivamente le tariffe italiane dalle gambe con i TTF olandese. In questo modo, sarà possibile avvicinare il costo finale a quello iniziale.

Quest’ultima strada, per quanto complessa, sembra essere quella più concreta. Gli organi deputati sono già al lavoro, per offrire al Ministero della Transizione un’idea di quanto valgono i reali contratti. Lo scopo è quello di capire quale sarebbe l’aggiornamento delle tariffe a luglio che si baserà sui prezzi reali e non su quelli finanziati dalla borsa olandese.

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