Legge 104, ok al pass auto ma occhio ai limiti: cosa non si può fare

Il Pass auto per disabili è una delle agevolazioni cardine per tale categoria. Tuttavia, bisogna fare attenzione ad agire secondo i giusti criteri.

 

Il famoso tagliando blu è una delle principali agevolazioni pensate per i disabili. Si tratta, naturalmente, del bollino da apporre sul cruscotto e che consente ai proprietari dell’auto di posteggiare nelle aree riservate a chi è in condizione di invalidità.

Pass Auto disabili
Foto da Pixabay

È chiaro che, nel momento in cui si rientra fra gli agevolati, i requisiti andranno rispettati alla lettera. A rilasciare la certificazione è il Comune di residenza che, una volta accertato l’effettivo diritto dei richiedenti sulle basi della documentazione fornita dal medico legale della Asl, andrà a fornire il contrassegno che consentirà sia la sosta in aree apposite che la circolazione su determinate strade urbane. Attenzione però, perché il Pass auto dovrà essere utilizzato coi giusti criteri. La Legge 104, infatti, concede sì una serie di ausili importanti per chi è in condizione di invalidità ma presuppone che gli stessi passino da un corretto utilizzo. Nel caso del contrassegno per le auto, c’è in particolare una questione da risolvere.

Una problematica sulla quale si è registrato anche l’intervento dell’Aci, il quale ha fornito la sua spiegazione a un dubbio che ha via via iniziato ad attanagliare la maggior parte dei fruitori. Ossia il fatto che il disabile debba essere necessariamente in auto per poter dimostrare che il veicolo possa sostare nelle aree riservate. Secondo l’Automobile Club d’Italia, il contrassegno in originale dovrà essere posto sul cruscotto dell’auto, quindi bene in evidenza. Da quel momento, è possibile usufruire dei suoi benefici stabiliti per legge. Inoltre, il Pass auto dovrà essere in possesso del guidatore nel momento in cui questi si mette alla guida della propria auto. Senza possibilità, quindi, di esibirlo a posteriori.

Pass auto per disabili: quali sono gli usi impropri del contrassegno

Nel momento in cui si incappi in una sanzione, esibire successivamente il bollino non sarà sufficiente per un annullamento. Senza contare che lo stesso contrassegno potrebbe essere utilizzato in maniera impropria, ad esempio per offrire un servizio al soggetto con invalidità attribuita ma non legato a ragioni di mobilità. Le quali, invece, sono essenziali per l’ottenimento del Pass auto. In sostanza, se un parente dovesse salire a bordo dell’auto e utilizzare il bollino recandosi a fare la spesa senza che vi sia il titolare dell’indennità, questi sarà passibili di contravvenzione. Anche il Codice della Strada provvede a sanzionare i comportamenti illeciti. Ad esempio, qualora in auto vi sia un pass non in originale. Fotocopie e riproduzioni varie, anche a fronte di un effettivo possesso, non saranno ritenute valide.

Qualora fossero riscontrato l’utilizzo di documenti non in originale, il responsabile andrebbe incontro al sequestro del Pass auto, oltre che a una sanzione pecuniaria e amministrativa. Se vi fosse addirittura un caso di contraffazione, a quel punto scatterebbe la denuncia penale. Perché la fotocopia di un documento legalmente posseduto fosse considerata reato, ci è voluta la sentenza n. 1702/2014 della Corte di Cassazione, secondo la quale è da considerarsi tale se la copia fosse mostrata al posto dell’originale. Altra limitazione riguarda la scadenza: un contrassegno non in corso di validità non dà autorizzazione alla sosta negli appositi spazi per disabili qualora vi sia divieto di sosta permanente. Inutile dire che utilizzare il bollino senza che vi sia il titolare con noi costituisce un illecito, con sanzioni previste nell’ordine di 168 euro (minimo) e 672 (massimo). Ritiro o revoca del documento scatterebbero a seconda della sanzione.

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