Gli ultimi anni hanno visto una vera e propria rivoluzione nel settore bancario. Alcune novità sono di fatto poco conosciute.
Negli ultimi tempi, cosi come anticipato una vera e propria rivoluzione nel settore bancario ed anche fiscale. Ci troviamo insomma di fronte ad una situazione nuova in cui ogni cittadino in un certo senso rischia in qualche modo in prima persona di finire sotto lenti di ingrandimento inattese, per nulla considerate. Le novità insomma non cessano mai per i cittadini sempre al centro di nuove interessanti (?) evoluzioni.
Le ultime novità nel settore bancario e direttamente collegato in quello fiscale hanno spinto i cittadini a guardarsi bene dall’utilizzare nel migliore dei modi i prodotti bancari di cui ormai si fa largo utilizzo. Oggi il Fisco, punta a controllare qualsiasi tipo di nostra operazione, controllare qualsiasi aspetto collegato a carte prepagate, conti correnti, carte di credito e quant’altro, avendo la possibilità di incrociare dati e dinamiche. Qualsiasi cosa sotto controllo insomma.
Il concetto di carta ricaricabile, letteralmente schizzato nelle abitudini e non solo grazie a prodotti come la classica Postepay e la Postepay Evolution, che si differenzia dalla prima per la presenza dell’Iban è diventato praticamente impossibile da evitare. Tutti abbiamo bisogno per una cosa o per un’altra di strumenti come questi, per pagamenti, acquisti on line e quant’altro. Qualcosa di letteralmente indispensabile. Di conseguenza però anche questi piccoli strumenti per l’appunto sono soggetti a controlli che spesso nemmeno consideriamo.
Postepay sotto osservazione: accrediti e prelievi sotto la lente d’ingrandimento
La diffusione di tali strumenti di pagamento negli anni è stata data anche dal crescere, cosi come anticipato di quell’esigenza dettata anche dalla semplicità vera e propria del prodotto stesso. Ricaricare una carta prepagata è operazione semplice cosi come sicure è la sua gestione. Con la nascita poi di Postepay Evolution che dspone anche di un Iban le cose sono cambiate perchè le carte hanno iniziato ad avere utilizzi completamente diversi, ad esempio conti sui quali farsi accreditare lo stipendio.
L’Agenzia delle entrate con le nuove disposizioni in materia ha iniziato in pratica a controllare anche questi strumenti, alzando man mano la sua attenzione sulle varie soglie di limite di versamento o prelievo. Situazioni semplicissime da tracciare per il Fisco che sottopone chiaramente come detto a limitazioni l’operabilità delle stesse. Gli istituti di credito hanno l’obbligo di registrare qualsiasi movimento presso l’“Anagrafe dei conti correnti”.
A quel punto scatteranno immediatamente i controlli del Fisco con la possibilità di andare ad indagare su qualsiasi movimento del cittadino in questione. Incrociando per l’appunto pagamenti, versamenti, entrate ed uscite di denaro quindi, situazioni che non sempre sono apparse tanto limpide da leggere. I numeri insomma possono ricostruire tutto il profilo, per cosi dire di un cittadino, di un contribuente insomma. Quanto guadagna, quando, come, in che modo, con quale cadenza effettua pagamenti, versamenti e quant’altro. Tutto in poche semplici operazioni.
Il Fisco controlla ogni cosa, da oggi, bene saperlo anche e soprattutto le carte prepagate. Semplici da utilizzare ma altrettanto semplici per l’appunto da controllare. Tutto segue una specifica logica, tutto ha una sua profonda struttura invisibile. Tutto può portare ad un controllo a sorpresa e di certo a sorprese non certo gradite.