Pale eoliche domestiche, gli italiani dicono sì: ecco quanto costano

Sempre più italiani sostengono l’utilizzo delle pale eoliche domestiche. Una scelta sostenibile ma anche conveniente.

 

L’argomento sostenibilità è interessante nella sua vastità. I concetti di ottimizzazione del consumo energetico e della salvaguardia dell’ambiente si intersecano spesso e volentieri.

Pale eoliche casa
Foto da Pixabay

Ne viene fuori un quadro estremamente variegato, che sposta l’attenzione dei consumatori da un argomento all’altro (apparentemente anche molto distanti fra loro) nell’ambito di un unico progetto di gestione delle risorse. E la questione della sostenibilità fa capo sia al contesto pubblico che a quello domestico. L’argomento è in realtà dibattuto ormai da decenni: l’utilizzo delle fonti rinnovabili rappresenta una delle strategie più discusse e anche più perseguite, essendo le uniche considerate effettivamente in grado di rimpiazzare i combustibili fossili. Un percorso complesso, evidenza mai chiara come in questo periodo. La crisi economica, con la riduzione dei consumi e della forza lavoro, ha richiesto strategie di emergenza che, in alcuni casi, hanno portato a rivedere alcuni piani sullo stop alle emissioni.

E questo nonostante gli sforzi della Comunità internazionale affinché i Paesi, specie le prime economie del mondo, perseguissero la strada della sostenibilità. Il problema è proprio lo sganciamento da materie prime e fonti di approvvigionamento che, a oggi, rappresentano un business mondiale. A fronte di un investimento sulle rinnovabili che, ora come ora, non sembra garantire lo stesso introito. Un peccato, soprattutto in virtù di alcuni esempi virtuosi, come la riduzione delle plastiche per gli imballaggi e per le bottiglie d’acqua, o l’abbassamento delle emissioni dovute agli scarichi delle automobili in alcuni Paesi. Anche su questo fronte l’Italia sembra indietro, nonostante gli incentivi lanciati nel settore dell’automotive.

Pale eoliche domestiche: perché funzionano e quali sono le migliori

Certo, questo in linea generale o quantomeno sul piano dei provvedimenti di largo interesse. Sul fronte domestico, l’ottimizzazione delle risorse potrebbe essere altrettanto rilevante. Ad esempio, se l’argomento delle pale eoliche ha incontrato e continua a incontrare un fronte di discussione a metà fra il no e il sì, dal punto di vista domestico la bilancia sembra pendere dalla parte della seconda risposta. Anzi, sarebbero proprio gli italiani ad aver dato il loro assenso tacito alle pale eoliche domestica, per riuscire a utilizzare il vento come generatore di energia elettrica.

Si tratta, in buona sostanza, di turbine in grado di catturare il vento e convogliarlo in un impianto piazzato all’interno delle nostre abitazioni. Tali dispositivi hanno prezzi variabili, che riguardano sia i modelli che l’installazione. Si tratta comunque di costi da valutare in base al beneficio del risparmio consentito. Peraltro, sono disponibili degli incentivi statali sulle pale domestiche, senza contare che ogni dispositivo possiede delle peculiarità specifiche.

Ad esempio, il Gestore dei Servizi energetici (Gse) prevede una tariffa omnicomprensiva al kWh per quelli immessi in rete nell’arco di un ventennio. I dispositivi sono numerosi e diversi fra loro. La turbina PhenixGa, per dirne una, genera 12 o 24 volt, con ben 5 opzioni per l’alimentazione ed estensione fino a 700 watt (rispetto ai 400 standard). Le turbine Windmax a 5 pale generano 500 watt ma possiedono una limitazione al fine di evitarne il sovraccarico. La Nature Power, invece, raggiunge fino a 7MPH di velocità ed è progettata per ottimizzare l’energia durante tutte le stagioni. I vantaggi potrebbero essere notevoli, a prescindere dal modello: almeno il 20% della domanda totale di energia elettrica è generata dalle pale eoliche. Grazie anche all’ammodernamento dei dispositivi, in grado ora di sopperire alle variazioni meteorologiche.

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