Invalidità, attenzione, c’è chi rischia il taglio della pensione: cosa sta succedendo

Occhio alle conseguenze sulla pensione dei permessi e congedo straordinario di cui possono beneficiare i lavoratori dipendenti che assistono un familiare con legge 104.

Le persone che prestano assistenza a un famigliare non autosufficiente hanno diritto ad un congedo retribuito di due anni, ma occhio alle possibili conseguenze sulla pensione. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

taglio pensione
Foto © AdobeStock

A partire dalla famiglia fino ad arrivare al lavoro, sono davvero molte le situazioni che richiedono il nostro massimo impegno, oltre che tempo. Riuscire a conciliare tutto, però, può risultare molto spesso particolarmente complicato. Lo sanno bene coloro che devono prestare assistenza a un famigliare in quanto non autosufficiente. In tal caso, è bene ricordare, è possibile usufruire di alcune misure ad hoc.

Tra queste, ad esempio, si annoverano i permessi e il congedo straordinario di due anni con Legge 104. A tal proposito abbiamo già visto come queste due misure incidano sulla busta paga. Oggi, invece, ci soffermeremo sulle possibile conseguenze sulla pensione. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

Invalidità, attenzione, c’è chi rischia il taglio della pensione: tutto quello che c’è da sapere

Sono molti i dubbi sui permessi e congedo straordinario con Legge 104. Basti pensare che sono in molti, ad esempio, a chiedersi se queste due misure abbiano o meno un peso sull’importo dell’assegno pensionistico. A tal proposito interesserà innanzitutto sapere che i tre giorni di permesso mensili con Legge 104 non comportano alcuna penalizzazione sul trattamento pensionistico.

Come funziona, invece, per quanto riguarda il congedo straordinario di due anni? Ebbene, in quest’ultimo caso bisogna fare i conti con dei massimali di accredito contributivo e retributivo. Entrando nei dettagli la soglia massima da prendere in considerazione è pari a 48.737 euro. Tale importo, bisogna sapere, deve essere suddiviso tra indennità e contribuzione.

In particolare l’indennità a cui si ha diritto per il congedo straordinario è pari a 36.645 euro, mentre gli altri 12.092 euro rappresentano l’accredito per la contribuzione figurativa. Come è facile intuire, quindi, nel caso in cui si percepisca uno stipendio più alto, ecco che si deve fare i conti con una penalizzazione sul trattamento pensionistico. Questo in quanto vengono riconosciuti contributi per un importo più basso.

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