Imu: pericolo scampato per gli italiani? Scopriamo cosa sta davvero accadendo

Come la mettiamo con l’Imu, la tassa più odiata in assoluto, che rovina i sogni di migliaia di famiglie?

Nonostante la crisi economica mondiale e soprattutto nonostante un momento storico economico-finanziario delicatissimo per l’Italia, per molte persone investire in ‘mattoni’ è stata e continua a essere una delle forme di investimento più interessanti, soprattutto nel nostro Paese. 

Imu
Imu 2022: abbiamo rischiato la stangata

Tra le iniziative dei vari Governi, che si sono succeduti in questi anni, per generare entrate aggiuntive c’è una delle tasse più sgradite in Italia: l’imposta sugli immobili.

Chiamato  IMU (Imposta municipale unica), tale tributo colpisce chiunque risieda e possieda un immobile (quale appartamento, villa, locale commerciale, garage, terreni agricoli, ecc.) in Italia.

Salvo poche eccezioni, come gli edifici pubblici e religiosi, qualsiasi tipo di immobile è soggetto a questo tributo sugli immobili di recente reintroduzione, che sostituisce l’ex imposta ICI sugli immobili eliminata dal governo Berlusconi.

L’imposta è calcolata in base ad una percentuale del valore di ciascun immobile, e viene riscossa dal comune in cui si trova l’immobile, con una parte dell’imposta che andrà anche allo Stato.

Imu: ogni immobile ha un  valore catastale locativo  (rendita catastale) che viene riportato nell’atto pubblico di acquisto dell’immobile. 

Sarà necessario conoscere questo valore per determinare l’importo dell’IMU da pagare. Se non hai più copia dell’atto di acquisto, puoi richiedere la rendita catastale del tuo immobile presso la tua Agenzia del Territorio di riferimento.

Una volta che conosci il valore catastale del tuo immobile, devi aumentarlo del 5 percento, quindi moltiplicare quel numero per un coefficiente che dipende dal tipo di immobile. Per appartamenti e altri edifici residenziali, il coefficiente è 160. Per un negozio o locali commerciali simili, è 55. Il risultato sarà la  base imponibile della tua sede.

Infine, su quella base imponibile si applica un’aliquota che va dallo 0,4 per cento allo 0,76 per cento, a seconda del comune, per la propria residenza principale (quella dove risiedono abitualmente i proprietari), ma in alcuni casi l’aliquota può arrivare all’1,06 per cento. Se la tua residenza principale è a Firenze, applicherai una tariffa dello 0,4%.

E’ prevista inoltre una detrazione di 200 euro sull’imposta Imu per le residenze principali, più un’ulteriore detrazione di 50 euro per ogni bambino fino a 26 anni residente nella stessa abitazione. Una volta calcolato, questo sarà l’importo dell’IMU che dovrai pagare.

Imu: abbiamo sfiorato il peggio con una stangata storica

Nelle ultime ore, come se non bastassero “i guai” con cui siamo alle prese ogni giorno, gli italiani hanno realmente rischiato una stangata a dir poco storica dell’Imu che avrebbe rappresentato il definitivo colpo del ko alle nostre già residue speranze di serenità economica.

Si prospettava addirittura un aumento del 114% dell’Imu

Cosa è successo? Perché parliamo al passato? Il pericolo è davvero scongiurato? Nelle “stanze dei bottoni” qualcuno ha deciso di muoversi a più miti ragionamenti?

Abbiamo sfiorato davvero il peggio. La proposta, sostenuta dal Pd, dai 5 Stelle, e suggerita dalla Commissione europea, di far pagare le imposte sulla casa partendo dai valori di mercato e non, come è oggi, da quelli catastali, avrebbe comportato un enorme prelievo fiscale sul patrimonio degli italiani.

Ma possiamo davvero permetterci tutto questo?

Il PD e i 5 Stelle secondo quanto riporta il Giornale, puntavano a far pagare un’IMU sul valore commerciale e non su quello catastale come accade oggi. Attualmente l’IMU è calcolata sui valori catastali ed è già una stangata importante, ma se dovesse passare la linea secondo la quale l’IMU verrà calcolata sui valori di mercato l’aumento sarebbe del 114%. Per ora la proposta non è passata, ma la paura scusateci tanto, quella no, con queste notizie ci resta ancora addosso! Vedremo cosa accadrà.

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