Non solo il Quirinale: le altre residenze da favola del Presidente

Palazzo del Quirinale, Villa Rosebery e la Tenuta di Castelporziano: tre le residenze del Presidente della Repubblica. Tutte di valore assoluto.

 

Nell’immaginario collettivo, a ogni carica statale o ente pubblico/amministrativo si attribuisce un’identificazione legata al luogo designato come sua sede. Il quale, di fatto, diventa quasi un sinonimo della carica in questione.

Residenze Presidente della Repubblica
Foto © AdobeStock

Basti pensare ai nomi di Palazzo Madama e Montecitorio, sedi rispettivamente del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. O a quello di Palazzo Chigi, sede della presidenza del Consiglio e quindi del Governo. Un uso colloquiale dei termini che non riguarda solo il linguaggio giornalistico ma anche il parlare comune. E chiaramente, nemmeno la residenza del Presidente della Repubblica sfugge a tale logica. L’espressione “dal Quirinale” sintetizza alla perfezione qualsiasi decisione presa o atto arrivato dal Capo dello Stato. Niente di strano, una colloquialità che funziona e che consente di capirsi al volo quando si parla di istituzioni.

Attenzione però, perché il Presidente, per quanto agisca, risieda e svolga la maggior parte delle proprie funzioni nel palazzo situato sul più alto dei Sette colli romani (residenza storica e già sede papale), il Quirinale non è l’unica sede a vederlo come suo inquilino. Le residenze ufficiali del Capo dello Stato per la verità sono tre, anche se due di queste sono decisamente meno note rispetto a quella romana. Eppure, il loro valore storico, artistico e anche naturalistico è tutt’altro che da sottovalutare. In particolare la recente Villa Rosebery, situata sul promontorio napoletano di Posillipo. Ma anche la tenuta di Castelporziano, nei pressi di Roma, nel cuore di una splendida riserva naturale.

Il Presidente oltre il Quirinale: Villa Rosebery e la tenuta di Castelporziano

Nonostante la connotazione amministrativa, si tratta di residenze aperte al pubblico e visitabili, anche se solo a determinate condizioni. E decisamente ne varrebbe la pena. In particolare il Palazzo del Quirinale, che domina l’antistante piazza e, di fatto, svetta sull’intero centro storico di Roma. La costruzione risale al 1583 e, nel corso della sua storia secolare, ha ospitato papi, re e, naturalmente, i Presidenti della Repubblica. Ben 12 dal 1946 in avanti. Passeggiare per i suoi corridoi è come attraversare la storia d’Italia: decine di migliaia di opere d’arte, spazi immensi (almeno venti volte la Casa Bianca), interventi di alcuni dei più grandi maestri dell’arte, dal Maderno a Pannini, fino a Guido Reni.

Niente male nemmeno Villa Rosbery. Sia per la sua posizione geografica che per la sua architettura, in stile neoclassico. Costruita sulla collina di Posillipo, circondata da un parco enorme e abbellita da un giardino in stile inglese, la sua costruzione risale ai primi dell’Ottocento. Inizialmente residenza reale, fra i suoi proprietari figurarono Luigi di Borbone, fratello di Ferdinando II e il lord inglese Archibald Primrose, conte di Rosebery, da cui prende il nome attuale. Residenza presidenziale lo diventerà nel 1957. Circa un decennio dopo rispetto alla tenuta di Castelporziano, diventata ufficialmente proprietà della Presidenza della Repubblica nel 1948. Riserva naturale statale dal 1999, la residenza è inserita in un quadro naturalistico di eccezionale bellezza, sia per la sua flora che per la sua fauna. In mani statali passò nel 1872, quando il ministro Quintino Sella la acquistò rendendola riserva di caccia reale.

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