Terremoti in Toscana, cosa NON fare se le scosse diventano più forti

Negli ultimi giorni, i terremoti in Toscana destano preoccupazione. L’ultima scossa ha raggiunto una magnitudo di 3.5.

Se le cose dovessero peggiorare, meglio essere a conoscenza di tutti quei comportamenti errati che possono addirittura aumentare i rischi. La Regione sta monitorando attentamente la situazione di concerto con la Protezione Civile. Ma se gli eventi sismici continueranno si passerà ad un livello di allerta più alto.

terremoti in toscana
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I terremoti, a differenza di altre manifestazioni naturali, non sono prevedibili. Ogni Regione ha il suo piano per affrontare tutti i tipi di situazione, dall’allerta alla catastrofe. Le linee guida servono agli operatori che dovranno prestare soccorso sul territorio colpito dal sisma, ma possono rivelarsi utili anche ai cittadini. Che in caso di terremoto si trovano in tante situazioni diverse. Andiamo a esaminare quali sono i comportamenti da evitare e cosa fare durante e dopo un terremoto.

Terremoti in Toscana, cosa NON fare se le scosse diventano più forti

Dovremmo ogni tanto rileggere le indicazioni per la sicurezza pubblicate sui siti delle Regioni. Sono quelle “cose che non servono mai”, ma preziose proprio perché la necessità può scattare all’improvviso.

Le indicazioni sono previste per molteplici situazioni e ci dicono cosa fare – e soprattutto cosa non fare – quando ci troviamo all’interno di edifici oppure all’esterno.

Cosa non fare quando arriva una scossa di terremoto e siamo in un edificio

Quando arriva una forte scossa di terremoto, è la paura che agisce per prima. L’istinto è quello di fuggire dal luogo dove ci si trova, anche se non si sa bene dove si voglia andare. Il primo consiglio è dunque quello di mantenere i nervi saldi. Mentre è in atto il terremoto, non bisognerebbe uscire in strada. Ma ripararsi con ciò che abbiamo intorno. Ad esempio un tavolo, oppure l’architrave della porta, che è una delle strutture più sicure che ci siano.

È importante anche non avvicinarsi alle finestre, magari per vedere cosa sta succedendo. I vetri potrebbero esplodere e causare gravi danni alla persona. Idem per quanto riguarda i balconi, soggetti a crollo. Anche le scale vanno evitate perché strutture poco sicure. L’interruzione dell’energia elettrica, tra l’altro, potrebbe bloccare le persone all’interno degli ascensori, e dunque ritardarne/impedirne il salvataggio.

Un’altra cosa da non fare è cominciare a telefonare a tutte le persone che si conoscono. È naturale voler sapere come stanno i nostri cari, ma in caso di terremoto servono le linee libere, così da permettere la comunicazione agli organi di soccorso.

Cosa non fare se il terremoto ci colpisce all’esterno

Se durante una forte scossa ci troviamo in zone aperte, esistono dei comportamenti da non adottare. Bisogna allontanarsi il più possibile dagli edifici, che potrebbero crollarci addosso. Inoltre dobbiamo stare lontani da alberi, lampioni, cartelloni, vetrate, e tutto ciò che con il sisma cade o si rompe inevitabilmente.

Strutture come ponti o scalinate vanno evitate, proprio perché ancora più instabili. Se ci si trova in terreni aperti, meglio trovare una zona lontana da burroni o alture, perché il movimento del terreno potrebbe trascinarci giù. Anche la spiaggia va evitata, perché il rischio è quello che poco dopo la scossa di terremoto arrivi uno tsunami. Anche se di piccole dimensioni può rivelarsi mortale. Infine, chi si trova in auto deve abbandonarla immediatamente e cercare riparo in luoghi più sicuri.

Dopo il terremoto, si potrà ascoltare qualche canale radio, aiutare le persone vicine, prestare i primi soccorsi prestando attenzione a non intralciare il lavoro degli esperti. Naturalmente è bene non rientrare in casa e se anche l’edificio sembra sicuro non bisogna accendere luce e gas, perché le perdite potrebbero innescare esplosioni.

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