Attenzione ai messaggi della rete: potrebbero svuotarvi il conto in banca

Ancora una volta il rischio corre veloce in rete. Sempre più persone segnalano anomalie spesso dagli esiti drammatici.

Ormai è noto a tutti, la rete è spesso luogo di dinamiche non sempre chiarissime. Li spesso si annida il rischio sotto varie forme. Conosciamo nelle maggior parte dei casi cosa può in effetti arrecarci danno ma non sempre siamo consapevoli delle modalità e soprattutto dei contenuti di ciò che potrebbe poi risultare alla fine effettivamente rischioso per noi e per ciò che ci riguarda.

Truffa PostePay
Foto © AdobeStock

Nella maggior parte dei casi, si diceva, siamo ben consapevoli di quelli che potrebbero essere i rischi connessi, è proprio il caso di dirlo, alla rete. Conosciamo perfettamente attraverso quali canali potrebbe manifestarsi, palesarsi un rischio non del tutto sottovalutabile. Nonostante ciò, però, continuano le segnalazioni degli utenti in merito ai tentativi di truffa subiti. Tentativi spesso andati a buon fine per i malintenzionati di turno.

A sorprendere gli utenti, quelli che in fin dei conti saranno coloro i quali si troveranno al centro della dinamica truffaldina, eventualmente, sono proprio le diverse modalità, i diversi approcci utilizzati dai malintenzionati per arrivare alla conclusione stessa del raggiro. Nella maggior parte dei casi parliamo di potenziali vittime tempestate quotidianamente da sfilze di mail provenienti da ogni direzione. A volte capita di ritrovarsi in qualche modo spaesati da determinati contenuti e di conseguenza in un certo senso meno attenti, meno vigili.

Attenzione ai messaggi della rete: tre i contenuti più pericolosi da evitare assolutamente

In genere, stando a quelle che sono le denunce di particolari dinamiche truffaldine possiamo distinguere tre diversi tipi di messaggi dai quali stare alla larga. Nel primo caso parliamo di contenuti che arrivano da nostri stessi contatti. In quel caso è facile intuire si tratti di virus che in questo modo provano a raccogliere quante più informazioni possibili su di noi. Rispondere a questo tipo di messaggi vuol dire fornire una serie di informazioni dettagliate e private al malintenzionato di turno, colui che si nasconde dietro l’intera operazione.

Nel secondo caso invece possiamo trovarci di fronte a finti messaggi promozionali, magari di aziende di successo di svariati settori del commercio, dei servizi, della produzione. Finte comunicazioni che servono allo stesso modo ad incamerare dati, magari attraverso finti sondaggi e la promessa di un premio per l’utente che decide di partecipare all’operazione in questione. L’ultimo caso invece riguarda i classici contenuti con link finale, quelli in un certo senso più pericolosi di tutto. In questa categoria possiamo trovare ad esempio le false comunicazioni bancarie.

Finte comunicazioni che richiedono ad esempio la conferma di dati personali come ad esempio le credenziali d’accesso all’home banking. Informazioni che se fornite possono portare in pochi secondi allo svuotamento del conto corrente o della carta prepagata in questione. In quel caso, se dovesse accadere qualcosa di simile la prima mossa da intraprendere sarebbe quella della denuncia alle autorità, nello specifico alla Polizia Postale. Poi si potrebbe immaginare di contattare la banca in questione e provare a capire se esistono margini di rimborso per il capitale sottratto, magari attraverso qualche genere di copertura assicurativa.

La truffa viaggia veloce insomma sul web, sempre più frequenti i tentativi e l’alternarsi delle varie operazioni proposte. Il tutto chiaramente spaventa gli utenti, ma ad ogni modo ragionare prima di compiere qualsiasi azione, riflettere bene, considerare il tutto nel complesso può aiutare ad evitare di incappare in situazioni assolutamente spiacevoli e spesso addirittura drammatiche. I rischi sono presenti, sempre, ogni giorno ad ogni ora, purtroppo. Cautelarsi è l’unica arma in mano all’utente, tempestato com’è da certe situazioni, da certe dinamiche. Il rischio è chiaramente, come detto, enorme. Evitarlo è certo però possibile più che mai.

Impostazioni privacy