Auto o bus, quale mezzo va più veloce e consentirà di arrivare prima a destinazione? La risposta della scienza desta curiosità.
Se la scelta tra auto o bus per arrivare prima è ardua affidiamoci alla scienza per capire qual è il mezzo consigliato.
Gli spostamenti in città richiedono di scegliere tra diversi mezzi di trasporto. La bicicletta se il tragitto non è eccessivamente lungo, la metropolitana se si vive in una grande città, l’autobus o la macchina per spostamenti di media o eccessiva entità. Doppia possibilità, dunque, tra bus e auto con decisione finale strettamente legata alle esigenze della persona. Chi non ama stare alla guida dell’auto e stressarsi in mezzo al traffico oppure desidera ridurre le emissioni dannose per l’aria e l’ambiente sceglierà il bus come mezzo di trasporto. Chi, invece, vuole essere autonomo, libero di scegliere orario di partenza e degli spostamenti preferirà prendere la macchina. Ci sono, poi, persone con un’unica necessita, arrivare il prima possibile. Qual è la soluzione migliore e la più veloce tra auto e bus?
Auto o bus, qual è il mezzo più veloce
Alla domanda “qual è il mezzo più veloce tra macchina e autobus” la maggior parte delle persone risponderebbe di getto “l’auto”. Eppure la scienza fornisce una risposta differente basandosi su risultati scientifici appurati dopo accurate indagini. In particolare, uno studio pubblicato su “Royal Society Open Science” riportato da Focus, ha messo in evidenza come se tutte le persone decidessero di spostarsi in macchina il traffico imploderebbe e si rimarrebbe bloccati o rallentati per ore. Basti pensare ai giorni di pioggia nelle grandi città, quando chi solitamente si sposta con i mezzi pubblici decide di prendere la macchina. Di conseguenza il bus risulterebbe essere la soluzione migliore per arrivare prima a destinazione.
La ricerca ha coinvolto 200 persone che hanno utilizzato mezzi differenti, bici, tram, bus, macchina oppure si sono spostate a piedi rivelando come chi ha scelto l’auto ha impiegato più tempo rispetto agli altri. In realtà è stato segnalato anche un altro risultato che mostra una preoccupante reazione a catena.
La congestione è un cane che si morde la coda
L’interconnessione del traffico è la problematica maggiore. Se è presente una congestione stradale a causa delle macchine, a risentirne saranno anche i pedoni – che devono prestare più attenzione – le biciclette, i tram e gli autobus nonostante le corsie a loro riservate che in caso di ingorgo possono risultare inutili. Le piste ciclabili, poi, non sono completamente autonome e distaccate dalla strada in cui circolano le auto. Alcuni tratti sono stretti e gli ingorghi rallentano anche i ciclisti.
La decisione di prendere l’auto in una grande città è definita dagli scienziati “egoistica” e “controproducente” dato che cercando di arrivare prima per soddisfare il proprio interesse in realtà si ritarderà per lo stesso ragionamento fatto da tutti gli altri automobilisti. Gli autori della ricerca hanno racchiuso i risultati in una frase “Cercando di vincere individualmente, invece, perdiamo tutti“. L’esigenza, dunque, è di cambiare le abitudini e di riportare un equilibrio compiendo scelte oculate. Non si tratta di dover prendere solo e sempre la bicicletta oppure l’autobus ma di farlo quando possibile riservando l’auto alle occasioni in cui è necessario il suo utilizzo. La velocità non deve essere, dunque, ricercata a tutti i costi. Spesso è preferibile perdere due minuti e riservare un’attenzione in più alla comunità e all’ambiente.