Trovata cura per la leucemia? Un farmaco garantisce molto più di una speranza

Arrivano ottime notizie dai medici dell’università della Pennsylvania che hanno annunciano: “Trovata cura per la leucemia. Arriva il farmaco salvavita”.

La leucemia linfatica cronica è un tumore del sangue che consiste in un accumulo di linfociti nel sangue nel midollo osseo e negli organi linfatici, come linfonodi e milza. I medici dell’università della Pennsylvania affermano di aver trovato una cura tramite anticorpi B specifici e immunoterapia Car-T.

Trovata cura per la leucemia: il farmaco Car-T dà speranza ai malati

Si tratta di un’importante scoperta in campo medico, che arriva dopo i passi da gigante fatti nella cura delle neoplasie polmonari.

Prima di questa importante scoperta però anche i ricercatori dell’università di Padova avevano contribuito alla scoperta dei marcatori, che fanno evolvere la leucemia linfatica cronica in linfoma aggressivo.

Un vero e proprio orgoglio italiano, il cui studio avrà senz’altro dopo un’importante mano ai medici dell’università della Pennsylvania.

Trovata cura per la leucemia: la scoperta del team di ricercatori di Padova

Un team di ricercatori dell’Università di Padova ha individuato i marcatori che fanno evolvere la leucemia linfatica cronica trasformandola il linfoma aggressivo.

La leucemia linfatica cronica è un tumore raro, ma colpisce frequentemente la popolazione occidentale. I pazienti che presentano questa patologia potrebbero non avere mai bisogno di alcun trattamento riuscendo a sopravvivere senza particolari complicanze. Tuttavia ci sono altri casi di pazienti che potrebbero richiedere numerosi trattamenti, con una minore possibilità di sopravvivenza.

Nello studio pubblicato sulla rivista scientifica ematologica, gli autori di questo importante scoperta hanno identificato i principali marcatori che comportano il rischio di sviluppare la sindrome di Richter.

Grazie all’utilizzo in questo strumento è possibile identificare quali saranno i rischi di sviluppare un linfoma aggressivo, già al momento della diagnosi di leucemia linfatica cronica. Nello specifico la previsione permette di individuare un soggetto a rischio a distanza di 10 anni.

Ma le scoperte fatti dal team di ricercatori dell’ematologia di Padova non finiscono qui. Infatti, in uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista American Journal of Hematology si scopre che il trattamento della leucemia linfatica cronica è profondamente cambiato negli ultimi 10.

Oggigiorno, difficilmente un malato viene trattato con chemioterapia. Infatti, la maggior parte dei pazienti viene curato tramite farmaci biologici mirati. Ci stiamo riferendo agli inibitori delle proteine BTK e BCL2.

Questi farmaci però devono essere utilizzati e gestiti nel modo migliore possibile, dal momento che hanno effetti collaterali.

Come funziona la terapia innovativa Car T

La scoperta dei ricercatori dell’università della Pennsylvania ha confermato che la terapia innovativa Car T, utilizzata in campo onco-ematologico, è la risposta migliore alla leucemia linfocitica cronica.

La terapia in questione si basa sui linfociti di tipo T, ovvero una particolare categoria di globuli bianchi che sono responsabili della difesa del nostro organismo dalle malattie. Ci stiamo, dunque, riferendo ai cosiddetti soldati del nostro sistema immunitario.

Purtroppo, nelle persone affette da un tumore ematologico i linfociti non sono più capaci di offrire la loro difesa.

La terapia prevede il prelievo di cellule ematiche dal paziente e la separazione dei linfociti T dalle altre cellule del sangue e dal plasma.

La tecnica utilizzata è conosciuta come aferesi. Essa serve a raccogliere i linfociti del paziente che, in specifici laboratori, vengono dotati del recettore CAR (Chimeric Antigen Receptor). In questo modo, i linfociti riescono a riconoscere le cellule tumorali e a svolgere la loro funzione di difesa.

Questa procedura dura dalle 3 alle 4 settimane e permette di aumentare notevolmente le possibilità di sopravvivenza del paziente e le sue opportunità di guarigione

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