Attenti a questi farmaci comuni: possono causare perdita di memoria e molto peggio

L’assunzione costante di farmaci può causare perdite di memoria e demenza: è quanto afferma la scienza. Cerchiamo di capire quando è il momento di preoccuparsi.

C’è preoccupazione tra chi utilizza farmaci cronici per curare determinate patologie dopo l’avviso della scienza. L’uso potrebbe influenzare negativamente le funzioni cognitive.

antibiotici pericolosi
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L’uso cronico di alcuni farmaci può causare gravi conseguenze cognitive. L’assunto della scienza parte dalla constatazione di un rapporto tra batteri intestinali e la funzione cognitiva. Nello specifico, alcuni antibiotici sono in grado di influenzare negativamente la memoria e la capacità di ragionare disturbando il legame tra intestino e cervello. Lo studio scientifico segue un’altra importante ricerca che ha in precedenza affermato una correlazione tra antibiotici e tumore al colon. Ora l’interferenza sembrerebbe esserci anche a livello celebrale. Scopriamo i dettagli di questo nuovo allarme sull’uso dei farmaci.

Farmaci e demenza, lo studio

I ricercatori del Massachusetts General Hospital in collaborazione con la Harvard Medical School hanno preso in esame le risposte di più di 15 mila infermieri arrivando alla conclusione che esiste un legame tra la perdita della funzione cognitiva e l’abuso di antibiotici. Il questionario compilato dagli infermieri riportava le valutazioni su pazienti dei quattro anni precedenti utili per stabilire il nesso tra uso di antibiotici e perdita delle capacità cognitive.

Una valutazione cognitiva computerizzata ha esaminato le risposte basandosi sui dati solitamente riportati da chi soffre di demenza. Tale valutazione corrisponde al nome di Stato Cog e ha preso in esame le prestazioni dei partecipanti con riferimento a quattro attività di base. La prima è il rilevamento messa in pratica facendo premere un tasto ad ogni giro di una carta da gioco. La seconda è l’individuazione che richiedeva di premere un tasto quando un cartellino rosso si capovolgeva. La terza attività è l‘apprendimento di una carta – veniva chiesto di ricordare se una carta era già stata vista in precedenza – e la quarta è detta one back – la carta da gioco mostrata è la stessa oppure no di quella fatta vedere prima.

In base alla rapidità della risposta è stato assegnato un punteggio. La somma di tutti i punteggi ha portato alla definizione di un punteggio cognitivo globale.

Come gli antibiotici interferiscono sulle capacità cognitive

I risultati dello studio hanno segnalato un legame tra uso eccessivo di antibiotici e perdita delle funzioni cognitive. L’assunzione consecutiva di antibiotici per due mesi ha comportato nei partecipanti una riduzione non eccessiva delle capacità di memorizzazione, di attenzione, della velocità psicomotoria e dell’apprendimento che solitamente si rileva ogni 3/4 anni di invecchiamento.

Modificando il microbioma intestinale tramite l’uso di integratori probiotici si potrebbe ridurre il declino cognitivo quando si assumono costantemente antibiotici. L’obiettivo dovrebbe essere quello di alterare il meno possibile il microbioma intestinale durante la cura. In conclusione, pur trattandosi di studi scientifici e di ricerche pubblicate è sempre consigliabile seguire con attenzione le indicazioni del proprio medico curante soprattutto quando si utilizzano dei farmaci.

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