Bonus edilizi e cessione del credito: la conversione in legge del decreto Bollette apre alla quarta

Nuovi aggiornamenti sul fronte delle regole relative ai bonus edilizi e alla cessione del credito. Cosa cambia questa volta?

Ulteriori e significative novità per quanto riguarda la disciplina dei bonus edilizi e le regole relative alla cessione del credito e allo sconto in fattura, ovvero le due opzioni alternative alla detrazione IRPEF correlate alle agevolazioni citate.

Decreto Aiuti Superbonus villette
Foto © AdobeStock

Tutti coloro che sono interessati ai bonus edilizi debbono tener conto delle ulteriori novità in materia. Infatti cambiano ancora le regole che disciplinano la cessione del credito e lo sconto in fattura, vale a dire le due opzioni alternative alla detrazione Irpef e correlate appunto ai ben noti bonus edilizi.

Infatti, a seguito della conversione in legge del decreto Bollette, l’Esecutivo ha dato l’ok ad una quarta cessione del credito, ma entro specifici confini.

Le novità in oggetto ammetterebbero oltre alle tre già consentite, per le banche – e in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle possibili cessioni – un’ulteriore cessione soltanto a favore di soggetti con cui abbiano stipulato un contratto di conto corrente. Ciò tuttavia senza facoltà di ulteriore cessione. Vediamo allora alcuni dettagli a proposito di queste novità.

Cessione del credito e bonus edilizi: cosa cambia con le nuove regole?

Onde capire la portata delle recenti modifiche alla normativa, dobbiamo prima chiarire che le regole finora in vigore hanno previsto che i crediti d’imposta maturati per il tramite del Superbonus e degli altri bonus edilizi:

  • possano essere ceduti solo per 3 volte;
  • e dunque non più infinite volte come nello scenario iniziale.

In questo contesto anche le precedenti novità di cui al decreto Sostegni ter hanno inciso sul complessivo meccanismo. Infatti, le regole prevedono che dopo la prima cessione libera, le due posteriori possano essere compiute soltanto a favore di banche, assicurazioni e intermediari finanziari iscritti all’albo.

La volontà insita in questa ulteriore modifica è stata quella di contrastare le attività fraudolente ai danni dello Stato, che i casi di cronaca hanno evidenziato nei mesi passati.

Infatti le norme precedenti in tema di bonus edilizi e cessione del credito si sono rivelate ‘attaccabili’ da parte di coloro che, nella volontà di mettere in atto un’ingegnosa truffa, si sono affidati alla creazione di crediti inesistenti – dei quali cui si faceva perdere traccia con cessioni multiple e molto frammentate.

Ora con la conversione in legge del decreto Bollette, l’ennesima novità sul fronte delle regole della cessione del credito e bonus edilizi. Infatti con la nuova modifica le istituzioni hanno introdotto per le banche e per gli altri soggetti certificati, ovvero per i destinatari della terza cessione, la facoltà di cedere i crediti una quarta volta. Ma soltanto ai propri correntisti.

Bonus edilizi: il perché della nuova modifica

Più che di semplice modifica, possiamo più correttamente parlare di correzione all’impianto normativo finora in piedi. Quali sono i motivi per cui si può parlare di correzione? Ebbene, la risposta non è difficile da dare.

Infatti la correzione prevista con il decreto Bollette è stata doverosa in quanto, a cominciare dagli inizi del 2022, gli istituti di credito italiani hanno annunciato la volontà di limitare, se non bloccare in maniera integrale, l’ottenimento di nuovi crediti. Ciò in quanto raggiunta la capienza fiscale massima.

In termini pratici la scelta delle banche ha così condotto ad un oggettivo impatto negativo nel campo dell’edilizia, quando invece nei mesi precedenti le opzioni cessione del credito e sconto in fattura avevano comportato un boom delle attività edilizie.

Nella prassi le aziende operanti in ambito edile hanno dovuto infatti confrontarsi con regole inedite e modificate in corso d’opera. Adesso con questa ulteriore novità della quarta cessione ‘limitata’, l’intenzione del Governo è di spingere alla nuova crescita del mercato dell’edilizia. E ciò pur in considerazione di una situazione socio-economica, da qui ai prossimi mesi, assai incerta e densa di incognite.

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