Eredità e polizze, potremmo essere ricchi senza saperlo: come scoprirlo

Essere destinatari di un’eredità o destinatari di una polizza assicurativa e non esserne a conoscenza. Capita, e anche molto spesso.

Avere una cospicua eredità, oppure una polizza intestata, ed esserne completamente all’oscuro. Una situazione più frequente di quanto non si pensi, per quanto appaia paradossale.

Eredità polizze dormienti
Foto © AdobeStock

Si tratta a tutti gli effetti di somme, più o meno consistenti, che ci spetterebbero di diritto. Le eredità in quanto tali, mentre le polizze per ragioni legate alle frequenti clausole destinate agli eredi che le caratterizzano. Beni sui quali, peraltro, non vengono pagate imposte di successione. Una questione delicata ma solo fino a un certo punto: qualora si figuri come eredi generici, i beni lasciati in eredità andranno divisi in egual misura, a meno che non vi sia un testamento o un lascito specifico che affermi il contrario. Inoltre, tali beni possono essere ereditati anche qualora il primo legittimo erede sia scomparso. Senza contare che le somme dormienti potrebbero essere addirittura delle clausole di risparmio mai riscosse dai proprietari legittimi.

In sostanza, le possibilità di ritrovarsi una somma imprevista per le mani, o comunque a noi spettante, sono tutt’altro che remote. Tuttavia, non sempre è possibile venire a saperlo in modo fortuito. Anzi, il più delle volte è solo un’approfondita ricerca a consentirci la conoscenza, come ricorda l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Si tratta infatti di somme che, se non ritirate, restano per così dire in stato di quiescenza finché qualcuno, ossia il legittimo proprietario, non interviene per ritirarli prima della loro prescrizione. Il tempo a disposizione è di 10 anni, secondo le regole introdotte nel 2010. Il punto di partenza è il decesso dell’assicurato (per quanto riguarda le polizze) o la scadenza del contratto di assicurazione.

Polizze dormienti ed eredità nascoste: come ricercarle

Sarà il fondo Consap a gestire le somme in quiescenza. E per sapere se ci riguardino, sarebbe innanzitutto opportuno essere a conoscenza di eventuali contratti assicurativi stipulati da qualche nostro parente. Altrimenti, per sincerarsene in caso di dubbio o semplicemente per togliersi la curiosità, si dovrà contattare direttamente l’istituto presso cui si ritiene che qualcuno di nostra conoscenza potesse aver stipulato qualche polizza. Potrebbe trattarsi anche di una banca. Altra possibilità, più generica, una richiesta presso l’Associazione nazionale delle Imprese di Assicurazione (Ania), che svolgerà per nostro conto la ricerca tramite il nome del beneficiario. O potenziale tale. Chiaramente, sarebbe meglio fornire anche i nomi dei possibili ulteriori beneficiari.

Se nemmeno in questo caso si riuscisse a risalire a quanto ipotizzato, l’ultima soluzione sarebbe quella di rivolgersi all’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), il quale si occupa di garantire la gestione delle imprese assicurative secondo le logiche della trasparenza e della correttezza reciproca e verso la clientela. Si potrà contattare il numero verde (800 486661) dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 14.30. Anche in questo caso, al fine di facilitare la ricerca, il richiedente dovrà fornire il proprio nominativo oltre che quello di altri eventuali destinatari dell’eredità o della polizza.

Impostazioni privacy