Gas, allarme “fase due”: cosa succederà in Italia

L’estate in arrivo sembra darà un po’ di tempo al Governo per decidere le prossime mosse in relazione alla fornitura di Gas dalla Russia.

Se le cose peggiorano, però, si potrebbe passare alla “fase due” dell’emergenza. AL momento, siamo in “pre-allarme”. Ma cosa significano, di fatto queste fasi? Ne è prevista una terza, che verrebbe attivata nei casi peggiori, ovvero l’interruzione della fornitura da parte della Russia.

emergenza gas
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Forse non tutti sanno che a fine febbraio, esattamente il 26, il MiTE e il Comitato Tecnico di Emergenza e Monitoraggio del sistema gas nazionale, hanno dichiarato lo stato di pre-allarme a seguito degli eventi in Ucraina. Se le cose non dovessero migliorare, si prospetta l’avvio alla fase due e, nella peggiore delle ipotesi, alla fase tre.

Gas dalla Russia, cosa prevedono le fasi di emergenza

Al momento, come già detto, siamo in preallarme, in una fase denominata “early warning”. In sostanza un monitoraggio attento dell’evoluzione della situazione e la possibilità di passare immediatamente alla fase due se fosse necessario, anche senza preavviso. La fase due, ovvero “alert”, comporterebbe l’applicazione di norme straordinarie. Ad esempio l’interruzione di fornitura per alcune realtà industriali, oppure l’abbassamento delle temperature generalizzato, o ancora, l’utilizzo delle scorte.

Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica, afferma “candidamente” che l’obiettivo del Governo italiano è quello di “diventare indipendenti dalla Russia in tempi veramente molto rapidi“, e prende in considerazione l’ipotesi più estrema: “Se fosse interrotto oggi il gas russo non avremmo grossi problemi per i prossimi mesi caldi“. Ma poi, dopo l’estate, torna inesorabilmente l’inverno. E allora che si fa? Cingolani risponde così a questa domanda: “dovremmo essere molto attenti agli stoccaggi, cioè alle riserve invernali ma su questo stiamo lavorando con ampio anticipo“.

Sembrerebbe dunque tutto sotto controllo. Naturalmente è sempre il Ministro Cingolani che da una parte, con le sue dichiarazioni, rassicura e dall’altra fa capire che “potrebbe succedere di tutto”. Al momento, sempre secondo le sue testimonianze, si stanno facendo “accordi con molti altri Paesi. Abbiamo poi 5 grandi gasdotti, dai 2 in Sicilia a quello in Puglia, che ci permettono di avere gas da zone del mondo diverse. Noi abbiamo tre rigassificatori, alcuni lavorano a metà della loro capacità, quindi possono produrre più gas. Stiamo trattando per acquistarne altri due galleggianti.” Tra i progetti, continua nelle sue dichiarazioni il Ministro, “Possiamo aumentare leggermente il prelievo di gas dai nostri giacimenti esistenti per ulteriori, circa, 2 miliardi di metri cubi. Già entro quest’anno avremo una buona diversificazione e se tutto va bene entro 2 o 3 anni saremo completamente indipendenti dalla Russia“.

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