Pensioni, sorriso ad aprile: salgono gli importi (quasi) per tutti

Al netto di trattenute e addizionali, le pensioni beneficiano di un aumento a seguito della rivalutazione degli assegni. Ecco i premiati.

 

Non è iniziato al meglio il mese di aprile. Temperature quasi invernali, pioggia, vento e nessuna buona notizia in arrivo dal fronte orientale. Dove, nonostante appelli e sanzioni, le bombe continuano a cadere e il futuro economico del mondo a essere deciso da un’invasione militare.

Aprile aumento pensione
Foto © AdobeStock

Tuttavia, un settore verso cui rivolgere uno sguardo ottimista sembra esserci. L’arrivo della primavera (almeno da calendario) ha portato infatti delle novità interessanti sul tema pensioni, col cedolino pronto a lievitare in modo sensibile per i contribuenti a seguito della revisione delle aliquote Irpef. Un cambiamento che premia alcune fasce reddituali più di altre ma che, come stabilito dal nuovo indice del Ministero dell’Economia, andrà a determinare assegni più congrui alla situazione attuale. La rivalutazione pensionistica poggia su quattro aliquote (non più su cinque), rendendo più equilibrato l’accesso al trattamento.

Anche se, in virtù dei nuovi parametri, l’aumento si concentrerà soprattutto sulle fasce centrali, corrispondenti ai redditi medio-alti. Senza contare le trattenute delle addizionali regionali e comunali per il 2021 sulle pensioni. In sostanza, un momento di passaggio che, almeno per il 2022, dovrebbe consentire un sospiro di sollievo ai contribuenti. Attenzione però alle modalità di pagamento. La fine dello stato di emergenza porterà a una revisione anche delle regole di accredito, che torneranno quelle pre-pandemiche.

Pensioni, aumenti e addizionali: cosa succede nel mese di aprile

Novità quindi, sia sul fronte degli accrediti che delle modalità di versamento. Il pagamento delle pensioni avverrà ora il primo giorno di ogni mese, quindi la maggior parte dei contribuenti ha visto il proprio conto corrente bancario ricevere l’accredito già nella giornata di ieri, 1 aprile. Nessuno scherzo naturalmente. La logica del pagamento anticipato aveva riguardato praticamente tutto il periodo di emergenza, dal lockdown fino al mese di marzo, con pagamenti secondo l’ordine alfabetico (che resterà anche ora) e a cominciare dall’ultima settimana del mese precedente a quello dell’accredito. Per poi completare il tutto all’inizio di quest’ultimo.

Considerando il ritorno alle regole ordinarie, quindi con pagamento al primo giorno non festivo del mese, l’assegnazione di tutti gli importi richiederà un tempo più allungato, ossia fino a mercoledì 6 aprile. Fra gli aumenti previsti, le trattenute e le addizionali sugli importi, la ridefinizione complessiva prevede quote differenti a seconda dei redditi generali e dei trattamenti previsti. Il cedolino delle pensioni sarà consultabile direttamente sul sito Inps. Si tratta, di fatto, dell’equivalente della busta paga dei lavoratori, riportante i dati relativi all’importo previsto. Le trattenute delle addizionali locali saranno applicate fino al prossimo novembre, anche se la riduzione dell’importo non sarà poi così ingente. Anche perché le sottrazioni saranno bilanciate dagli aumenti.

Già ad aprile, gli assegni saranno soggetti a una rivalutazione, che sarà piena per le pensioni fino a tre volte il minimo, ossia fino a 2.062 euro lordi. E ancora, 90% per le pensioni comprese fra tre e cinque volte il minimo (fino a 2.577,90 euro). Infine, rivalutazione del 75% per quelle oltre cinque volte il minimo, per importi lordi oltre 2.577,90 euro. A partire dall’1 gennaio, il trattamento minimo è pari a 523,83 euro.

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