Caro carburante, qualche benzinaio “fa la cresta”: cosa si sono inventati

In questo momento storico, il caro carburante sta mettendo in ginocchio cittadini e imprese. Ma al peggio non c’è mai fine, recita un vecchio detto.

Sembra infatti che alcuni benzinai facciano “i furbetti”. Il fenomeno è comunque noto alla Guardia di Finanza già da tempo. Noi cittadini possiamo solo cercare di risparmiare e porre un po’ più di attenzione quando facciamo il pieno. Ecco perché.

caro carburante
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Sicuramente quando si va a fare benzina o gasolio si sta attenti a riempire il serbatoio per quel che serve. Ultimamente, purtroppo, i “classici” 10 Euro non spostano nemmeno di un centimetro la lancetta dell’indicatore sul cruscotto. Le misure attuate dal Governo sul taglio delle accise sono già divenute “irrisorie”. È normale, dunque, prestare ancora più attenzione a quanto si spende e a quanto si consuma. Purtroppo, oltre ai problemi già esistenti, dobbiamo anche fare attenzione alla “truffa dal benzinaio”. Ecco cosa potrebbe succedere.

Caro carburante e truffe: la difficile vita dell’automobilista

Forse qualcuno avrà sperimentato quella “strana sensazione” di aver messo benzina e di aver visto salire troppo poco l’indicatore del serbatoio. Siamo sempre di corsa, in più oggi i carburanti costano un patrimonio, e sicuramente ci vogliono tanti soldi in più per fare un pieno. Magari abbiamo proseguito la giornata senza pensarci troppo.

Però potrebbe anche darsi che quella sensazione corrisponda a verità. Secondo i dati emersi da indagini della Guardia di Finanza, un buon 20% dei distributori di benzina “non è in regola”. Ma cosa significa esattamente? Purtroppo, come trapela da alcune confidenze di chi lavora nel settore, esistono alcuni gestori e/o dipendenti di pompe di benzina che fanno i “furbetti”. Ci sono 3 modalità che usano per truffare i clienti e mettersi in tasca un bel po’ di “grana”. Ecco come fanno.

I distributori “manomessi”

Purtroppo sono state trovati delle pompe di benzina “riprogrammate”. Il disonesto gestore, d’accordo con un tecnico-complice, impostano l’erogatore in modo che per ogni Litro che esce ne viene “trattenuta” una piccolissima percentuale. Parliamo di una cosa come 0,4 per litro. In questo modo l’automobilista non si accorge della mancanza. Ma in fondo alla giornata, e al mese, i disonesti guadagnano un bel po’. Infatti i conti sono presto detti: su 10 mila Litri erogati ne rimangono “in tasca” 4 mila. Al prezzo di almeno 2 Euro, siamo su un “guadagno” di 8 mila Euro. A spese dei già vessati cittadini.

I dipendenti “maghi”

Un altro trucco usato dai lavoratori disonesti che prestano servizio alle pompe, è usato solitamente nelle ore di punta, o quando c’è molta fila. Gli automobilisti sono impazienti e magari non guardano bene come si muove l’astuto truffatore. In pratica non azzera il contatore della pompa. L’automobilista chiede 50€ di benzina, e se il meccanismo era fermo a 10€ in pratica ne riceve solamente 40. Il benzinaio disonesto invece si “intasca” un bel foglio da 10€. Moltiplicato per tutte le volte che si comporta così, a fine giornata comincia ad essere uno “stipendio extra”.

La benzina “allungata”

Questa abominevole mossa effettuata da alcuni disonesti è nota, anche alle Forze dell’Ordine. Per fortuna oggi viene usata di meno, ed è facile immaginare il perché. In pratica, un benzinaio truffatore mescola il carburante con altre sostanze, oli esausti ad esempio. Ma le rotture del motore che alcuni hanno denunciato dopo il rifornimento in determinate pompe ha fatto sì che per fortuna questo fenomeno stia diminuendo.

Bisogna sempre fare attenzione, dunque. I risultati delle indagini della Guardia di Finanza ci fanno comprendere che purtroppo oltre al caro carburante esiste la probabilità di trovarsi di fronte ad un’azione illecita. Possiamo difenderci conoscendo i metodi, e quindi segnalare alle Forze dell’Ordine qualsiasi cosa ci sembri fatta in maniera errata.

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