Smartphone e radiazioni, la black list: quali dispositivi ne emettono troppe

Quali dispositivi emettono più radiazioni? L’elenco è piuttosto lungo, anche se le normative (europee e americane) impongono dei limiti.

All’epoca dei telefonini “small”, oggi come oggi quasi improponibili vista la logica dei touch a tutto schermo, uno dei consigli principali era di non metterli nel taschino della propria camicia.

Smartphone radiazioni
Foto © AdobeStock

Il problema erano le radiazioni, ossia quanto prodotto dalle onde elettromagnetiche dei dispositivi elettronici, ritenute pericolose per l’organismo se il telefono era posto nei pressi degli organi. In questo caso il cuore. Al netto della differenza di emissione da un dispositivo all’altro, è chiaro che restare esageratamente a contatto con una strumentazione elettronica, specie se approssimata al proprio orecchio per parecchie ore o lasciata in tasca per un lasso di tempo ampio, non è esattamente la scelta migliore. E’ pur vero, però, che i device sono stati migliorati nel tempo, cercando di limitare gli effetti deleteri sul corpo umano. Resta il fatto che tenere lontani i dispositivi da cervello, cuore e genitali è sempre buona regola.

Anche se questo momento storico, visto il ritorno in auge dello spettro atomico, potrebbe non essere il migliore per parlare di radiazioni. La presenza massiccia di dispositivi elettronici nelle nostre vite richiede una conoscenza approfondita dei possibili rischi connessi. Quello delle onde elettromagnetiche è solo una delle variabili da tenere in considerazione, anche se resta una delle più rilevanti. Periodicamente, gli esperti del settore pongono attenzione al tema, indicando ai consumatori quali siano i device che più espongono agli effetti deleteri delle radiazioni.

Smartphone e radiazioni, quali sono i modelli più rischiosi secondo gli esperti

Il termine tecnico per indicare il rischio è quello di Specific Absorption Rate (Sar), ovvero la la quantità di onde (misurata in Watt) assorbita dal corpo umano (misurata invece in Kg) in una unità di tempo. E’ chiaro che l’esposizione più prolungata provocherà gli effetti più deleteri. E’ pur vero che esistono delle normative specifiche, alle quali le case di produzione devono attenersi per non esporre a pericoli i propri clienti. Sia in Europa che negli Stati Uniti, viene imposto un valore che nessun modello di smartphone, iPhone e iPad vari deve superare. Del resto, sarebbe impossibile utilizzarli nelle loro funzioni basilari senza avvicinarli a determinate zone del nostro corpo, in primis la testa. Così come è difficile evitare di tenere in tasca il proprio smartphone.

Per quanto riguarda la black list stilata dagli esperti, nell’elenco rientrano anche nomi autorevoli del settore. Indicati come i modelli che emettono più watt di onde elettromagnetiche. Sorprende, ad esempio, la presenza di una vasta gamma di Huawei (P9 Plus, GX8, P9, Nova Plus), ma anche marchi come Xiaomi, OnePlus e Sony Xperia. Solo alcuni modelli, naturalmente, rientrano nella lista. Basti pensare che un modello di Sony Xperia, come l’M5, rientra invece nel listone degli smartphone che di radiazioni ne emettono meno. Buone le performance anche del Samsung Galaxy, dal Note 8 all’S6 edge. Interessante il caso del Nokia Lumia: il 630 rientra nella lista nera, mentre il 535 in quella dei dispositivi più virtuosi. Come a dire che la casa produttrice non è indicatore né in un senso né nell’altro. Il resto lo fa la prudenza di chi i dispositivi li utilizza.

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