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Fisco e tasse

Ticket sanitari, e ora arrivano i guai! Il Fisco richiama i furbetti

Ticket sanitari, al via le verifiche delle esenzioni e dei pagamenti. Migliaia di verbali sono già stati spediti e tanti altri arriveranno molto presto. 

L’invito è di regolarizzare la propria posizione per non incorrere in sanzioni. Il Fisco richiama all’ordine migliaia di contribuenti.

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Troppi ticket sanitari non pagati, le lamentele delle ASL arrivano al Fisco e fanno scattare i controlli. Le autocertificazioni devono essere verificate per appurare che le dichiarazioni di esenzione totale da parte di tanti cittadini siano reali. Le truffe sui requisiti di accesso alle agevolazioni si riscontrano spesso e per questo motivo è necessario un monitoraggio continuo e efficace. Al riguardo sono già partiti migliaia di verbali e molti altri verranno spediti nei prossimi giorni. E’ caccia al furbetto di turno, o la posizione verrà regolarizzata o si pagheranno sanzioni.

Ticket sanitario, controlli e multe in agguato

L’esenzione dal pagamento del ticket sanitario è prevista solamente se si soddisfano particolari requisiti reddituali oppure soffrendo di patologie rare o malattie croniche. Dove manca la certificazione di un medico perché la condizione soddisfatta è di diversa tipologia, è possibile ricorrere ad un’autocertificazione. Ebbene, questo è il metodo più utilizzato per truffare lo Stato. Ora il Fisco sta procedendo con l’identificazione dei furbetti e l’invio dei verbali in cui si comunica di dover procedere il prima possibile con il pagamento dei ticket sanitari indebitamente non corrisposti.

I verbali riportano l’importo da pagare per i ticket non versati, gli interessi legali applicati e i costi per l’inoltro della notifica.

Come può agire il cittadino

Secondo la Legge, il cittadino ha 60 giorni di tempo per versare quanto dovuto e regolarizzare la posizione con il Fisco. Dovranno procedere in tal senso tutti i furbetti che hanno realmente approfittato di finti requisiti per non pagare uno o più ticket sanitari. I “non colpevoli” dell’accusa, invece, possono contestare il verbale entro trenta giorni dalla notifica.

La memoria difensiva può essere inoltrata dai genitori di bambini di età inferiore a sei anni (titolari della prestazione di cui si è usufruito gratuitamente) e dai cittadini di età superiore a 65 anni con reddito inferiore a 38.500 euro. Questi, infatti, sono i requisiti che danno diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. La contestazione dovrà includere la copia della dichiarazione dei redditi dell’anno precedente e la fotocopia del documento di identità. Ricordiamo, infine, che hanno diritto all’esenzione anche i percettori di pensione minima con più di 60 anni e familiari a carico in caso di reddito inferiore a 8.263,31 euro se soli o 11.362,05 se coniugati e con la maggiorazione di 516,46 euro per ogni figlio a carico. Allo stesso modo, sono esenti i disoccupati con familiari a carico.

Published by
Valentina Trogu