Bolletta della luce, il consumo eccessivo inizia dal bagno: occhio a questi dispositivi

La cucina dà il suo bel contributo ai consumi domestici. Ma l’innalzamento della bolletta bussa anche dall’interno del bagno. E non solo per il phon.

 

Difficile fare confronti con crisi precedenti. Quanto si sta vivendo al momento è qualcosa con pochi esempi nella storia, almeno di recente avvenimento. Per varietà e vastità delle criticità in atto.

Phon bagno risparmio
Foto © AdobeStock

Soprattutto sul piano energetico, la questione è estremamente complessa e per nulla di facile lettura, anche in merito allo sviluppo presunto degli eventi. I costi in salita sono un sintomo del momento di incertezza, portato sia dalla precedente crisi pandemica che dal terremoto sociale causato dalla guerra in Ucraina. La lettura degli effetti non può essere basata sulla mera analisi dell’andamento dei mercati. Il consumo energetico, quello legato a luce e gas, è soprattutto domestico. Ne consegue che il risparmio debba avvenire innanzitutto una volta chiusa la porta di casa. Tutt’altro che semplice comunque. Anche in virtù delle necessità commisurate.

E’ vero che la revisione di alcune abitudini potrebbe aiutare. Del resto, è anche vero che spesso non ci si rende conto fino in fondo di quanto effettivamente un elettrodomestico possa consumare e quando. Il frigorifero, per esempio, resta acceso h 24. E’ chiaro che il risparmio dovrà essere innanzitutto nella classe energetica piuttosto che nelle modalità di utilizzo (anche se non mancano delle soluzioni utili). Diverso il discorso per altri grandi apparecchi, come il forno, la lavatrice o la lavastoviglie. O lo stesso condizionatore. Più in generale, l’acquisto di energia a un prezzo più conveniente, vagliando con attenzione le offerte del mercato (meglio se libero), potrebbe rivelarsi la strada giusta.

Risparmio in bagno, non solo phon: a cosa fare attenzione

La convinzione che la cucina sia effettivamente la zona della casa più soggetta a consumo è giusta solo in parte. Anche altre stanze possono dare il loro buon contributo. A cominciare dal bagno e dai dispositivi che, più di frequente, utilizziamo al suo interno. Il phon naturalmente, il cui uso può essere prolungato a seconda della lunghezza dei capelli. Ma non è l’unica scheggia impazzita nell’elenco dei consumi. Nei giorni di maggior freddo, a molti sarà venuto in mente di mettere il proprio bagno a temperatura prima di infilarsi in doccia. In questo senso, l’uso di uno scaldabagno elettrico è la soluzione prediletta. Un errore purtroppo, visto che si tratta di uno dei dispositivi dal consumo maggiore. Ma attenzione, perché sotto questo nome figura anche l’apparecchio che consente di tenere l’acqua a temperatura.

E anche in questo caso, i consumi sono vertiginosi: un dispositivo simile, per una famiglia di tre persone con l’obiettivo di mantenere l’acqua a 45 gradi, può consumare fino a 120 kW al mese. Ovvero una spallata ai costi complessivi da non meno di 30-40 euro. Il costo viene commisurato fra le ore di utilizzo e i chilowatt impiegati in proporzione. Il risultato potrebbe essere mostruoso senza la dovuta oculatezza. Per non parlare di altri strumenti utilizzati meno frequentemente ma altrettanto dispendiosi, come la piastra per capelli. Una volta accesa, potrebbe alzare da sola di almeno due terzi il costo dell’energia. La potenza varia da 0,7 kW fino a 2,5 kW. Ma anche qui il risparmio è più una questione di sagacia.

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