Canone Rai, mai saltare il pagamento: ecco cosa succede

Il Canone Rai è una tassa a tutti gli effetti. E non pagarla comporta pratiche di riscossione tipiche dei casi di evasione fiscale.

 

E’ dai giorni che chiusero l’era del Governo Renzi che il Canone Rai viene saldato tramite il pagamento della bolletta elettrica. Una decisione che, all’epoca, non mancò di destare qualche polemica.

Canone Rai bolletta
Foto © AdobeStock

L’idea era di ridurre l’emissione di bollettini, incorporando la tassa per i servizi televisivi, per i suoi due versamenti annuali, direttamente nel conto complessivo dell’utenza legata alla corrente elettrica domestica. In pratica, la logica utilizzata dava per scontato che ogni famiglia possedesse almeno un dispositivo in grado di garantire l’erogazione del servizio. Anche per questo l’idea non contribuì a rendere popolare una tassa già di per sé detestata dagli italiani. Certo è che l’inclusione nella bolletta della luce ha ridotto di molto quella che, a tutti gli effetti, sarebbe un’evasione fiscale. Il pagamento inclusivo ha consentito di monitorare con più completezza su questo fronte, pur costringendo gli esenti a operazioni aggiuntive.

E’ possibile che nel 2023 la situazione cambi ancora e che il bollettino del Canone Rai torni separato da quello della luce. Nel frattempo, gli italiani dovranno continuare a versare regolarmente la tassa tramite il sistema in vigore dal 2016. Come detto, il sistema ha ridotto di molto i tentativi di evasione. Anche perché, qualora si decidesse di non pagare il Canone, si andrebbe incontro a tutte le conseguenze dovute all’omesso pagamento di una tassa. Innanzitutto una mora legata alla bolletta della luce e, dopo un primo avviso, una riduzione della potenza del 15%. Infine, con una raccomandata, si avviserebbe della messa in mora e, infine, al distacco della corrente. La situazione cambia nel momento in cui a non essere pagato è esclusivamente la quota del Canone Rai.

Canone Rai, cosa succede a chi non paga l’importo

A meno che non ci si trovi a far parte di una delle categorie che hanno diritto all’esenzione, il Canone è obbligatorio per tutti. Ne consegue che la tassa annua pari a 90 euro dovrà essere versata congiuntamente (in due riprese) alla propria bolletta. L’unificazione h reso estremamente complicato separare gli importi e, per questo, gli esenti dovranno presentare per tempo una specifica richiesta all’Agenzia delle Entrate. Senza contare che sottrarre di proposito gli importi del Canone Rai non sarebbe una mossa saggia, visto il rischi di vedersi staccare l’utenza e incorre in una procedura per evasione fiscale. Qualora ciò avvenga, la procedura sarà standard: prima di tutto, la società elettrica invierà una comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

Un passaggio che porterà sia a una verifica che, di contro, alla possibilità da parte dell’utente di dimostrare di far parte delle categorie d’esenzione. Ricordiamo che il Canone è dovuto da tutti coloro che possiedono un televisore compatibile con i servizi erogati dalla rete televisiva nazionale. Non sarà ritenuta una giustificazione un apparecchio non funzionante. Se l’utente non riuscisse a dimostrare le proprie ragioni, la sanzione sarà estremamente salata: un importo pari a cinque volte quello della tassa, con termine di pagamento specificato dall’inoltro della notifica. Una volta iscritta la somma presso l’Agenzia delle Entrate Riscossione, potrebbe essere attivata persino la procedura di pignoramento. Trattandosi di importi bassi, si potrebbe ricorrere al fermo dell’auto o persino al pignoramento sul conto corrente. In ogni caso, essere in regola conviene a tutti.

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