Guerra nucleare, lo scenario da incubo: “Ecco cosa accadrebbe in 45 minuti”

Uno studio dell’Università di Princeton, risalente a due anni fa, ipotizza le conseguenze di una guerra nucleare. Ciò che accadrebbe è intuibile.

 

Niente è semplice quando c’è di mezzo una guerra. Nemmeno prevedere quali derive assumeranno gli eventi. Fin dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina è apparso chiaro come le conseguenze dell’iniziativa russa non possano essere limitate ai confini dei vicini ucraini.

Guerra nucleare
Foto © AdobeStock

E’ opinione comune che, una volta conclusa la guerra, l’assetto geopolitico dovrà essere ridisegnato. Sempre che il conflitto lasci spazio a un nuovo disegno. Forse per i riferimenti sempre meno vaghi al nucleare o anche per una paura insita lasciata dalla pandemia, negli ultimi giorni si sono susseguite le ipotesi più variopinte circa la possibilità che il mondo si ritrovi a dover far fronte a una guerra nucleare. Quella stessa paura che attanagliò la società post-bellica durante la Guerra fredda e che, oggi, torna a gravare sull’umanità nonostante la consapevolezza generale, anche dei potenti, che una disputa a colpi di atomiche lascerebbe difficilmente qualcosa da spartire.

Delle conseguenze di una guerra nucleare ne abbiamo parlato qualche giorno fa. Il parere degli esperti, ipotizzando un conflitto fra due nazioni con ordigni nemmeno potentissimi, è che le conseguenze atmosferiche sarebbe altrettanto letali di quelle prettamente legate alla detonazione e alle radiazioni. Non che ci volesse poi molto a immaginarlo. Del resto, nel mezzo secolo e oltre trascorso dalla crisi dei missili di Cuba (il momento in cui il rischio di una guerra fra Usa e Urss fu più vicino), le dotazioni belliche degli eserciti non sono certo regredite. E c’è da scommettere che anche gli ordigni atomici siano stati testati per maggiore impatto, nonostante su Hiroshima e Nagasaki aleggino ancora i fantasmi dei due “funghi” del 1945.

Guerra nucleare, cosa accadrebbe: i risultati della simulazione

Il programma Science and Global security (Sgs) della Princeton University, ha tracciato un quadro ipotetico ma piuttosto verosimile di ciò che accadrebbe in caso di guerra nucleare. Inutile dire che si tratta di conseguenze devastanti, nemmeno paragonabili alla più cruenta delle guerre combattute fino a oggi (Secondo conflitto mondiale incluso). Solo per i primi 45 minuti di scambio di bombe, si conterebbero 85 milioni di morti, indipendentemente da chi dovesse iniziare le ostilità. E pensare che la ricerca in questione risale a due anni fa, quando di nucleare si parlava come fonte di energia piuttosto che di un impiego per sterminarsi a vicenda. Le ragioni di un conteggio simile sono svariate. Dalle radiazioni alla potenza delle deflagrazioni, fino agli effetti sul tempo atmosferico.

Il nome ufficiale dello studio è Plan A. E secondo le previsioni, basterebbe un colpo per così dire di “avvertimento” da parte della Russia verso una base Nato per scatenare l’apocalisse. Per i ricercatori, in poche ore si raggiungerebbero decine di milioni di morti, oltre a svariate centinaia di milioni di feriti. Stando alle previsioni dello studio, si potrebbe dividere il conflitto in tre fasi distinte. Nella prima, la Russia potrebbe impiegare 300 testate nucleari per abbattere le basi Nato, mentre l’Alleanza risponderebbe con 180. Sarebbe però la terza, la cosiddetta Countervalue plan, a provocare le conseguenze peggiori 30 fra le maggiori città del mondo sarebbero colpite da un minimo di cinque a un massimo di dieci testate. I conti del disastro, a questo punto, sarebbero abbastanza semplici. Sempre che rimanga qualcuno in grado di farli. Uno scenario simile sarebbe possibile solo se si decidesse di abbandonarsi alla follia.

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