Malattia e maternità, nuovi importi in busta paga: cosa c’è da sapere

L’Inps comunica le novità in busta paga per le assenze legate a malattia, maternità e paternità e degenza ospedaliera. Parecchie le novità.

 

Novità in vista per la busta paga dei lavoratori. L’Inps, tramite la circolare n. 35 del 4 marzo 2022, ha reso noti i cambi di rotta per quanto riguarda la liquidazione di malattia, tubercolosi, maternità e paternità.

Busta paga Inps
Foto © AdobeStock

Retribuzioni e salari sono riferiti all’anno 2022. Le modifiche in busta paga faranno riferimento agli importi giornalieri sui quali calcolare le prestazioni economiche dedicate. Caso a sé per quelle riferibili alla tubercolosi: in questi casi, la normativa prevede l’erogazione in misura fissa, stando a quanto disposto dalla circolare n. 6/2022. Un quadro in movimento, peraltro già modificato sul fronte tassativo dalla riforma delle aliquote Irpef che, per alcune fasce di reddito, hanno alzato l’asticella del risparmio. A ogni modo, l’Inps comunica le variazioni sul piano della liquidazione, annunciando che per lavoratori soci di società ed enti cooperativi, questa avverrà in base alla retribuzione del mese precedente, per un importo pari a 49,91 euro.

Variazioni anche per gli agricoli a tempo determinato, per i quali la retribuzione base è di 44,40 euro. Peri  compartecipanti familiari e piccoli coloni, il reddito applicabile per l’anno in corso non è stato ancora definito, o comunque non comunicato. Nel 2021, però, si attestava a 59,66 euro. Per i lavoratori italiani in Paesi extracomunitari, la circolare di riferimento è la 12/2022, nella quale vengono precisate le retribuzioni convenzionali per il calcolo dei contributi dovuti nell’anno in corso. Infine, i lavoratori sia italiani che stranieri addetti ai servizi domestici e familiari, dovranno considerare retribuzioni variabili in base alle tariffe orarie.

Busta paga, nuovi importi nel 2022: cosa cambia per i liberi professionisti

Per quanto riguarda gli addetti ai servizi domestici e familiari, le retribuzioni variano in base a quelle orarie effettive. Fino a 8,25 euro, si applicherà un importo di 7,31; per quelle superiori a 8,25 e fino a 10,05 euro, l’importo sarà di 8,25. E così via: 10,05 per le retribuzioni orarie effettive superiori a 10,05 euro; 5,32 euro per i lavoratori che svolgono mansioni in un orario superiore a 24 ore settimanali. Novità anche per gli autonomi. Ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali, la busta paga per malattia o maternità/paternità varia di 44,40 euro per chi è operaio di agricoltura; 49,91 euro per artigiani con qualifica di impiegato. E ancora, 49,91 euro per i commercianti, 27,73 euro per i pescatori (in entrambi i casi con qualifica di impiegato nel commercio).

Per i lavoratori iscritti alla Gestione separata, non pensionati o risultanti già assicurate da altre forme pensionistiche, vigeranno le seguenti aliquote contributive:

  • 26,23% per i liberi professionisti;
  • 33,72% per collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie e per i quali non è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL;
  • 35,03% per collaboratori e figure assimilate non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie per i quali è prevista la contribuzione aggiuntiva DIS-COLL.

In questo senso, il contributo per i liberi professionisti è pari a 355,04 euro qualora si applichi la prima aliquota. Alla seconda fascia spetterà un importo di 456,43 euro, mentre alla terza 474,16 euro. Le prestazioni si applicano anche in caso di malattia, con limite di reddito previsto a 72.138,50 euro. Nello specifico, le percentuali vanno dall’8% al 12%, fino a un massimo del 16% (per malattia). In caso di degenza ospedaliera si applicherà il 16% (46,03 euro), il 24% (69,05 euro)  o il 32% (92,07 euro).

Impostazioni privacy