Truffa sulla guerra: il nuovo escamotage per estorcere denaro

Al passo con i tempi si è consumata la truffa sulla guerra. Scatta l’allerta per il nuovo tentativo di raggiro che si avvale della delicata tematica

Il fatto si è verificato nel milanese con una donna che ha tentato di truffare un anziano utilizzando il pretesto della guerra in Ucraina.

Truffa sulla guerra
Fonte Adobe Stock

La guerra tra Russia e Ucraina non è un dramma che riguarda tutti. C’è chi da una situazione terribile come quella che si sta vivendo nell’est Europa prova a speculare per ottenere dei vantaggi personali.

Sembra incredibile eppure è così. In una località della provincia di Milano l’atroce conflitto delle ultime settimane è stato strumentalizzato per ideare una nuova squallida truffa, che purtroppo prende di mira ancora una volta i più deboli.

Truffa sulla guerra: il nuovo escamotage per mettere le mani sul denaro altrui

Una donna ha provato a prendersi gioco di un uomo anziano chiedendogli un contributo economico da destinare alle famiglie ucraine in difficoltà. Il tutto condito da una frase piuttosto minacciosa: “Se non dà i soldi, le verrà chiuso il contratto del gas e resterà al freddo e privo di riscaldamento”.

Anche in questo caso il losco personaggio ha fatto leva sul dramma che stanno vivendo le persone che a causa della guerra devono lottare anche contro le intemperie climatiche. D’altronde, l’inverno ucraino è di gran lunga più freddo di quello italiano.

L’uomo però non è caduto nella trappola. Si è prontamente insospettito vietando alla donna l’accesso presso la propria abitazione. In seguito ha contatto le forze dell’ordine che subito iniziato l’iter di accertamenti.

Immediato l’allarme nel piccolo centro meneghino e nei dintorni. Che sia l’inizio di una nuova tornata di truffe? Al momento non è lecito dirlo. Non è poi così improbabile che ciò possa accadere anche in altre zone del Bel Paese.

Nel caso in cui ci si dovesse trovare dinanzi a personaggi simili, i passaggi da seguire sono essenzialmente due: il primo è di non aprirgli la porta, il secondo è di avvisare la polizia e locale e fornire tutte le informazioni necessarie (ad esempio altezza, età, viso e colore dei capelli) in modo tale che possa compiere delle verifiche approfondite.

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