Assegni reversibilità Inps: chi è destinato a perderli nel 2022

Alcune categorie di beneficiari sono destinate a dire addio all’assegno di reversibilità Inps nel 2022. Scopriamo cosa c’è alla base di questa perdita

Il beneficio non è compatibile con determinate ulteriori entrate e con alcune condizioni qualora queste mutino nel tempo.

Assegno reversibilità Inps
Fonte Adobe Stock

Il diritto di pensione ai superstiti (o pensione di reversibilità) si matura al rispettare di alcune particolari condizioni. I requisiti però vanno conservati nel tempo altrimenti si incorre nel rischio della revoca degli assegni potenzialmente spettanti.

Ad esempio chi può contare su un’altra entrata mensile potrebbe perdere il beneficio, visto che l’assegno di reversibilità in diverse circostanze non è cumulabile con altri redditi. Qualora dovesse essere accertata l’incongruenza, l’Inps provvede immediatamente a sospendere o a revocare in base ai vari casi il trattamento economico.

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Andando nello specifico potrebbe accadere che un figlio dapprima a carico di un genitore defunto, intraprenda un attività lavorativa e che quindi abbia un’entrata da cui attingere.

Affinché la prestazione decada però è necessario che la persona in questione guadagni oltre una certa soglia, nella fattispecie al di sopra di 670,25 euro al mese. Questa somma infatti corrisponde alla maggiorazione del 30% dell’ammontare del trattamento minimo previsto dal Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti. 

A tal proposito la circolare INPS 335/1995 rende note sia le modalità che danno diritto alla prestazione sia a quelle che ne comportano la cessazione. Stando alle attuale disposizioni legislative quindi, mantiene il diritto al trattamento riservato ai superstiti il figlio che percepisce redditi derivanti da lavoro inferiori alla cifra sopraindicata.

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In caso di sforamento, l’Inps dispone la revoca visto che assegno di reversibilità e proventi lavorativi non sono cumulabili. Inoltre avendo finalmente trovato un’occupazione, il figlio della persona defunta ha un modo per sostentarsi e non dover ricorrere al “sussidio lasciatogli in eredità”.

Ad ogni modo se ci si trova in questa situazione, è bene parlare sempre con il proprio commercialista o con un esperto in materia in modo tale da far valere i propri diritti e al contempo rispettare le regole.

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