Lavorare nell’editoria: ecco 5 professioni richieste con un ottimo stipendio

Lavorare nell’editoria può garantire un lavoro stabile e buoni guadagni, ma occorre conoscerne i meccanismi odierni.

Lavorare nell’editoria significa doversi rapportare ad un mondo notevolmente cambiato negli ultimi decenni, a seguito della diffusione di web e nuove tecnologie. Ma le opportunità di guadagno non mancano.

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Libri (Fonte foto: web)

Oggi il mondo dell’editoria sta vivendo una fase di profondo rinnovamento ed evoluzione, in considerazione della componente tecnologica che incide in modo significativo anche su questo vasto settore lavorativo.

C’è chi sostiene che nei tempi odierni l’editoria sia in crisi e destinata ad un lento declino, ma le cose non stanno esattamente così. Anzi, lavorare nell’editoria può aprire tuttora un notevole ventaglio di possibilità, a patto di saper cogliere le opportunità, aggiornarsi ed adattarsi alle richieste di un mercato in evidente metamorfosi.

Se si ragiona secondo l’impostazione tradizionale, si è portati a pensare che il lavoro preso una casa editrice sia qualcosa di legato soltanto all’editing dei manoscritti per la pubblicazione di libri, ma la realtà è differente. Oggi le attività di una casa editrice spaziano in molti settori: libri, giornali e riviste ed ovviamente moltissimi contenuti sono online e multimediali.

Tantissime le figure professionali che possono trovare spazio in questo campo, basti pensare ai content editor, ai content manager o ai technical writer. Si tratta di figure con un bagaglio di competenze ‘trasversale’, e che hanno svolto un articolato percorso di formazione ed esperienza sul campo.

Ecco perché appare opportuno parlarne di seguito, affrontando la realtà del mondo dell’editoria e analizzando quali sono le professioni più gettonate o che comunque offrono le maggiori chance occupazionali. Interessante è altresì capire quali sono i percorsi formativi più adatti e gli stipendi assegnati nel settore. Vi sono valide ragioni per puntare oggi ad una carriera nel mondo dell’editoria? Scopriamolo di seguito.

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Lavorare nell’editoria: il contesto di riferimento

L’editoria è l’industria che si occupa della pubblicazione e della distribuzione di libri, quotidiani e periodici e della diffusione di informazione. Vero è che a cominciare dalla seconda metà degli anni ‘80 del secolo scorso ha ampliato il suo campo di attività, acquisendo nuove caratteristiche: ai prodotti tradizionali, stampati su carta, si sono sommati quelli in formato digitale e su supporti elettronici, come CD-ROM e DVD, e quelli diffusi sul web. Anzi oggi la componente digitale appare ormai essenziale per qualsiasi realtà operante nell’editoria.

Per capire quali passi compiere e quali opportunità di lavoro è possibile trovare nel campo dell’editoria, occorre sgomberare il campo da ogni possibile fraintendimento. Laddove si parli di editoria e di lavorare nell’editoria, non ci si riferisce soltanto ai libri, ma a tutti quei prodotti progettati, realizzati e pubblicati per un pubblico più o meno selezionato. Essi oggi sono fruibili molto facilmente grazie al web.

Ne consegue che l’attività di una moderna casa editrice non potrà che essere diversificata, a seconda dell’utenza a cui si rivolge. Oggi case editrici, siti web e giornali tradizionali non pubblicano soltanto materiale cartaceo, ma scommettono sulla sempre maggiore rilevanza ed utilizzo degli strumenti informatici. Ebbene sì: i supporti multimediali sono capaci di conquistare i favori di un pubblico più giovane e dunque delle nuove generazioni, che saranno i lettori di domani.

Insomma, non vi sono dubbi: quello dell’editoria è un mondo che combina tradizione e aggiornamento, le pubblicazioni cartacee e quelle online. Ma certamente rappresenta tuttora un contesto ricco di opportunità occupazionali, specialmente nell’era dell’informatica.

L’online e i giornali e riviste sullo schermo

Come appena accennato, parlare delle chance di lavoro nel mondo dell’editoria significa non dimenticare il vertiginoso sviluppo della rete web negli ultimi trent’anni. Essa ha indubbiamente aperto nuovi orizzonti all’attività editoriale, in particolare nel settore della stampa quotidiana e periodica.

Di fatto l’avvento di internet ha radicalmente cambiato e sta tuttora contribuendo a cambiare questo mondo: giornali e riviste di vario tipo in moltissimi paesi sono oggi diffusi via web e danno la possibilità di usufruire di un servizio informativo aggiornato in tempo reale, direttamente dalla propria abitazione o sul posto di lavoro. Addirittura vi sono giornali che non sono più distribuiti in forma cartacea, ma che si possono trovare esclusivamente online.

Ebbene, coloro che intendono lavorare nell’editoria debbono sapere che rispetto ai tradizionali giornali cartacei, i giornali in rete offrono due vantaggi nient’affatto secondari:

  • la multimedialità, ossia una forma di comunicazione in cui vi è la compresenza e interazione di più linguaggi in uno stesso supporto o contesto informativo. Ciò favorisce la completezza dell’informazione e la facilità di accesso ad essa.
  • la struttura ipertestuale, che permette al lettore di navigare all’interno dell’insieme di informazioni seguendo percorsi personalizzati.

Non solo. Molti giornali online consentono altresì l’accesso ad archivi e banche dati per approfondire alcuni specifici argomenti, o la consultazione di articoli apparsi in numeri anteriori.

Chiaro dunque che per lavorare nell’editoria oggi sia assai consigliabile sviluppare conoscenze nell’ambito informatico e digitale. Bisogna ad esempio saper utilizzare software per la scrittura e bisogna avere dimestichezza in fatto di navigazione sul web, onde reperire le fonti che servono a scrivere di un determinato argomento.

Editoria, il percorso formativo: la rilevanza della laurea

Come accennato in precedenza, sono tantissimi i ruoli che possono essere occupati da chi intende lavorare nell’editoria. Vi sono figure che andranno ad occuparsi dell’individuazione e selezione delle fontil. Altre che invece tratteranno della stesura del testo, della definizione grafica, dell’impaginazione, della correzione del contenuto, della pubblicazione.

Chiaro che tutti coloro che intendono puntare su questo settore, per costruirsi un avvenire solido anche dal punto di vista economico, debbono sviluppare una cultura di tipo umanistico. Tuttavia non bisogna dimenticare che non di rado le offerte di lavoro in questo settore sono pubblicate da case editrici e realtà del settore specializzate in pubblicazioni scientifiche. Ecco perché talvolta è richiesta la laurea tecnica.

L’apparato di competenze necessarie a svolgere efficacemente una delle professioni dell’editoria è acquisito nell’ambito dell’università. D’altronde, l’improvvisazione nel mondo del lavoro non è mai la strada più consigliabile.

Da rimarcare che in molte facoltà di lettere sono stati attivati corsi di laurea specifici e che servono appunto a formare coloro che intendono lavorare nell’editoria. Pensiamo ad esempio ai corsi di laurea organizzati in comunicazione multimediale, giornalismo, editoria tenuti presso note università italiane.

In linea generale, una laurea in lettere o in scienze dell’informazione può andare bene, ma ad avere più chance saranno i candidati che potranno vantare una laurea magistrale in editoria e giornalismo o in editoria e comunicazione multimediale. Questi corsi infatti trattano più argomenti maggiormente collegati con il mondo dell’editoria.

Lavorare nell’editoria, il percorso formativo: il master

Tuttavia, non bisogna dimenticare che, dopo aver ottenuto il diploma di laurea, la partecipazione ad un master potrebbe fare la differenza e consentire di guadagnare ulteriori chance di inserimento nel mondo dell’editoria.

Oggi sul mercato ce ne sono moltissimi e per tutte le tasche. Il consiglio che si può dare è quello di individuare il settore di maggior interesse, per esempio valutando se si vuole seguire la strada dell’editoria cartacea o quella multimediale.

Soprattutto è necessario informarsi sulle proposte formative più accreditate nella propria zona. Ma attenzione: lavorare nell’editoria può rivelarsi tutt’altro che facile. Occorre il possesso di diverse doti, tra cui tenacia, professionalità e voglia di mettersi in gioco. Ma vero è che un master all’altezza sarà in grado di rafforzare non di poco la preparazione dell’interessato.

Ad un master è possibile acquisire conoscenze ancora più approfondite, subito spendibili nel contesto lavorativo ed inoltre, grazie ad esso, è possibile altresì partecipare ad uno stage al termine delle lezioni.

Lo stage come momento di formazione sul campo

Si tratta di un periodo di formazione sul campo che consentirà al giovane interessato di fare un’esperienza pratica, che arricchirà il proprio CV e renderà più appetibile il proprio profilo. Anzi talvolta lo stage al termine del master può trasformarsi in un effettivo rapporto di lavoro.

Quando si è giovanissimi ed inesperti, oltre che ad una offerta di lavoro, appare opportuno candidarsi ad uno stage: quest’ultimo, pur poco retribuito, potrebbe – come accennato – costituire il ponte verso un lavoro stabile.

Ma è chiaro che non basta formarsi per essere assunti o comunque lavorare nell’editoria. Come accennato, occorre forza di volontà e capacità di sapersi proporre alle case editrici, giornali, siti web e a tutte le aziende che in vario modo operano nel campo dell’editoria, presenti sul territorio nazionale. Ogni candidato deve dunque ricordare di consultare i siti web alla ricerca di opportunità nel settore, inviando il proprio CV aggiornato sia in risposta ad una particolare offerta di lavoro, sia come candidatura spontanea.

5 professioni dell’editoria oggi molto richieste: ecco quali sono

Al di là dell’evoluzione legata alla componente tecnologica, l’editoria resta pur sempre un’attività dai connotati culturali e mirata a consegnare al lettore un prodotto curato nel contenuto e nella veste grafica.

Per consegnare alle stampe libri, riviste e giornali occorre fare riferimento ad una serie di figure chiave, ossia una rete di professionisti con le dovute competenze. Analogamente, per quanto riguarda l’editoria online, sono necessarie alcune figure professionali specifiche. Di seguito ecco la lista delle cinque professioni oggi maggiormente in voga nell’ambito dell’editoria.

Il web content manager

Nel mondo dell’editoria, ha oggi un rilievo primario anzitutto il web content manager, ossia una figura attiva nell’ambito dell’editoria digitale e che si occupa di curare i contenuti di un sito web o di un prodotto editoriale da pubblicare su internet.

Il web content manager per lavoro svolge la progettazione dei contenuti di siti web senza, tuttavia, entrare nell’aspetto tecnico di programmazione e della realizzazione grafica.

In altre parole, questa figura è colei che progetta il contenuto di un sito, il web content, passando poi le istruzioni al web designer e al webmaster. In linea generale, il web content manager opera all’interno di web agency o di grandi aziende che gestiscono in proprio il sito web.

Di fatto è un professionista esperto di immagine e di scrittura di testi per il web, con una buona dose di creatività. Egli conosce le tecniche e i metodi che servono ad un sito web per emergere dalla massa. Da notare che per poter svolgere la professione non è obbligatorio essere iscritti ad alcun albo essendo quella del web content manager una professione libera.

Per quanto riguarda i guadagni, un web content manager incassa circa 25-30mila euro annui, ma con il tempo e con l’esperienza il compenso può salire notevolmente e superare anche i 50mila euro annui, specialmente se la figura è parte di importanti realtà editoriali.

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Il web content editor

Figura non così diversa da quella appena menzionata è il cd. web content editor, ossia una figura professionale che si rivolge a un target ben preciso e che è in grado di immettere personalmente i contenuti sulla piattaforma digitale.

Sicuramente quella del web editor è una delle figure più complete e con più competenze nel grande universo della scrittura sul web. Ecco perché è così interessante e sicuramente degna di considerazione da parte di chi intende lavorare nell’editoria.

Il web content editor di fatto è responsabile della pianificazione, creazione, modifica e pubblicazione di informazioni sui siti internet. E’ ingaggiato dalle aziende o agenzie per la gestione della comunicazione aziendale o via web, per curare i progetti di comunicazione online e per curare l’immagine aziendale sulla rete. Non solo: gestisce i contenuti del sito web, del blog e dei profili social.

Nella sua giornata lavorativa, questa figura cura l’impaginazione immettendo elementi multimediali come immagini e video. Altresì controlla il contenuto che viene pubblicato e si accerta che sia compatibile con le norme sul copyright e sulla privacy.

Non solo. Il web content editor è in grado di ottimizzare un articolo per la lettura sugli smartphone. E’ in grado di vagliare i risultati e il traffico utenti con gli strumenti di analisi messi a disposizione dalla rete, come ad esempio il ben noto Google Analytics. La sua finalità è quella di contribuire ad accrescere la popolarità e il traffico di un sito web, perciò ben si comprende la sua rilevanza nel mondo dell’editoria di ambito digitale.

Anzi, vero è che molte aziende assumono tale figura per mantenere aggiornati i propri siti web con informazioni accurate sull’azienda, sui prodotti e sui servizi. Per svolgere questa attività in modo efficace bisogna avere uno stile di scrittura scorrevole, conoscere le tecniche SEO e usare quotidianamente i principali software di scrittura.

Il web content editor si differenzia dal web copywriter il quale si occupa soprattutto di contenuti promozionali. Ma attenzione: spesso le due professioni sono rivestite dalla stessa persona, anche se è giusto sapere che le competenze richieste sono differenti perché diverso è lo scopo dell’attività di scrittura.

Si stima che il suo stipendio annuo sia all’incirca pari a 15-20mila euro per figure con poca esperienza, ma il compenso può anche superare i 30mila euro annui dopo gli 8-10 anni di esperienza lavorativa.

Il grafico

All’interno di una realtà del mondo dell’editoria, si tratta di fatto della figura creativa che si occupa dell’aspetto grafico dei testi da pubblicare. E’ sempre stata determinante, ma oggi grazie alla multimedialità e alle potenzialità del web, un’azienda che può contare su un grafico preparato ed esperto può certamente fare la differenza, grazie a pubblicazioni che spiccano per ‘veste estetica’.

Di fatto il grafico, o graphic designer, lavora strettamente con l’impaginatore con cui si impegna a rendere il prodotto editoriale quanto più gradevole e riconoscibile possibile.

Il grafico è di fatto il progettista della comunicazione visiva: si occupa della creazione di concept visivi accattivanti, belli e funzionali al contempo. La sua funzione è dunque quella di tradurre idee e messaggi in immagini ed elementi grafici, finalizzati alla stampa o alla pubblicazione sui media cartacei e digitali.

Chiaro dunque che il grafico debba sfruttare doti di sensibilità artistica e competenze tecnologiche per realizzare prodotti visivi di vario tipo. Pensiamo ad esempio a loghi, banner e insegne pubblicitarie, come anche a locandine, poster, volantini.

Nel corso della sua tipica giornata lavorativa, ha il compito di scegliere attentamente colori, immagini, animazioni, tipologia e dimensione dei font per il testo. Ma soprattutto ha la funzione di trovare la soluzione creativa più efficace per rappresentare graficamente un messaggio.

Ecco perché, anche in relazione a questa professione dell’editoria, occorre avere un variegato bagaglio di conoscenze: non basta la formazione in ambito editoriale e le competenze digitali ed informatiche, occorrono altresì doti innate a livello artistico e una spiccata fantasia.

Lo stipendio annuo di un grafico parte dai 25-30mila euro ma può superare anche i 40mila in caso di figure assai esperte.

Il technical writer

In breve, è il redattore tecnico che è competente sugli argomenti specialistici e su di essi scrive. Di fatto un professionista di questo tipo ottiene anche il contributo di esperti del settore in cui redige contenuti, in modo da raccogliere tutta la documentazione necessaria per realizzare un testo o manuale completo.

In altre parole, il technical writer è incaricato della stesura, della revisione e dell’impaginazione della documentazione tecnica di un prodotto. Perciò il suo ruolo, all’interno di molte realtà del mondo dell’editoria, è assolutamente fondamentale.

La chiarezza espositiva è una dote che per un technical writer fa la differenza. Infatti un testo nitido e pulito consente anche a chi non è cultore di una certa materia, di accostarsi alla guida o manuale redatto.

Si tratta di un lavoro sempre più richiesto dalle aziende che producono macchinari, per utilizzo domestico o industriale. Spesso il technical writer è cercato all’esterno del team aziendale, optando per redattori tecnici freelance con un’ottima conoscenza del settore di interesse.

Da rimarcare che le competenze del technical writer oltrepassano la mera abilità nell’uso della lingua italiana e nello scrivere in modo scorrevole e fluido. Non bisogna dimenticare che per diventare un redattore tecnico occorre infatti conoscere la materia di riferimento, ed ovviamente le norme riguardanti la corretta stesura delle istruzioni d’uso e di tutti i documenti che fanno parte della documentazione tecnica. Pensiamo ad es. alla stesura di una tipica guida relativa all’utilizzo di una lavatrice o un condizionatore.

Per raggiungere gli obiettivi tipici del lavoro del technical writer, questi deve avere dunque una serie di abilità e competenze da acquisire prima con un percorso di studi di tipo tecnico. In un secondo tempo egli potrà specializzarsi nell’ambito dell’editoria, sviluppando tutte quelle competenze che servono a redigere e pubblicare una guida online (ad es. software per la scrittura sul web).

Si stima che lo stipendio di un technical writer sia pari a 25-35mila euro all’anno, ma molto dipende dalla complessità della materia trattata e dall’effettiva esperienza del professionista.

Il correttore di bozze

Tra le attività di rilievo nel mondo dell’editoria, c’è tuttora quella del correttore di bozze. Questa figura è utile sia per quanto riguarda la fase pre-pubblicazione di un prodotto cartaceo, sia per quanto attiene alla fase di pre-pubblicazione di un prodotto digitale. Ecco perché tutti coloro che intendono lavorare nell’editoria non possono ignorarne l’esistenza.

Ruolo del correttore di bozze è quello di leggere con attenzione le bozze consegnate dagli scrittori, andando alla ricerca degli errori di battitura, di punteggiatura e di impaginazione sparsi qua e là. Ma un correttore di bozze deve anche controllare l’eventuale presenza di veri e propri errori grammaticali, che di certo non giocano a favore del prodotto editoriale e della realtà che lo ha pubblicato.

Lo stipendio medio di un correttore di bozze si aggira sui 15-20mila euro annui, ma non di rado chi svolge quest’attività, lo fa in modo combinato con altre del campo dell’editoria (ad es. web content editor).

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La rilevanza della dimensione digitale nell’editoria odierna

Come abbiamo evidenziato nel corso di questo articolo, da alcuni decenni i consistenti sviluppi nel campo dell’informatica e delle comunicazioni in rete hanno cambiato sensibilmente i modi di produzione, di diffusione e di fruizione dei prodotti editoriali. Pensiamo ad esempio all’editoria elettronica e online o al libro elettronico.

Oggi lavorare nell’editoria significa aver ben chiaro cos’è l’editoria digitale, vale a dire la pubblicazione di opere editoriali su supporti non più cartacei ma elettronici, come CD ROM e DVD, che possono essere letti su PC.

Per la caratteristica di contenere grandi quantità di dati in uno spazio esiguo e per le opportunità di una lettura stratificata e interattiva, tipica dei sistemi ipertestuali, le opere multimediali oggi registrano un successo costante. Ciò vale in particolare per quanto riguarda dizionari, enciclopedie e testi didattici ed educativi. Tutti coloro che intendono lavorare nell’editoria, debbono perciò essere consapevoli delle necessità di sviluppare conoscenze e competenze in ambito digitale e, dall’altro, delle innumerevoli possibilità offerte grazie alle professioni del web nell’editoria.

D’altronde, la realizzazione di un’opera multimediale impone certamente la partecipazione di vari professionisti e dunque una compartecipazione delle varie industrie attive nei settori dell’editoria, dell’informatica e delle telecomunicazioni. Ciò significa poter contare su una pluralità di offerte di lavoro, a testimonianza del fatto che quello dell’editoria non è di certo un settore in crisi, ma se mai in una fase di profonda evoluzione e rinnovamento.

Infine, chi aspira a svolgere una di queste o delle tante altre professioni che hanno a che fare col mondo dell’editoria, deve essere consapevole che l’improvvisazione non è ammessa. C’è di mezzo infatti il nome e la popolarità di questa o quella realtà editoriale.

Ecco perché è fondamentale puntare su una formazione ad hoc . Non può prescindere da un solido bagaglio culturale a partire dalla conoscenza della lingua italiana – e su un’innata propensione alla divulgazione.

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