Un nuovo attacco a Luci Rosse circola in rete: attenzione alla trappola

Circola online un vero e proprio attacco a Luci Rosse: cosa cercano di fare i cybercriminali, un fenomeno sempre più inquietante

luci rosse

Navigare in rete permette di accedere a informazioni di ogni tipo, ed è innegabile che si tratta di una risorsa ormai divenuta insostituibile. Per il lavoro, lo svago, per sapere cosa succede nel mondo, per fare acquisti e tutto ciò che serve nella vita di ognuno. È anche vero, che come in ogni cosa, si possono nascondere svariati pericoli. Internet può diventare una trappola mortale se si cade nelle mani sbagliate.

L’ultima novità in fatto di malintenzionati si chiama “Sextortion”. Un attentato a luci rosse che può raggiungere chiunque. Andiamo a capire di cosa si tratta e soprattutto come fare a non cadere in questa terribile condizione.

Attacco a Luci Rosse ai danni degli utenti: cos’è il “Sextortion”

A chi non capita di conoscere persone in rete? Ogni giorno accediamo ai Social, stringiamo “amicizie” e aumentiamo il numero dei contatti con cui condividere informazioni. Solitamente si accetta di aggiungere utenti che già conosciamo ma non è infrequente incontrare persone al di fuori della propria cerchia. Anzi, uno dei fattori positivi della rete è proprio quello di permettere di ampliare i confini, anche a livello sociale.

Una bella immagine di profilo, un paio di post scritti bene, però, non necessariamente riportano ad una persona realmente corrispondente a quelle caratteristiche. I cyber criminali conoscono a fondo la psicologia delle persone, e vanno alla ricerca di soggetti “deboli”. Affascinano, conquistano, approfondiscono il legame con l’ignaro interlocutore, fino a farlo diventare intimo.

Non c’è niente di male, sia chiaro, a scambiarsi foto o video a luci rosse con il partner, ma farlo con qualcuno di cui non si è sicuri al 100% può rivelarsi terrificante. Una volta ottenuti dati e immagini “osé”, il criminale svela la sua vera natura e comincia a ricattare il malcapitato. Può succedere a tutti, uomini e donne, di qualsiasi età, estrazione sociale o condizione economica.

A quel punto è troppo tardi: il criminale ha già memorizzato tutto, e comincia a chiedere il riscatto. Se non si paga – e le somme di denaro possono essere molto ingenti – il ricatto si trasforma in realtà: le foto vengono diffuse ovunque, compromettendo la reputazione della persona.

Chi sono le vittime del sextorsion

Anche se viene da pensare che i cyber criminali dall’altra parte dello schermo siano perfetti sconosciuti, bisogna fare attenzione anche alle persone ritenute affidabili. Non è raro che a sferrare questo tipo di attacco sia l’ex partner. Le persone sposate che intrecciano relazioni ambigue – fossero anche solo virtuali – sono gli obiettivi ideali dei malviventi, perché sono scuri che la persona farà di tutto per non far scoprire la sua “doppia vita”.

Anche chi frequenta siti porno è molto a rischio: è proprio da qui che i malintenzionati pescano i dati e individuano le potenziali vittime. Naturalmente, gli adolescenti e i giovanissimi rientrano nell’identikit ideale dei criminali: non hanno ancora maturato abbastanza capacità di critica per capire a chi stanno affidando la loro parte più intima.

Impostazioni privacy