Opzione donna, ecco come presentare la domanda di pensione: guida rapida

Questione pensioni. Gli italiani in pochi mesi hanno scoperto probabilmente la complessità del nostro attuale sistema. 

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Uno degli aspetti che hanno forse maggiormente caratterizzato il 2021 appena concluso è rappresentato dall’infinito discorso in merito alla necessità di una nuova riforma delle pensioni, alle varie opzioni in campo ed alle stesse opzioni che al momento consentono a lavoratrici e lavoratori di vedere il tanto sospirato traguardo nei modi più dignitosi e convenienti possibili. Una delle modalità, se cosi si può dire, salite alla ribalta, in un certo senso nel 2021 è certamente “Opzione donna”, in pratica una richiesta anticipata di pensionamento in presenza di determinati requisiti.

In questo caso, va sottolineato però che la Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022, ha di fatto apportato alcune modifiche nei tratti che in qualche modo avevano contraddistinto quella particolare opzione. La legge in questione ha di fatto prorogato la possibilità di andare in pensione anticipatamente sfruttando proprio la modalità “Opzione donna”. Si può accedere quindi alla pensione anticipata nel momento in siano maturati determinati requisiti entro la data del 31 dicembre 2021.

Opzione donna, ecco come presentare la domanda di pensione: tutti i requisiti e le modalità di richiesta

Come si diceva, la data limite per considerarsi, di fatto, a tutti gli effetti candidabile alla pensione con “Opzione donna” è stata lo scorso 31 dicembre 2021. Per quella data, la candidata in questione avrebbe dovuto dimostrare i seguenti requisiti:

  • anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni
  • età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti, 59 anni per la lavoratrici autonome.

Va precisato inoltre che nel caso di lavoratrici dipendenti è richiesta la cessazione del rapporto di lavoro, che invece non viene esplicitamente richiesta nel caso di lavoratrici autonome in presenza di una attività che di fatto non deve per forza di cose cessare.

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Attraverso i propri canali comunicativi inoltre l’Inps specifica quanto segue: “Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo è valutabile la contribuzione a qualsiasi titolo versata o accreditata in favore dell’assicurata, fermo restando il contestuale perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione al netto dei periodi di malattia, disoccupazione e/o prestazioni equivalenti, ove richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidato il trattamento pensionistico“.

La pensione, inoltre va liquidata imprescindibilmente utilizzando la regola del calcolo del sistema contributivo di cui si fa riferimento nel decreto legislativo 180/1997. La decorrenza di questo specifico trattamento pensionistico matura inoltre nel seguente modo, cosi come specificato dallo stesso ente per la previdenza sociale:

  • 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento pensionistico sia liquidato a carico delle forme di previdenza dei lavoratori dipendenti
  • 18 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui il trattamento sia liquidato a carico delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi.

Discorso diverso poi per le lavoratrici del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musica e Coreutica (AFAM). Per queste è infatti disposto che lo stesso trattamento pensionistico vada a maturare con decorrenza 1° settembre e dal 1°novembre 2022. Le modalità di domanda per l’accesso all’opzione pensionistica in questione restano di fatto invariate. Si può inviare la stessa domanda attraverso i canali preposti Inps, oppure attraverso le due seguenti modalità:

  • Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile;
  • enti di patronato e intermediari dell’Istituto attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.

I tempi di lavorazione delle stesse domande cosi come specificato da Inps generalmente si aggirano sui 55 giorni. Opzione donna, insomma rappresenta una valida alternativa per consentire a milioni di lavoratrici di concludere anticipatamente il proprio periodo di attività lavorativa. Le adesioni, in effetti lo dimostrano. Si attendono dunque nuove “opzioni” e nuove “vie d’uscita”, da parte del Governo.

I tempi appaiono maturi. Lo richiede un sistema praticamente al momento non propriamente valido, e lo richiedono milioni e milioni di cittadini italiani.

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