Conto corrente, occhio all’importo massimo per il bonifico: la verità che non ti aspetti

Esiste un importo massimo da rispettare quando si effettuano i pagamenti tramite bonifico? Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

bonifico limiti
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Ogni prodotto o servizio di nostro gradimento per essere acquistato richiede necessariamente una contropartita di carattere economico. Non crea stupore, pertanto, il fatto che proprio i soldi finiscano spesso per essere oggetto di discussione. Tante, d’altronde, sono le volte in cui ci ritroviamo a dover sborsare del denaro. Se tutto questo non bastasse, diversi sono gli strumenti di pagamento a nostra disposizione.

A partire dal denaro contante fino ad arrivare ai bonifici, in effetti, abbiamo solamente l’imbarazzo della scelta. Se tutto questo non bastasse, non mancano i dubbi in merito, come ad esempio se vi sia o meno un importo massimo da rispettare quando si effettuano i pagamenti tramite bonifico. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.

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Conto corrente, occhio all’importo massimo per il bonifico: tutto quello che c’è da sapere

Qualche giorno fa abbiamo visto assieme come sia importante stare attenti ai bonifici bancari in quanto finiscono, anche nel 2022, sotto la lente di ingrandimento del Fisco e delle stesse banche. Proprio in tale ambito, in effetti, sono diversi i dubbi, come ad esempio se vi siano o meno dei limiti da rispettare quando si effettuano i pagamenti tramite bonifico, così come avviene con i pagamenti in contante.

In quest’ultimo caso, infatti, ricordiamo che a partire dal 1° gennaio 2022 non è possibile effettuare pagamenti in contante per importi superiori a mille euro. Come funziona, invece, per quanto riguarda i bonifici? Ebbene, essendo quest’ultimi degli strumenti di pagamento tracciabili, in base alla normativa vigente non vi sono dei limiti da rispettare. Non vi è quindi alcuna legge che fissi un tetto massimo da rispettare.

Conto corrente, occhio ai bonifici nell’area SEPA

Allo stesso tempo, in caso di movimenti sospetti, l’Agenzia delle Entrate può decidere di effettuare, soprattutto in presenza di importi particolarmente elevati, dei controlli ad hoc. Come già detto, comunque, non vi sono dei limiti da rispettare, almeno per quel che concerne gli scambi di denaro all’interno dell’area SEPA, acronimo di “Single Euro Payments Area”. Quest’ultima, interesserà sapere, comprende:

  • 19 Paesi dell’Unione Europea che utilizzano l’euro, ovvero: Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna;
  • 9 Paesi UE che hanno una valuta diversa sul territorio nazionale ma effettuano in ogni caso pagamenti in euro, ovvero: Regno Unito, Svezia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria, Romania, Croazia;
  • 8 Paesi non UE che consentono di effettuare pagamenti in euro e hanno deciso di adottare gli schemi di pagamento SEPA, ovvero: San Marino, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Principato di Monaco, Principato di Andorra e Città del Vaticano.

Conto corrente, attenti all’importo massimo per il bonifico fuori area SEPA

Nel caso in cui una delle due controparti, ovvero destinatario o emittente, non faccia parte dell’area SEPA, ecco che bisogna invece fare i conti con dei limiti. In particolare se si tratta di un bonifico fatto da conto italiano verso un conto estero che non rientra nell’area SEPA, di importo superiore a 12.500 euro, si deve compilare a Comunicazione valutaria statistica, ovvero CVS.

In presenza di un bonifico da conto estero, sempre fuori dall’area SEPA, verso un conto corrente italiano, di importo superiore a 15 mila euro, invece, si deve provvedere a fare apposita segnalazione all’Agenzia delle Entrate.

Conto corrente, possibili limiti imposti dalle banche

Se è pur vero che, per legge, non vi sono limiti da rispettare, almeno per quel che riguarda i bonifici nell’area SEPA, è vero che, dall’altro canto, ci si può ritrovare nella situazione di dover fare i conti con dei limiti imposti dalla stessa banca.

Questo in quanto le stesse banche, in caso ad esempio di frodi informatiche, devono rimborsare i propri correntisti. Al fine di limitare i danni, quindi, i vari istituti di credito possono decidere di fissare degli importi massimi da rispettare e non oltrepassare.

Ad esempio, come riportato da Money,  Unicredit prevede un limite per il bonifico istantaneo pari a 15 mila euro, così come BNL. Nel caso della banca Credem, invece, è previsto un “limite massimo giornaliero cumulativo di 25 mila euro per bonifici Italia“. Anche altri istituti prevedono dei limiti, come ad esempio banca Mediolanum che prevede un limite di 100 mila euro in ingresso e di 15 mila euro in uscita.

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Se è pur vero che per legge non vi sono particolari limiti da rispettare quando si fanno dei bonifici, dall’altro canto si consiglia sempre di prestare attenzione alle condizioni previste dal proprio istituto bancario, onde evitare di dover fare i conti con spiacevoli inconvenienti.

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