Limite trasferimento contanti su conti bancari e postali: clamorosa novità

L’Abi ha chiarito i principi da applicare per quanto concerne il limite trasferimento contanti su conti bancari e postali. Ecco come regolarsi 

Limite trasferimento contanti
Fonte Adobe Stock

Dal 1 gennaio 2022 è ufficialmente entrato in vigore il limite di 1000 euro per quanto concerne i pagamenti in contanti. Per effetto di ciò, in tanti si chiedono che ripercussioni avrà questa disposizione sui trasferimenti di denaro su conti correnti bancari o postali.

A tal proposito l’Abi (associazione bancaria italiana) ha chiarito la situazione con una comunicazione inviata alle banche associate. Vediamo nello specifico cosa è previsto in questo genere di situazioni.

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Limite trasferimento contanti su conti correnti bancari e postali: come funziona

Non è previsto nessun limite ai trasferimenti di denaro contante su conti correnti bancari o di Poste Italiane al contrario di quanto invece accade con i meri passaggi di contante. In tal senso si sta seguendo il graduale processo iniziato con il decreto legge 124 del 2019 che ha fissato in un primo momento il limite di spesa cash a 3.000 euro per poi ridurla a 2.000 a partire dal 1 luglio 2020 e poi a 1.000 da gennaio 2022.

Per questo l’associazione presieduta da Antonio Patuelli ha invitato gli Associati a prestare attenzione a ciò e a verificare sempre che queste operazioni non vadano oltre la soglia consentita.

Al contempo però nella lettera firmata dal vicedirettore generale Abi Gianfranco Torriero viene precisato che questo limite non si applica ad operazioni di versamento e prelievo in contanti disposte dai clienti. Ciò riguarda i conti di pagamento e libretti di deposito e dunque operazioni eseguite tramite banche, Poste Italiane e altre tipologie di istituti di pagamento. 

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Una notizia importante per i correntisti e gli operatori del settore che avranno quindi un margine di azione differente rispetto a coloro che per forza di cose si ritroveranno a dover agire con i contanti. 

Naturalmente le operazioni sospette come è ben noto saranno attenzionate dall’Agenzia delle Entrate, che mantiene a prescindere il suo occhio vigile quando ci sono delle incongruenze.

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