Lavorare negli USA nel 2022 si può: ecco come dare la svolta alla propria vita

Lavorare negli USA è tuttora un’ottima scelta, a patto che il potenziale expat conosca alcune peculiarità della società locale. Che cosa è importante ricordare?

Lavorare negli USA

Vivere e lavorare negli USA è un’ipotesi a cui tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo pensato. Affascinati dalla vastità degli spazi, dai panorami mozzafiato, dalle bellezze naturali, e dall’imponenza delle metropoli americane, considerare di prendere l’aereo nella prospettiva di trasferirsi in America, è del tutto consequenziale.

Tuttavia, occorre fare molta attenzione ai dettagli da conoscere, prima di tentare di realizzare quel che è definito il ‘sogno americano’.

Vero è che l’economia statunitense è entrata nel nuovo anno con un deciso slancio. In base a quanto rilevato dagli analisti ed esperti di economia, la ripresa degli ultimi mesi fa del 2021 l’anno nel quale la crescita del PIL americano è stata più rapida dal 1984, ossia il periodo in cui l’inquilino della Casa Bianca era Ronald Reagan.

Insomma, gli USA sono in ripresa e rappresentano nuovamente un luogo in cui pensare di fare carriera, di fatto dando una svolta alla propria vita. Oggi, oltrepassate la crisi economica e finanziaria mondiale e le difficoltà economiche causate dalla pandemia di Covid-19, gli USA hanno un mercato del lavoro con diverse opportunità.

Di seguito intendiamo dare le informazioni utili a tutti coloro che intendono vivere e lavorare negli USA. Lo faremo focalizzandoci su alcuni aspetti della società locale, sui documenti da presentare e la burocrazia da rispettare, sui settori lavorativi che offrono più chance e dando un’occhiata a quelli che sono gli stipendi più interessanti in questa parte del globo. Davvero gli USA hanno tutte le carte in regola per rappresentare un luogo ideale per un trasferimento oltre oceano? Scopriamolo.

Lavorare negli USA: il contesto di riferimento e la meritocrazia

Gli Stati Uniti d’America costituiscono una repubblica federale di tipo presidenziale, che si estende nel continente nordamericano fra il Canada a Nord e il Messico a sud.

La capitale è Washington, ma tantissime sono le città ricche di cose da vedere: pensiamo ad es. a New York, Chicago, Los Angeles, Miami ecc. In particolare, l’unione è caratterizzata da 50 Stati di cui 49 continentali e 1 insulare, l’arcipelago delle Hawaii. Ma vi sono altri territori legati agli USA con status particolari come Portorico, le isole Vergini Americane e alcune isole del Pacifico.

Ognuno degli Stati ha le sue caratteristiche, in primis a livello di norme locali. Pertanto, ciò che preme sottolineare in questa guida pratica, sono gli aspetti che accomunano gli Stati Uniti, ossia gli elementi che – in linea generale – si possono trovare in Florida o in California, dalla costa Est a quella Ovest.

Ebbene, l’America è il paese in cui il lavoro intenso e l’intraprendenza – anche imprenditoriale – sono sempre premiate, in particolare sul piano economico. Non deve stupire che negli Stati Uniti si guadagni molto bene, ed anzi le retribuzioni americane sono ai primissimi posti al mondo.

Insomma, da quelle parti – come nella generalità del mondo anglosassone – la meritocrazia è tenuta in stretta considerazione. Se è vero che negli USA licenziare è meno difficoltoso che da noi in quanto il datore di lavoro è meno limitato da norme di tutela per il lavoratore, è però altrettanto vero che le capacità e il talento sono sempre premiati. In altre parole, negli Stati Uniti, il meccanismo della raccomandazione è molto meno praticato che in Italia.

Lavorare negli USA: varietà del clima e popolazione

All’interno degli USA vi sono quattro grandi zone: la pianura costiera atlantica; gli Appalachi; le grandi pianure centrali; il grande sistema delle montagne rocciose e delle catene occidentali. Come si può facilmente notare dando un’occhiata al mappamondo, si tratta di un territorio estesissimo e la diversità del clima in base alla zona, ne è prova lampante.

In particolare, l’Ovest è piuttosto arido, anzi da quelle parti le precipitazioni sono scarse, mentre la costa nord ha un clima temperato–umido. La California è un territorio molto caratteristico, giacché con zone che godono del mite clima mediterraneo, non mancano aree desertiche.

La varietà di condizioni climatiche degli USA produce la diversificazione dell’agricoltura. Questo è un aspetto che potrà interessare in particolare coloro che intendono lavorare negli USA in ambito agricolo.

Non stupisce che sul piano della popolazione, quella degli USA sia il frutto di moltissimi flussi migratori. Ecco perché lavorare negli USA come stranieri è una cosa considerata assai comune da queste parti. Infatti, fatta eccezione per gli indiani, il popolo americano di oggi deriva da coloro che secoli fa sono giunti in questo paese dall’Europa (inglesi, danesi, tedeschi e scandinavi soprattutto).

Ad essi, si somma l’immigrazione forzata della popolazione africana. Ma alla fine del XIX secolo giunsero negli USA anche cinesi e giapponesi.

Ovvio che negli USA la lingua ufficiale sia l’inglese, mentre la moneta è il dollaro.

Lavorare negli USA: cenni all’economia statunitense

All’inizio del nostro articolo abbiamo rilevato che l’economia americana è in ripresa dopo la difficile fase iniziale della pandemia. Ebbene, l’economia del luogo si mantiene ai vertici mondiali e si distingue per la forza della produzione industriale (siderurgica, meccanica, automobilistica, aereonautica), energetica e mineraria.

Da notare che l’economia degli USA domina quella mondiale anche per il tramite di investimenti e la creazione di filiali all’estero (le cosiddette multinazionali).

Gli Stati Uniti sono ai vertici anche sul piano dell’agricoltura: in questi territori sono prodotte tonnellate e tonnellate di mais ogni anno, e molto consistenti sono anche le produzioni di agrumi, frumento e cotone. Significativo è anche l’allevamento (bovini, ovini e suini), molto praticato nelle sterminate praterie, che alimenta l’industria casearia.

Da notare altresì che il territorio statunitense vanta consistenti riserve energetiche (antracite e petrolio) e enormi giacimenti minerari. Tutto ciò non può che rappresentare una ulteriore spinta per l’economia del paese a stelle e strisce.

Ecco perché è giusto affermare che negli USA vi sono interessanti offerte di lavoro non soltanto nelle grandi città, ma anche nei luoghi di ‘provincia’, in cui un lavoratore agricolo con le dovute competenze ed esperienza, è sempre considerato come un valore aggiunto.

Lavorare negli USA: i pro in sintesi

Se ci si chiede se davvero conviene vivere negli USA, la risposta è che nessun paese del mondo è perfetto. E gli Stati Uniti non fanno eccezione. Vediamo allora, in sintesi, una lista di aspetti positivi e di aspetti negativi del trasferimento in America, onde contribuire a sgomberare il campo da possibili dubbi.

Sul piano del costo della vita, ci si potrà stupire. Infatti, tolti i quartieri più rinomati delle metropoli, il costo della vita non è più pesante che in Italia. O perlomeno, si combina con gli stipendi più corposi che da noi.

In altri termini, in proporzione a quanto si guadagna, l’expat italiano può avere maggiori risorse economiche a disposizione per spendere e risparmiare, rispetto alla vita nel Belpaese. Non solo. Anche la tassazione è complessivamente più bassa rispetto a quella italiana. E ciò certamente è un elemento interessante anche per chi ha un’attività imprenditoriale e intende ampliarla negli USA.

Lo abbiamo accennato all’inizio. La meritocrazia è molto considerata negli USA, e in considerazione anche di un’economia viva e vitale, il mercato del lavoro americano non può che essere dinamico e ricco di opportunità, sia per le figure specializzate che intendono lavorare in qualche multinazionale, sia per coloro che – magari giovanissimi – intendono inserirsi più gradualmente.

L’istruzione americana è apprezzata sia a livello scolastico, che universitario. Mentre la tipica multietnicità certamente potrà aiutare ad ambientarsi tutti coloro che vengono dall’estero, expat italiani compresi.

Sul piano dei trasporti, gli USA sono ai vertici mondiali per evoluzione tecnologica. Perciò, in linea generale, il sistema di trasporti è ottimo e la gigantesca rete stradale è molto efficiente e ben illuminata.

Sul piano dei doveri civici, nella mentalità dei cittadini americani è ben radicato il rispetto per la pulizia, i parchi, i luoghi pubblici e l’ambiente in generale.

Altro aspetto degno di nota è il costo della benzina, che è inferiore rispetto a quello italiano. Un elemento interessante per chi intende vivere e lavorare negli USA, ma prima ha intenzione di viaggiare all’interno del territorio, per ‘tastare’ il terreno e magari scoprire qualche interessante opportunità occupazionale.

Lavorare negli USA: il costo della vita

Chiaro che parlare nel dettaglio di costo della vita negli USA è molto complesso. Infatti, i costi relativi cambiano molto città a città ed anche da Stato a Stato, ovviamente.

C’è molta differenza di spesa tra chi vive in una metropoli e chi vive in ‘provincia’ ma, in linea generale – se si sceglie di vivere e lavorare negli USA – tra le maggiori spese mensili vi sono sicuramente assicurazione sanitaria ed affitto.

Tuttavia, ad esse si aggiungono anche quelle legate ad assicurazione dell’automobile o della motocicletta (per chi la possiede), al costo della benzina, alla retta scolastica degli eventuali figli e, infine, alle spese di mantenimento (cibo, beni di prima necessità, utenze e così via).

Molto costose le università americane, con rette che sono in grado di gravare molto sui conti familiari, se non si hanno sufficienti entrate per coprirle.

Lavorare negli USA: i contro in sintesi

Come accennato in precedenza, al mondo non esiste un paese perfetto dove vivere, e questo vale anche per gli Stati Uniti. Anzitutto negli USA mancano gli ammortizzatori sociali o comunque sono molto pochi. Pertanto in caso di disoccupazione – in verità non diffusissima da queste parti – non ci sono queste garanzie di supporto, come invece accade in Italia.

Il sistema sanitario del paese è interamente privato. Ciò fa sì che per una visita medica, un ricovero, un pronto soccorso, sarà necessario sempre un esborso. Ecco perché, tra i cittadini americani è consuetudine sottoscrivere polizze sanitarie ad hoc. Negli USA, è attivo peraltro il servizio denominato Medicaid, che consiste in un sistema finanziato dallo stato, ma rivolto esclusivamente agli over 65, ai disabili e ai cittadini che si trovano in situazione di povertà.

Negli USA il meccanismo è ben diverso da quello europeo e dall’area Schengen: qui non si può parlare di libera circolazione dei cittadini, ed anzi vi è un articolato iter burocratico per conseguire il cd. visto.

Inoltre, non si può non tener conto del fattore della lontananza geografica. La distanza, in un periodo caratterizzato peraltro dalle restrizioni da pandemia, può rappresentare un concreto ostacolo. E chiaramente i voli transoceanici non hanno un costo esiguo, e potranno pesare soprattutto sulle tasche di chi non svolge una professione molto ben retribuita.

Lavorare negli USA: il fattore lingua

Se davvero si intende partire e prendere l’aereo alla volta del continente americano, per vivere e lavorare negli Stati Uniti, non si può non prendere in considerazione anche l’elemento linguistico. Esso, a seconda delle proprie competenze e capacità, potrà rappresentare un vantaggio o uno svantaggio.

Come accennato, negli Stati Uniti d’America, l’inglese è di fatto la lingua più utilizzata, anche se contaminata da vari slang, che hanno consentito di coniare il termine “lingua americana”. Oltre all’inglese, lingua madre di più dell’80% della popolazione, le lingue più usate sono lo spagnolo, il francese, il tedesco. Da notare altresì che alcuni Stati hanno anche una seconda lingua nazionale: per es. nel New Mexico si parla spagnolo, in Louisiana il francese. Per quanto riguarda l’italiano, è possibile parlarlo nelle comunità di italiani all’estero, che nelle grandi città come New York sono piuttosto folte.

Va da sé che per aumentare le concrete possibilità di trovare un impiego stabile negli USA, il miglioramento delle proprie conoscenze linguistiche nelle 4 aree di riferimento (ascolto, lettura, scrittura ed espressione orale) è fondamentale. Esistono molti corsi di lingua in Italia, ma l’esperienza all’estero è molto probabilmente la più formativa da questo punto di vista.

Se si è alla ricerca di una esperienza di breve durata negli Stati Uniti, è bene anche valutare l’idea di vivere in America ad es. per un anno o magari qualche mese, e cercare dunque un’esperienza formativa di tirocinio (presso un’azienda locale oppure anche italiana con sede negli Stati Uniti).

Esiste anche la possibilità di fare domanda per un periodo Au Pair e di lavorare nell’ambito di quello che è chiamato ‘woofing’: ci si impegna a svolgere mansioni in una delle moltissime fattorie e aziende agricole della sterminata ‘provincia’ americana. Un po’ come accade con le farm australiane. Anche questo è un modo per ‘tastare’ il terreno e capire se davvero il territorio americano è quello giusto per un trasferimento definitivo dall’Italia.

Ddocumenti e burocrazia. La rilevanza del visto

Lo abbiamo accennato poco sopra. Gli USA si collocano al di fuori del territorio dell’UE, ecco perché in America il concetto di visto è molto importante. Anzi, ogni potenziale expat italiano che intende di andare a lavorare negli USA, deve tener conto che prima di comprare il biglietto aereo per gli Stati Uniti, è doveroso munirsi di un visto per poter rimanere sul territorio americano in conformità alla legge americana.

Non deve sorprendere che sussistano differenti tipologie di visto, ognuna di esse legata alle varie situazioni per cui una persona può scegliere di vivere e lavorare negli Stati Uniti. Anche la tempistica di permanenza ha peso. Vi sono ad es. visti ad hoc per i funzionari di Governo, visti per chi va negli USA per ragioni di studio, visti per trattamenti medici e per compiere investimenti ed attività commerciali di vario genere.

Non solo. Sono presenti anche visti ad hoc per entrare negli USA, avendo un datore di lavoro che sponsorizza l’italiano prossimo a prendere l’aereo.

Questi ultimi sono fondamentali per chi intende vivere lungamente negli USA, giacché – lo rimarchiamo – non esiste un visto che consente all’expat di stare negli Stati Uniti e cercare lavoro. In altre parole, l’italiano che intende inserirsi nel mondo del lavoro americano, deve cercare lavoro – e trovarlo – dall’Italia. Oppure deve averne già uno, in grado di garantirgli la possibilità di trasferimento.

Da notare che nei tempi odierni le moderne tecnologie aiutano enormemente e di fatto diminuiscono la portata delle distanze geografiche. In virtù di servizi come Skype, infatti, è possibile svolgere con facilità un colloquio di lavoro con un selezionatore a migliaia di km di distanza.

Attenzione anche ad un altro elemento. E’ necessario non dimenticare che l’assicurazione medica è obbligatoria nel momento in cui ci si trasferisce in America – la sanità USA è privata, lo ribadiamo – e il suo costo non è di certo irrisorio (alcune centinaia di dollari al mese).

In particolare, i lavoratori stranieri devono avere per forza un’assicurazione sanitaria che possono domandare per il tramite del proprio datore di lavoro.

E negli USA non costano poco neanche gli abbonamenti al telefono mobile e ad internet (alcune decine di dollari ogni mese).

Lavorare negli USA: tipologie di visti

Non vi sono dubbi. I visti sono un fattore fondamentale per tutti coloro che dall’estero, intendono giungere negli Stati Uniti, anche magari per restarvi per lungo tempo. Ecco perché appare opportuno citare almeno alcuni dei visti più rilevanti.

Il visto più facile e rapido da ottenere è il cd. visto turistico. Conseguendo detto documento, il potenziale expat italiano potrà visitare in lungo e in largo gli USA ed anche valutare da vicino le opportunità di lavoro del luogo. Tuttavia, il citato documento non consente assolutamente di lavorare o studiare. Il visto è consegnato alle persone che intendono trascorrere un periodo massimo di 90 giorni negli Stati Uniti.

Altro visto assai importante è il cd. Worker Visa, vale a dire il documento rivolto a chi intende andare a lavorare negli Stati Uniti e ha bisogno così di un periodo di permanenza più esteso. Quello temporaneo dura 3 anni e può essere rinnovato una sola volta. Ma attenzione a quanto segue:

  • E’ obbligatorio soddisfare tutti i requisiti delineati dall’Ufficio per l’immigrazione;
  • Occorre trovare un datore di lavoro disposto ad assumere.

Perciò l’ottenimento di detto visto non è agevole come nel caso del visto turistico.

In ogni caso, la maniera più migliore per trovare un lavoro in America e ottenere un visto specifico con facilità, è di certo puntare alla propria specializzazione professionale, nel caso se ne abbia una. Le lauree tecniche e in campo medico sono molto apprezzate negli USA: infatti gli impieghi altamente qualificati, come quelli del settore medico e farmaceutico, scientifico, tecnologico ed informatico, sono fra i più ambiti e tra i meglio pagati.

Lavorare negli USA: la Green Card

Da ricordare altresì la nota Green Card, ossia un visto permanente e che non ha dunque vincoli temporali. Deve soltanto essere rinnovato ogni dieci anni.

Il documento è assai utile per chi intende vivere e lavorare negli USA a lungo, ma attenzione ai requisiti. Infatti, può essere ottenuto esclusivamente:
– su richiesta del datore di lavoro;
– per ragioni familiari (ad es. matrimonio con un cittadino USA);
– come premio per la lotteria americana annuale.

Proprio quest’ultima è piuttosto conosciuta e si ricollega al Diversity Visa Program (Green Card Lottery). Ogni anno il Diversity Visa Program mette in palio ben 50mila Green Card. I requisiti per partecipare non sono rigidi. Infatti, l’interessato deve:

  • Appartenere a uno Stato che fa parte del programma in oggetto – l’Italia è tra questi;
  • Avere un diploma di scuola superiore.

A conferma di quanto finora esposto, va chiarito che, sul piano pratico, per ottenere un visto statunitense è obbligatorio farne richiesta ad hoc, presso un consolato o un’ambasciata statunitense, nel momento in cui ci si trova ancora in Italia. Non solo. Giunti negli USA il visto non è più modificabile. In ogni caso, prima di partire, mai dimenticare di portare con sé – sempre e comunque – passaporto, carta di identità e una foto tessera.

Come cercare lavoro: 4 consigli utili

Se ci si chiede su quali fattori puntare per rafforzare la propria candidatura, è molto importante sfruttare la propria laurea e la propria specializzazione, nel caso l’expat le possieda. Molto importante è anche la conoscenza dell’inglese, anzi determinante in un colloquio di lavoro.

Anche chi non è molto formato, potrà tuttavia trovare lavoro, ad esempio nei ristoranti, negli hotel, nei trasporti, nei negozi. Ma attenzione: in questi casi occorrerà fronteggiare una consistente concorrenza di cittadini americani e dunque trovare un impiego nell’ambito non sarà in verità così facile, da expat.

Per poter svolgere una efficace ricerca di lavoro negli USA, sussistono varie possibilità, che di seguito riassumiamo:

  • Proporsi tramite CV alle aziende locali, ovviamente scegliendo quelle compatibili con il proprio percorso di studi e professionale;
  • Rivolgersi alle agenzie del lavoro (come ad esempio le notissime Adecco e Randstad, presenti anche da noi);
  • Consultare siti internet, specializzati nell’intermediazione tra domanda ed offerta di un lavoro;
  • Verificare sul sito web del Dipartimento del Lavoro (gov) che, di solito, offre vari diversi strumenti online per aiutare il candidato nella ricerca.

Ovviamente, il primo fondamentale passo da compiere per trovare un lavoro negli USA è quello di redigere correttamente il proprio curriculum in inglese. Preferite le espressioni semplici, senza troppi giri di parole, e senza errori ortografici. Inoltre la lettera di presentazione è molto importante, perché occorre far capire bene al selezionatore, quali sono le proprie reali motivazioni a svolgere un certo lavoro.

Stati Uniti: contratto e stipendio medio

Tutti coloro che intendono vivere e lavorare negli Stati Uniti, debbono tener conto del meccanismo dei contratti di lavoro da queste parti e farsi un’idea almeno di base delle retribuzioni. Ebbene, in rapporto a quest’ultimo elemento, occorre notare che moltissimo dipende dallo Stato o dalla città in cui si andrà a vivere. In linea generale lo stipendio medio in una metropoli come Chicago sarà più alto che in un luogo rurale, ma d’altronde ciò si proporziona al costo della vita che, in una grande città, è certamente maggiore.

Volendo dare qualche informazione generale, come indica il sito web CNBC, lo stipendio medio in America è attorno ai 45-47.000 dollari annui (circa 40-42.000 euro) per un lavoro di circa 40 ore alla settimana.

Ma è chiaro che vi sono tante variabili in gioco: la tipologia di professione, il prestigio dell’azienda, il luogo, solo per citarne alcune. Se ci si chiede degli orari di lavoro, possiamo rispondere che, di solito, negli States chi svolge un lavoro “d’ufficio” lavora dalle 40 alle 44 ore a settimana e, solitamente, dalle 9 alle 17. Un po’ come accade in Italia. Quindi da questo punto di vista, poche differenze rispetto ai nostri ambienti di lavoro.

Sul piano delle tipologie di contratti di lavoro, le possibilità sono svariate e – in linea generale – troveremo negli USA contratti simili, per struttura, ai nostri contratti a tempo determinato, indeterminato, a chiamata, a progetto e così via.

Lavorare negli USA: le professioni più richieste

In un territorio così vasto, non possono che essere numerosi i settori in cui trovare un’occupazione tale da garantire di poter vivere e lavorare a lungo negli States.

Tra i lavori più interessanti negli USA abbiamo sicuramente quelli legati al mondo dell’industria medica e dunque al settore della salute. Importanti aziende farmaceutiche hanno le loro sedi qui. Altrimenti, altra strada simile è quella rappresentata dal lavoro come OSS, come medico o infermiere.

Molto gettonato anche il settore della finanza e delle assicurazioni, ed anche l’industria automobilistica statunitense si sta riprendendo dopo una fase di appannamento.

Non può che essere interessante anche il settore dell’Information Technology, dell’informatica e dei vari ambiti dell’ingegneria. Pensiamo soltanto alla fama della Silicon Valley. Avere una laurea tecnica è dunque un ottimo biglietto da visita.

Anche il settore delle vendite e del marketing è opportuno per una ricerca di lavoro che dia buoni frutti. E di grande supporto è oggi il web, con tutti i servizi che offre.

Infine, per chiudere la panoramica dei lavori che offrono più chance, non possiamo non ricordare quelli di ambito turistico-ristorazione. Cuochi, camerieri e altre figure dell’ambito sono sempre ricercate: si tratta di mestieri che aiutano a ‘farsi le ossa’ e a perfezionare l’uso dell’inglese.

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Lavorare negli USA: gli stipendi più interessanti

Vediamo infine alcune delle professioni meglio pagate negli Stati Uniti e i dati delle retribuzioni (ovviamente delle stime):

  • Ingegneri informatici: 100-150.000 euro l’anno;
  • Medici: 100-180.000 euro l’anno;
  • Farmacisti: 90 – 110.000 euro l’anno;
  • Dentisti: 140-150.000 euro l’anno;
  • Avvocati: 90-150.000 euro l’anno;
  • IT Manager: 100-140.000 euro l’anno;
  • Marketing Manager: 100-120.000 euro l’anno;
  • Product Manager: 130-150.000 euro l’anno.

Si tratta di stipendi molto alti, se confrontati con quelli italiani per le stesse professioni, ma dobbiamo ribadire nuovamente che il costo della vita negli USA è ben diverso che da noi e le spese mensili sono decisamente più alte.

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