Conto corrente, l’errore da non commettere a Natale: guai in vista per i distratti

Un errore sul conto corrente tipico del periodo di Natale può portare a delle multe di non poco conto da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ecco di cosa si tratta

Conto corrente
Fonte Adobe Stock

L’evasione fiscale è uno dei mali più grandi che da sempre affligge l’Italia. Il Fisco però negli ultimi anni ha esacerbato i controlli sui conti correnti delle persone per evitare queste situazioni, che alla lunga sono piuttosto dannose per la collettività.

Può però capitare che a farne le spese siano anche cittadini onesti che per un semplice e banale errore si possono ritrovare coinvolti in accertamenti che rischiano di provocare strascichi non propriamente belli da affrontare.

Conto corrente: cosa fare per evitare i problemi durante le vacanze di Natale

Il tema centrale è quello della movimentazione di denaro in contanti. Una prassi che in questa fase dell’anno è ancora più consuetudinaria. Nonni o genitori spesso e volentieri decidono di regalare per Natale dei soldi ai figli e ai nipoti.

Cosa bisogna fare per agire nel rispetto delle regole ed scongiurare che si attivi la macchina di controllo dell’Agenzia delle Entrate? Le principali attenzioni non vengono riposte sui prelievi dai conti correnti o dai libretti postali, ma sui versamenti di contanti nella propria banca e sulle donazioni verso altri conti non personali. 

In pratica il denaro regalato a Natale (e non solo) ai propri cari deve essere segnalato nella dichiarazione dei redditi. Qualora non venga espletata questa pratica, in caso di controlli si rischia l’accusa di frode fiscale. 

Bisogna quindi provare la provenienza della liquidità. Infatti di base donazioni e risarcimenti non rappresentano un illecito, vanno solo contestualizzate. Il contribuente nella fattispecie dovrà comunicare per iscritto al Fisco tutte le specifiche in merito. 

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Stesso discorso per una vincita ad un concorso a premi, dove la tassazione avviene già a monte. A quel punto il fortunato vincitore non dovrà fare altro che dichiarare in che modo è stata ottenuta la somma in denaro per mettersi al riparo da ispezioni e soprattutto possibili sanzioni dell’onnipresente ADE. 

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