Legge 104, altri permessi retribuiti: sospiro di sollievo per chi assiste

Per chi usufruisce della Legge 104, in condizioni particolari, saranno concessi 24 mesi di congedo retribuito. Già nei 60 giorni successivi alla domanda. 

Legge 104 permessi Inps
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Più volte abbiamo avuto modo di vedere come le condizioni di disabilità di un contribuente vadano a generare la possibilità di accedere a specifiche indennità. Non solo per chi si è visto attribuire una percentuale di invalidità ma anche per coloro che, eventualmente, svolgono un ruolo di assistenza domestica. Si tratta di lavoratori specifici ma anche di semplici familiari, i quali bilanciano la loro attività lavorativa con la presenza costante accanto al proprio congiunto portatore di handicap. Misure che rientrano sotto l’egida della Legge 104, sia per gli invalidi che per i caregiver. Per questi ultimi, si tratta soprattutto di indennità legate ai premessi lavorativi, necessari per svolgere la propria mansione di assistenza.

Da gennaio 2022, su questo fronte potrebbe arrivare un’ulteriore novità. L’Inps, infatti, è pronto a erogare un assegno da 1.800 euro per familiari e caregiver, sotto forma di contributi finanziari volti a sostenere tutte le spese necessarie per sostenere il soggetto con disabilità. O almeno parte di esse. Una sorta di indennità paracadute, con l’obiettivo primario di fornire i mezzi per far fronte a degli imprevisti, inevitabili per chi patisce determinate condizioni. E anche per chi assiste. Si tratta di un ulteriore stanziamento, accanto a quelli già pensati per chi soffre di determinate patologie.

Legge 104, nuova erogazione dall’Inps: chi ne beneficerà

Per quanto riguarda chi assiste il parente con handicap, altri incentivi riguardano il proprio lavoro, con possibilità di permessi retribuiti e anche dei tre giorni concessi dall’Inps per determinate problematiche legate all’assistenza. Altri permessi, inoltre, sono previsti sempre per chi figura fra i beneficiari degli effetti della Legge 104 ma solo entro due mesi dalla richiesta. Questo soprattutto per coloro che necessitano di svolgere assistenza a tempo pieno, specie se in presenza di patologie fortemente invalidanti o in caso di aggravamento della malattia. In tali circostanze, i lavoratori dipendenti potranno assentarsi per un periodo più lungo, senza il timore di vedersi recapitare una busta paga più bassa.

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La richiesta andrà effettuata tenendo conto di tutti i requisiti richiesti. Omettere dei dati o inoltrare domande senza possedere tutte le prerogative, potrebbe costare multe fino a 5 mila euro. A ogni modo, per chi figura a pieno titolo fra i beneficiari, già nei 60 giorni successivi all’invio della domanda saranno concessi 24 mesi di congedo straordinario e retribuito pienamente. Fra i beneficiari figurano i coniugi conviventi di un soggetto che soffre forme di disabilità particolarmente grave. Anche le unioni civili rientrano nel novero dei beneficiari, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 76/2016. Qualora mancassero tali figure, il diritto passerebbe ai genitori (anche adottivi) del disabile oppure ai figli conviventi.

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