Reddito di Cittadinanza, beneficiari presi in contropiede: chi rischia di perderlo

Per chi percepisce il Reddito non ci sarà tempo da perdere. Il rinnovo automatico non scatterà e omettere i dati potrebbe costare il sostegno.

Reddito di Cittadinanza
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Tempo di novità per il Reddito di Cittadinanza e quasi nessuna in ottica di un potenziamento. Anzi, oltre alla riduzione progressiva e alla sospensione in caso di rifiuto di offerta di lavoro, nel 2022 arriverà un ulteriore giro di vite. Il sussidio, infatti, non si rinnoverà per tutti in modo automatico. Questo significa che, per qualcuno, la misura di sostegno al reddito rischia di saltare se non verrà prestata attenzione a determinati particolari. Uno di questi è senz’altro il rinnovo dell’indicatore Isee, ovvero l’elemento essenziale sul quale si basa l’intero provvedimento.

Il prossimo 31 dicembre, l’indicatore della situazione reddituale andrà a scadenza e sarà perciò necessario rinnovarlo al più presto. Meglio se la procedura avverrà tramite Caf, con il quale sarà senz’altro più veloce. In sostanza, per i percettori del Reddito di Cittadinanza non ci sarà tempo da perdere. I requisiti essenziali dovranno essere aggiornati, dal momento che il provvedimento non verrà riconosciuto automaticamente per il nuovo anno.

Reddito di Cittadinanza: chi rischia di restare senza

Non solo Isee chiaramente. Nel 2022, infatti, in molti potrebbero ritrovarsi senza il Reddito, dal momento che il versamento di dicembre 2021 sarà la diciottesima e ultima mensilità. La legge, in questo caso, stabilisce la decadenza automatica ma predispone allo stesso tempo la possibilità del rinnovo nel mese di febbraio. In effetti, prima di inoltrare nuovamente la domanda per il rinnovo, la normativa vigente stabilisce un mese di sospensione. Sta di fatto che anche con un Isee in corso di validità è possibile restare senza sostegno. Ciò è dovuto in particolar modo al rafforzamento dei controlli preventivi.

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Le nuove disposizioni in materia hanno rivisto al rialzo gli strumenti di monitoraggio, così da scongiurare erogazioni a beneficio di cittadini non aventi diritto. I controlli incrociati saranno quindi estremamente rigidi, dalla residenza ai redditi, fino ai patrimoni. Dal prossimo anno, peraltro, partiranno anche le decurtazioni progressive, oltre alla decadenza per chi decide di rifiutare due offerte di lavoro ritenute congrue. Il rifinanziamento dunque c’è stato ma le risorse aggiuntive (1 miliardo di euro) non significano un potenziamento della misura. Non solo non scatterà in nessun caso il rinnovo automatico ma chi percepisce il Reddito dovrà mantenere un filo diretto coi Centri per l’impiego. L’obiettivo è ridurre i sussidi e incrementare l’occupazione. A stretto giro.

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