Metaverso: ecco quando ci sarà il teletrasporto

Si stanno già costruendo una nuova realtà virtuale totalmente immersiva. Il metaverso permetterà di viverla con tutti i sensi impegnati. 

Teletrasporto

Una realtà 3D esiste già. Il concetto di metaverso è ancora un po’ avvolto da una nebbia. Supposizioni e previsioni, investimenti reali e dicerie che non rendono facile comprendere come si potrà realmente entrare a far parte di quella che di fatto potrebbe essere un’umanità 2.0. Le tecnologie per teletrasportare gli utenti all’interno di mondi paralleli sono già in fase di miglioramento e ulteriore sviluppo. Intorno al nuovo metaverso si stanno muovendo i più grandi investitori di ogni settore. Dalla moda allo spettacolo, dall’elettronica di consumo alla finanza. Cerchiamo di capire cosa prevede esattamente il progetto di Zuckerberg, e soprattutto se i tempi saranno davvero brevi come auspicato da lui stesso.

Chi sta costruendo il Metaverso?

Prima di capire come verremo teletrasportati nel metaverso, bisogna comprendere che tutta l’infrastruttura è ancora in fase di costruzione. Un po’ come una città, in cui prima di innalzare i palazzi necessita di tutta quella serie di canali e collegamenti idrici, elettrici e fognari che alimenteranno il sistema. Il metaverso, qualunque forma andrà ad assumere, non potrà essere costruito da una sola azienda, seppur potente come quella di Zuckerberg. Attraverso la collaborazione di una fitta rete di imprese, ognuna con la sua parte, andremo ad aggiungere sempre più tasselli al mosaico, fino a renderlo un’opera fruibile concretamente. Per spiegarlo in poche parole, se la volontà è quella di ricreare una vita alternativa fatta di shopping, lavoro, esperienze che esulino dal videogame in realtà aumentata – cosa che tra l’altro esiste già n.d.r – è necessario che molteplici componenti diventino compatibili. in sostanza, va implementata innanzitutto la rete per permettere a centinaia di milioni di persone contemporaneamente di accedere al metaverso, ecco perché gli investitori stanno accelerando molto nel comparto della rete 5G (e forse si dovrà passare al 6G per offrire un servizio efficiente), e perché le compagnie telefoniche stanno investendo in questo senso milioni di dollari.

Il metaverso e le criptovalute

Se poi all’interno del Metaverso dovranno essere scambiati dei beni o dei servizi, ci vorranno transazioni alternative e sicure. Ecco perché le aziende si stanno organizzando a sviluppare le criptovalute con strumenti e piattaforme idonee a questo tipo di operazioni. Ogni ufficio, ogni negozio, ogni rivenditore dovranno poter fornire quella tecnologia alla quale per adesso stanno lavorando Zuckerberg e pochi altri. Qualche nome? Il produttore di chip Nvidia Corp, ad esempio, o la Unity Software, e in particolare, sviluppatori e produttori di videogiochi come Roblox Corp, Epic Games e la stessa Microsoft. La rete di “costruttori” sta coinvolgendo tutto il mondo. Non mancano all’appello la società cinese TikTok che ha investito nella produzione di cuffie VR Pico e nei giochi per dispositivi mobili Reworld, sempre in vista di questo nuovo orizzonte dominato dal metaverso. Non mancano i precursori di società di consulenze, che hanno già personale pronto per aiutare le aziende a entrare nel metaverso. Una di queste è Dubit, del Regno Unito.

In tutto questo, chi crede più di tutti alla possibilità di ricreare una realtà potenziata in tutti gli ambiti della vita, è proprio Mark Zuckerberg che, con la sua Facebook Inc. – oggi Meta Platforms Inc. – sostiene che “milioni di utenti sono pronti ad adottare la tecnologia della realtà virtuale, con le proprie cuffie, e a vivere la propria vita in ambienti online immersivi. Ciò potrebbe significare partecipare a una riunione di lavoro in una sala riunioni virtuale, visitare una fabbrica digitale o uscire con amici lontani in un salone simulato”. Zuckerberg conclude candidamente che “Il metaverso è la prossima frontiera dell’umanità.”

Il teletrasporto all’interno del Metaverso

In sostanza, se tutti gli attori coinvolti in questo immenso progetto riusciranno a fornire i mezzi alla popolazione mondiale, la stessa potrà entrare definitivamente a far parte di una vita completamente nuova. Un esempio concreto? Immaginiamo di essere in vacanza, oppure bloccati dalla neve in un rifugio, in attesa che passi il maltempo. Riceviamo un invito ad una festa, oppure la chiamata da una persona cara che ci vuole lì con lei. Prendiamo il kit di immersione” composto da visore, tuta e guanti dotati di sensori in grado di offrire stimoli audiovisivi e tattili (esistono già ma al momento sono un po’ troppo costosi per il commercio di massa) e via ci “teletrasportiamo” alla festa o a casa della persona cara. Anche gli altri partecipanti indosseranno il kit. I dispositivi ricreeranno gli ologrammi di ognuno, così da permettere l’interazione totale.

Le situazioni possono essere le più disparate. Ecco che con il proprio kit si potrà andare al lavoro restando, di fatto, nella propria abitazione. L’interazione con i colleghi sarà totale, così come con il Pc, la scrivania, la stampante. Stessa cosa con un negozio, un evento, una sfilata di moda oppure un concerto. Immaginiamo dunque ulteriori dettagli e andiamo ancora oltre. Gli ambienti, l’Avatar, la musica e i suoni di sottofondo potranno essere personalizzati in infiniti modi, un po’ come avviene adesso nei videogiochi. Questo rende il metaverso un luogo, di fatto, dove sarà possibile fare qualunque cosa.

LEGGI ANCHE >>> Facebook, cambia tutto: cosa significa davvero il Metaverso per utenti e aziende

I nodi da sciogliere

Anche se sembra tutto tecnicamente molto “semplice” – in pratica c’è solo da attendere che venga resa disponibile la strumentazione a chiunque – ci sono degli aspetti che le aziende stanno valutando. Come ad esempio la non connettività in molte zone del mondo e soprattutto la diffidenza delle persone ad accettare un cambiamento delle proprie abitudini così epocale. Ecco perché già imprese specializzate nella pubblicità stanno mettendo in piedi un’attività di marketing molto ben calibrata e senza frontiere. In tutti i sensi è il caso di dire. Il concetto di metaverso e delle sue potenzialità praticamente infinite, infatti, dovrà raggiungere una fetta ragguardevole di persone prima che ve ne siano connesse a sufficienza. Secondo alcuni specialisti in analisi e statistica, ci vorranno almeno 3 anni prima che i visori Meta VR siano alla portata di almeno 20 milioni di utenti (pochissimi, se si pensa al progetto finale). Al momento i dispositivi costano troppo. Ma le aziende lavorano sodo, perché l’obiettivo va ben oltre quello di rendere il metaverso un mondo virtuale meramente di stampo finalizzato all’intrattenimento.

Cosa potrebbe accadare a lavoro con il metaverso

La vita di tutti i giorni così come la conosciamo conoscerà una trasformazione a 360 gradi dal punto di vista lavorativo, logistico, ambientale e naturalmente emotivo. Qualcuno sta anche già pensando al fattore “sicurezza”. In un mondo alternativo dovranno poter essere applicate norme ben precise, atte a tutelare l’incolumità (fisica, finanziaria, emozionale delle persone che si trovano all’interno del metaverso. E ovviamente anche di chi lavora materialmente all’architettura dello stesso.

Impostazioni privacy