Giacenza media Isee, consigli utili: a cosa serve e come si ottiene

Non solo è importante ai fini Isee ma anche come indicatore del bilanciamento fra entrate e uscite. Ecco come calcolare la giacenza media delle disponibilità finanziarie.

Isee giacenza media
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Un dato che riassume i depositi medi sui conti correnti bancari ha una sua utilità. Il modello Isee, di per sé, consente di accedere solo a un dato complessivo. La giacenza media, invece, permette di avere un quadro più dettagliato della situazione. Anzi, per la verità è essa stessa una componente imprescindibile per poter richiedere la certificazione. E sapere come calcolarla diventa importante nel momento in cui si è titolari di prestazioni che dipendono dal reddito e, quindi, anche dalle proprie giacenze medie. Come detto, un dato essenziale per la costruzione del modello Isee.

Per il 2021, il calcolo andava effettuato al 31 dicembre 2019. Per il 2022, l’asticella si sposterà all’anno successivo. E attenzione, perché i dati inclusi dovranno riguardare sia il normale conto corrente che altre giacenze, come i Libretti di risparmio, buoni e simili. Il contribuente dovrà indicare il tutto sia ai fini della Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) che dell’Isee. Tali dati andranno indicati nel Modulo FC.1 – Quadro FC2 Patrimonio mobiliare dove, come detto, andranno indicate tutte le disponibilità finanziarie bancarie e postali (inclusi i Titoli di Stato e i rapporti posseduti all’estero).

Giacenza media ai fini Isee: come si calcola sul conto corrente

Dal momento che è il conto corrente la disponibilità più comune, le tecniche di calcolo della sua giacenza media sono anche le più frequenti. Il sistema in realtà è molto semplice: basta sommare tutte le giacenze giornaliere e dividerle per 365. Si considerano naturalmente solo le giacenze fino al 31 dicembre dell’anno precedente. In caso di conto cointestato fra due persone, la quota di saldo e la giacenza media risultano al 50% (33,3% in caso i cointestatari siano 3). In alternativa, si potrà procedere con la ricerca dei numeri creditori negli estratti conto, ovvero delle cifre che possono essere indicate dalla banca, in quanto variabili a seconda dell’istituto di credito che gestisce il nostro denaro. Una volta individuati, dovranno essere sommati e divisi per 365.

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Per quanto riguarda le giacenze postali, l’operazione potrà essere effettuata a uno sportello oppure in autonomia tramite servizio home banking. Si tratta del servizio di estratto conto online, messo a disposizione anche per i titolari di PostePay Evolution, oltre che di un conto BancoPosta. Per chi è unicamente titolare di PostePay ordinaria o Libretto postale, dovrà invece necessariamente recarsi allo sportello dell’ufficio postale. Basterà compilare il modulo di riferimento ed essere muniti di carta d’identità. In casi di estrema necessità, il dato potrà essere estratto dalle consistenze patrimoniali. A ogni modo, al di là dell’importanza ai fini Isee, si tratta di un indicatore importante anche per capire l’andamento bilanciato fra entrate e uscite. Dato che è sempre utile conoscere.

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