Lavorare in Danimarca, le opportunità che possono cambiare la vita

Nel nord Europa la meritocrazia è un valore primario nel mondo del lavoro, perciò lavorare in Danimarca può riservare importanti soddisfazioni.

Lavorare in Danimarca

Ogni anno molti italiani si domandano se la miglior strada per realizzarsi professionalmente si trovi all’estero. Restando in area UE, la Danimarca continua ad essere oggi – nonostante il duro periodo della pandemia – uno dei paesi più ricchi del continente, tanto da aver sempre necessità di maggiore forza lavoro in grado di rispondere alle necessità di un’economia tutto sommato in buona salute.

Ecco perché la Danimarca rappresenta una buona destinazione se si vuole vivere e lavorare all’estero, senza andare troppo lontano dalla nostra penisola.

Trovare un’occupazione stabile nel tempo non è un’impresa impossibile e la differenza linguistica è un problema superabile. Di seguito intendiamo fare il punto proprio su come lavorare in Danimarca, per avere un quadro degli aspetti positivi di questo paese – e di quelli negativi, se ve ne sono – ma anche per capire quali lingue si parlano da quelle parti, qual è la burocrazia di cui ricordarsi e quali sono i lavori più ricercati. Facciamo chiarezza.

Danimarca: economia, servizi e Welfare State

Il buon equilibrio tra vita professionale e vita privata, un ottimo clima imprenditoriale e uno stato sociale che funziona bene. Questi sono già tre buoni motivi per cui l’ipotesi di andare a vivere e lavorare in Danimarca è certamente degna di essere considerata.

Ma non solo. L’economia danese, come accennato, è in buona salute, e non deve stupire che in questo stato del nord Europa i servizi siano un fiore all’occhiello. Anzi i servizi sono garantiti sempre a livelli molto alti: sanità, istruzione, burocrazia e trasporti sono il cardine della Danimarca. E con ciò si combina il mondo del lavoro, che presenta caratteristiche di dinamicità e elasticità, mentre i diritti dei lavoratori sono posti in prima linea e trovano tutela in norme di legge ad hoc.

In Danimarca anche chi viene dall’estero, può trovare abbastanza agevolmente un lavoro, in virtù di uffici pubblici di collocamento che funzionano bene. Mentre sul piano delle retribuzioni, occorre dire che gli stipendi sono mediamente di importo maggiore che da noi, mentre il costo della vita può essere in qualche modo paragonato a quello delle più importanti città italiane. Se è vero ciò, è altrettanto vero che in questo paese nordeuropeo ci si può dunque permettere qualche spesa in più che in Italia.

Alla luce di un contesto come questo, non deve sorprendere che in Danimarca il welfare sia molto efficiente, con agevolazioni, sussidi e ammortizzatori sociali che rappresentano un reale e valido supporto a disposizione dei cittadini.

E’ da rimarcare che in Danimarca il concetto di Welfare State è molto radicato, come del resto succede in tutta l’area settentrionale dell’Europa. Si può tradurre in italiano come “Stato del benessere” o “Stato sociale” ed è un concetto usato a partire dalla seconda guerra mondiale per indicare un sistema socio-politico-economico nel quale la promozione della sicurezza e del benessere sociale ed economico dei cittadini è assunta dallo Stato come propria responsabilità primaria.

Il Welfare State ha la caratteristica fondamentale di essere ben presente a livello pubblico in settori chiave come ad esempio la previdenza e l’assistenza sociale, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e l’edilizia popolare. Tecnicamente parlando, il citato Welfare State, con il corollario dello Stato-imprenditore, costituisce la modalità di gestione dello Stato contemporaneo nei paesi capitalisti a regime democratico. E la Danimarca ne è un chiaro esempio.

Clima, tasse, occupazione

Finora abbiamo visto quelli che sono i ‘pro’ dell’andare a vivere e lavorare in Danimarca, ma ovviamente neanche questo paese può definirsi un paese perfetto, e nessun paese al mondo lo è. Vediamo di seguito alcune ‘ombre’, che però servono a dare un quadro completo del paese.

Anzitutto il clima della Danimarca non può certo definirsi adatto a tutti. A quelle latitudini, il clima è solitamente molto rigido. In breve, gli inverni sono lunghi e le temperature molto spesso vanno sotto zero. Mentre l’estate è fresca, mite ma di scarsa durata, come succede in tutti i paesi del nord Europa. Pertanto, chi non rinuncerebbe mai al clima mediterraneo della nostra penisola, potrebbe essere frenato da questo fattore.

Sul piano fiscale, è da notare che le tasse non sono basse, ma d’altronde a ciò si controbilancia l’alta qualità dei servizi e dell’organizzazione dello Stato danese. In virtù di ciò, nel paese i cittadini percepiscono il sistema fiscale come giusto e trasparente.

Sopra abbiamo detto che il mondo del lavoro è più flessibile ed elastico rispetto a quello italiano, e questo certamente si traduce in molte offerte di lavoro, pubblicate con frequenza. Ma è vero anche che è mediamente più ‘facile’ essere licenziati in Danimarca, che nel nostro paese. Il periodico The Economist ha usato il termine ‘flexicurity’ per indicare la velocità con cui è possibile cambiare la propria occupazione.

Ecco perché chi intende lavorare in Danimarca, farebbe bene a considerare anche questo elemento, prima di prendere l’aereo con destinazione Copenaghen.

Lavorare in Danimarca: il fattore della lingua

Poi c’è l’aspetto della lingua che merita considerazione. Infatti, la lingua danese è molto complessa, specialmente per chi viene dall’Italia. C’è però da sottolineare che quasi tutti nel paese parlano correttamente inglese. Pertanto, se alla partenza si possiedono già conoscenze approfondite di quest’ultima lingua, le possibilità di integrarsi con velocità, crescono notevolmente.

Ma appunto la lingua ufficiale è il danese, che fa parte alle lingue germaniche. Si tratta di una lingua assai articolata sia per la fonetica che per la grammatica. Non è un particolare secondario che nella zona al confine con la Germania un certo numero di persone parla anche il tedesco.

Ma lo rimarchiamo: se la volontà è quella di trasferirsi in Danimarca, almeno all‘inizio ciò è sicuramente possibile anche senza sapere una parola della lingua danese. Per arricchire la propria rete di relazioni e per fare nuove amicizie, è però ovvio che imparare la lingua danese è fondamentale, in un secondo tempo.

Lavorare in Danimarca: i requisiti generali e i primi 3 mesi di permanenza

A questo punto, cerchiamo di chiarire quali sono i requisiti relativi alla persona che intende partire per trasferirsi e lavorare stabilmente in Danimarca. Anzitutto, per lavorare da queste parti, occorre essere maggiorenni.

Come accennato poco sopra, serve poi un buon livello di conoscenza della lingua inglese, al fine di trovare un lavoro, specialmente all’inizio. Vero è però che, tranne nel caso in cui l’interessato trovi un impiego presso gli uffici di qualche multinazionale, è importante sviluppare anche la conoscenza della lingua danese, per le qualifiche più specializzate e per tutte quelle mansioni che prevedono il contatto frequente con il pubblico. Proprio per favorire l’integrazione dei nuovi arrivati in questo paese, è da notare che vari enti organizzano frequentemente corsi di danese per stranieri anche gratuiti.

Essendo uno dei paesi che fanno parte dell’Unione Europea, lavorare in Danimarca per gli italiani è piuttosto facile sul piano dei permessi. È possibile muoversi e viaggiare con libertà in Danimarca per vivere o lavorare. In particolare si può restare in Danimarca per 3 mesi senza ottenere un certificato di registrazione o un permesso di soggiorno. Ciò che serve – ovviamente – è la carta di identità e il passaporto.

Lavorare in Danimarca: il CPR Number

La situazione cambia una volta superati i primi 3 mesi di permanenza in terra danese. Infatti, i cittadini UE, per soggiorni al di sopra dei 3 mesi, devono rispettare l’obbligo di registrarsi presso l’Ufficio stranieri del Comune di residenza e richiedere il CPR Number. Ciò ovviamente vale anche per gli italiani che si recano in questo paese del nord Europa, i quali devono rendersi ‘visibili’ allo Stato danese.

Di fatto il CPR Number altro non è che una tessera gialla con un codice numerico che identifica la persona e che consente peraltro di:

  • ottenere agevolazioni sul costo dei trasporti;
  • pagare le tasse;
  • aprire un conto corrente bancario;
  • poter contare sull’assistenza del servizio sanitario;
  • firmare un regolare contratto di lavoro.

Come si può facilmente notare, il CPR Number è essenziale per poter lavorare con stabilità in Danimarca e per poter dunque pensare di trasferirsi definitivamente da quelle parti. E’ in pratica l’equivalente del nostro codice fiscale.

Pertanto, l’interessato deve anzitutto individuare la localizzazione dell’Ufficio stranieri della città di destinazione, e di seguito – per la domanda del CPR Number – è obbligatorio avere alcuni documenti. In particolare:

  • un documento d’identità;
  • una fototessera recente in formato passaporto;
  • il contratto di affitto o residenza, una lettera del proprietario o un documento che comprovi la sistemazione abitativa;
  • il contratto di lavoro con una dichiarazione sottoscritta dal datore di lavoro.

Pertanto, seppur efficiente, anche in Danimarca, la burocrazia prevede un’articolazione ben definita e completare la procedura per il CPR Number significa dover attendere qualche settimana, a cui segue l’invio della tessera gialla all’indirizzo indicato dal richiedente, ossia nel nostro caso l’expat italiano.

Altro particolare molto importante è il seguente: con il CPR Number è assegnata anche la tessera sanitaria – con l’indicazione del medico di riferimento – e la tessera per le tasse.

Il mercato del lavoro in Danimarca

In linea generale, dobbiamo rimarcare che i cittadini dell’UE possono svolgere un lavoro nella maggior parte delle attività lavorative. Attenzione però ai dettagli: vi sono alcune professioni che impongono la cittadinanza danese, ad es. quelle all’interno della polizia, del lavoro giudiziario, delle forze armate e della pubblica amministrazione.

In concreto – lo abbiamo accennato – il mercato del lavoro danese è dinamico e possono esservi con molta frequenza, opportunità di lavoro anche molto interessanti. Tuttavia non bisogna assolutamente pensare che in Danimarca il lavoro venga a bussare alla porta. Infatti, la concorrenza tra i candidati è molto elevata e, specie per i ruoli specialistici e pagati maggiormente, occorre fare del proprio meglio per distinguersi dalla massa.

Ovviamente per emergere, occorre mettere in atto una strategia che è fruttuosa anche da noi. Sostanzialmente, occorre offrire al datore di lavoro ciò che gli altri non possono dare, compiendo ricerche approfondite sull’azienda e indicando la corrispondenza tra voi e il lavoro. Essenziale sarà la preparazione, il titolo di studio e l’esperienza. Quest’ultima – in particolare – non è sempre indispensabile, ma aiuta non poco, anche in un paese come la Danimarca.

Come nella generalità dei paesi del nord Europa, il mercato del lavoro danese si caratterizza per la spiccata meritocrazia, che si abbina all’altro tratto tipico della elasticità. Molti lavoratori cambiano lavoro annualmente, proprio perché sono ricercati oppure perché trovano opportunità ancora migliori.

Ci sono anche coloro che intendono investire, e non soltanto lavorare in Danimarca. Pensiamo ad es. agli imprenditori che vogliono sfruttare nuovi canali: ebbene questi ultimi e tutti coloro che vogliono ‘scommettere’ sulla Danimarca, debbono ricordare che da queste parti:

  • La burocrazia è quasi inesistente;
  • La forza lavoro è tra le più qualificate e scolarizzate dell’intero continente;
  • C’è una chiara apertura alla professionalità dei paesi stranieri;
  • Il livello di corruzione è molto basso.

Lavorare in Danimarca: il ruolo chiave del CV aggiornato

Non bisogna dimenticare che, prima di partire per la Danimarca, è necessario munirsi di un CV aggiornato e compilato in tutte le sue parti essenziali. Infatti,  è obbligatorio spedire il CV e una lettera di presentazione – in inglese o, per chi lo conosce, in danese – sia per rispondere agli annunci di lavoro sia per le candidature spontanee.

A coloro che intendono lavorare in Danimarca non potrà che interessare la seguente informazione circa la tipologia di CV da utilizzare per le candidature. Ebbene, a differenza di molti altri paesi europei, in Danimarca è meglio non utilizzare il CV Europass, poco gradito dai datori di lavoro. Questi ultimi prediligono un CV personalizzato, che – per molti versi – meglio evidenzia il profilo del candidato.

Solitamente, i datori di lavoro danesi suggeriscono di utilizzare un formato a scelta tra due modelli:

  • Modello competenze: si tratta di un formato che consente di evidenziare le competenze acquisite, e in particolare è indicato per tutti coloro che hanno poche esperienze lavorative e sono appena usciti dall’università o hanno appena ottenuto un diploma;
  • Modello cronologico: è un formato che dà rilievo al percorso effettuato
    ed è indicato per chi ha già compiuto attività professionali continuative, con una chiara distinzione per date della formazione e dei lavori, con ordine dalle attività dalle più recenti a quelle meno recenti.

Lavorare in Danimarca: i settori e le professioni più richieste

A questo punto, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza circa le aree a cui puntare per trovare lavoro, dopo essere arrivati in Danimarca. Uno dei settori su cui le autorità locali stanno investendo con decisione, è quello della cd. green economy con tutto l’indotto lavorativo collegato, anche in termini occupazionali. Il governo locale dà molto rilievo agli investimenti esteri, anche in quest’ambito.

Da rimarcare che nel paese operano alcune agenzie che hanno come mission proprio quella di promuovere detti investimenti. Le due maggiori di queste agenzie sono la “Invest in Denmark” e la “Copenhagen Capacity”.

Per chi non ha esperienza lavorativa e vuole capire se la Danimarca è la scelta giusta, c’è anche la possibilità di fare vari lavori stagionali, durante il periodo di raccolta di frutta e verdura. Il periodo di lavoro varia a seconda del tipo di frutta e verdura, ma in generale va da giugno ad ottobre.

Ovviamente i lavori richiesti in Danimarca sono diversi tra loro e non sono pochi, tra essi ricordiamo di seguito quelli legati alla:

  • Biotecnologia;
  • IT;
  • Ricerca farmaceutica.

E’ interessante notare altresì che il governo locale si occupa di mettere nero su bianco, due volte l’anno, una lista delle figure professionali più ricercate in Danimarca. Detta lista prende il nome di Positive List of Shortage Occupations, con offerte ad hoc, per i lavoratori stranieri. Chiaro che questa lista ha un’importanza primaria per chi dall’Italia intende partire verso la Danimarca.

Al momento alcune delle figure professionali più ricercate sono le seguenti:

  • Ingegneri;
  • Personale medico;
  • Sviluppatore di sistema;
  • Esperti IT;
  • figure commerciali.

Come si può agevolmente notare, l’aver conseguito una laurea tecnica apre le porte a numerose opportunità di lavoro, anche in terra danese. Da queste parti  infatti le multinazionali alla ricerca di figure specialistiche, magari con anni di esperienza già maturati, non sono poche.

Come accennato sopra la Danimarca – muovendosi in anticipo rispetto a molti altri Paesi europei – ha scelto di investire nella green economy, con la finalità di diventare la prima nazione indipendente dai combustibili fossili entro il 2050.

Per spedire la propria candidatura di lavoro nel settore della ricerca e dello sviluppo delle energie rinnovabili può essere utile fare riferimento all’elenco dei partner internazionali che hanno una sede operativa in Danimarca.

Lavorare in Danimarca nel settore turistico

In questo paese si possono trovare interessanti opportunità anche nel settore turistico, sia di tipo permanente che stagionale. Molte le offerte di lavoro nei bar, negli hotel e nei ristoranti di Copenaghen e delle altre città danesi.

In Danimarca ci sono inoltre tantissimi ristoranti italiani che cercano personale italiano con annunci su gruppi FB realizzati da italiani residenti là. Vi sono anche varie occasioni di lavoro presso gli ostelli. In particolare, su Hostelling International – network globale degli ostelli della gioventù – è incluso l’elenco di tutte le strutture a cui spedire la propria candidatura.

Da non dimenticare poi che in Danimarca – a Billund – ha sede uno degli otto Legoland del mondo. Nei suoi spazi, ci sono zone ludiche tematiche, ristoranti alberghi e bar. Visitato ogni anno da più di un milione e mezzo di persone, il parco cerca spesso personale da contrattualizzare e buona parte delle offerte riguardano la sua sede produttiva in Danimarca a Billund.

Ribadiamo che – in tema di offerte di lavoro – le professioni più richieste dai selezionatori locali sono quelle altamente specializzate (manager, medici, informatici, infermieri, insegnanti), ma vero è che c’è una buona richiesta c’è anche per i mestieri più manuali (camerieri, saldatori, operai, addetti alle pulizie, elettricisti e non solo). Non bisogna dimenticare poi che per firmare un contratto di lavoro in Danimarca, occorre aver conseguito il succitato CPR, ossia quello che potrebbe essere definito il “codice fiscale danese”.

Danimarca, dove abitare: alcune indicazioni utili

Prima di partire per andare a lavorare in Danimarca, è importante avere idee piuttosto chiare anche sul piano della sistemazione abitativa. Ebbene, è certamente consigliabile iniziare la ricerca alcuni mesi prima del trasferimento.

Di riferimento per la ricerca, sono i siti delle maggiori agenzie immobiliari o portali di case in affitto danesi, come ad esempio Boligdeal o Bolingportal. Ma si può anche utilizzare il canale social: infatti ci si può iscrivere a diversi gruppi Facebook per la condivisione di appartamenti ed è consigliabile altresì fare riferimento alla vasta comunità italiana presente in Danimarca.

Secondo la prassi tipica del mercato immobiliare del luogo, al momento della firma del contratto di affitto, per consuetudine l‘interessato versa una caparra di almeno tre mensilità.

Ovviamente, in considerazione del fatto che è in gioco un trasferimento in un paese lontano, colui che intende lavorare in Danimarca deve prestare particolare attenzione ai rischi di possibili truffe. Insomma, è necessario valutare con attenzione l’annuncio e per non versare denaro prima di aver visto di persona l’abitazione.

Sul sito web Studyindenmark – portale ad hoc per studenti e studentesse – sono contenute molte interessanti informazioni, valide anche per lavoratori o studenti-lavoratori in cerca di una sistemazione provvisoria.

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Lavorare in Danimarca: 4 consigli da non dimenticare

Alla luce di quanto visto finora, andare a lavorare in Danimarca è certamente una opzione di un certo interesse, specie per chi ha deciso di trasferirsi all’estero e sta valutando in quale paese andare a vivere. Vediamo allora infine 4 pratici consigli da tener presente se l’idea è quella di prendere un aereo per Copenaghen:

  • Considerare con attenzione ogni offerta di lavoro, rispondendo a tutti gli annunci che abbiano una qualche compatibilità con il proprio percorso formativo e professionale;
  • Frequentare un corso di danese non appena giunti in questo paese;
  • Adattare il proprio CV e la propria candidatura / lettera di presentazione alla posizione ricercata;
  • Concentrarsi sui bisogni ed obiettivi dell’azienda, mostrandosi preparati sul profilo di quest’ultima, durante l’eventuale colloquio di lavoro.

Non sempre è necessario aspettare la pubblicazione di una certa offerta di lavoro. Infatti, molti datori di lavoro apprezzano le domande di lavoro non richieste, ossia le candidature spontanee: esse sono considerate un segno di iniziativa e ambizione in Danimarca, che – ricordiamo – è un paese dove la meritocrazia ha un ruolo di primo piano. Infatti, le candidature presentate sono spesso conservate per esigenze future, nel caso in cui non vi siano selezioni in corso al momento.

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