Pensione, aumenti in vista a gennaio? Ecco cosa succederà davvero

Aumento lordo della pensione in base agli scaglioni dell’assegno. La novità del 2022 attinge dal tesoretto per il taglio dell’Irpef.

Pensione aumenti
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Novità in arrivo sul fronte pensione. La rivalutazione degli assegni e la revisione dell’Irpef potrebbero far alzare gli importi per alcuni contribuenti. Anche se, al momento, non è chiaro per chi né in che misura. Il tasso di rivalutazione, secondo quanto stabilito dal decreto del 17 novembre 2021, sale al lordo dell’1,7%. Tagli e adeguamento dei trattamenti contribuiranno quindi ad alzare la posta dell’anno in corso rispetto al 2020. Varrà per 22 milioni di italiani, con cifre variabili in base alla fascia di reddito di ogni pensionato. Tutto rimandato al 2023, invece, per l’applicativo del valore definitivo.

Un vantaggio per i pensionati riguarderà il ritorno del sistema a scaglioni. In questo caso, le decurtazioni del tasso di rivalutazione interesseranno quelle quote di assegno al di sopra di alcune soglie predefinite. Le variazioni, in questo caso, riguarderanno quelle pensioni con importi fino a quattro volte il minimo, ovvero fino a 2.062 euro. L’incremento si attesterà all’1,7%. Diverso per le altre percentuali.

Pensione, importi variabili: gli scaglioni di aumento

La pensione salirà in proporzione ai tassi, con incrementi variabili in base agli importi minimi. In questo senso, i trattamenti andranno a un 90% dell’1,7% per le pensioni fra 2.062 e 2.577 euro, con rivalutazione effettiva all’1,53%. Rivalutazione piena, invece, per lo scaglione fino a 2.062 euro. Inoltre, per la pensione che supererà di cinque volte il minimo, oltre i 2.578 euro, l’incremento sarà del 75% sull’1,7%, con rivalutazione reale dell’1,275%. Come nel precedente caso, la rivalutazione piena sarà sullo scaglione compreso entro 2.062 euro, con l’1,53%. Le principali modifiche riguarderanno quindi gli scaglioni, sulla base della semplice rivalutazione del tasso. Gli aumenti saranno quindi proporzionati ai vari scatti.

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Tradotto, una pensione che arriva a 2 mila euro lordi al mese, riceverà un incremento di 34 euro, mentre l’incremento per una da 2.500 euro mensili lo avrà nella misura di quattro o cinque volte il minimo. Quindi 42 euro al mese in più sull’assegno. Sul trattamento minimo, ovvero 515,58 euro al mese al momento, il passaggio sarà a 524,34 euro. L’assegno sociale lieviterà in base alle stesse prerogative: dai 460,28 euro attuali si salirà a 468,10 euro mensili. Aumenti che, seppur apparentemente minimi, attingeranno dagli 8 miliardi di stanziamento messo a disposizione del Governo per i tagli delle aliquote Irpef.

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