Ben 22 miliardi di liquidità. Tanto è stato immesso dall’Agenzia delle Entrate in contributi a fondo perduto. Eppure, qualcuno si è reso conto che quei bonus non gli spettavano.

La lotta all’evasione fiscale resta la priorità del Governo. Il tema che ha portato alla restrizione sul Reddito di Cittadinanza, alla revisione della misura del Cashback e all’imposizione di nuovi limiti sui contanti. Del resto, i controlli sono stati intensificati anche su altre questioni. Come i bonus e le agevolazioni pensate durante l’emergenza sanitaria per favorire interventi vari a fronte di una scarsa disponibilità di denaro. Eppure, nonostante il monitoraggio attivato, sembra che non tutti abbiano colto la palla al balzo per approfittare della situazione, anzi.
Certo, oggettivamente era difficile sfuggire a determinate regole. Ritornare sui propri passi, però, e restituire al mittente ben 87 milioni di euro di contributi a fondo perduto percepiti in senza averne diritto è comunque un punto d’onore. E, secondo quanto riferito a Italia Oggi dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Ruffini, ben 17 mila imprese si sarebbero prodigate per riversare il denaro non spettante. Al tempo stesso, un altro miliardo di euro è stato invece fermato per sospetta frode. Insomma, l’ambivalenza umana si conferma anche su questo aspetto.
Bonus, il bilancio dell’AdE: controlli e restituzioni
Al di là dei bonus edilizi, quindi, a finire sotto la lente d’ingrandimento sono anche i contributi a fondo perduto, vero e proprio marchio di fabbrica dell’esperienza assistenziale durante le fasi più dure dell’emergenza. Contributi solitamente richiedenti circa 15 giorni per arrivare, fra richiesta e bonifico, che per quanto riguarda il mese in corso scatteranno alla metà di dicembre. A ogni modo, come detto, prima di effettuare la concessione verranno passati al setaccio diritti e requisiti. I dati di partenza, infatti, dovranno coincidere con quelli già dichiarati, o comunque mantenersi coerenti. Questo al fine di evitare qualsiasi pratica illegittima, come ricevere il bonus senza averne diritto.
Secondo quanto riferito dallo stesso Ruffini a Italia Oggi, l’obiettivo dei contributi a fondo perduto è di garantire “sostegno e liquidità a cittadini, imprese e professionisti”. Obiettivo perseguito attraverso l’attivazione di diversi canali ma comunque erogati dall’Agenzia delle Entrate. Il totale, alla fine dei conti, sono oltre 7,2 milioni di bonifici per circa 22 miliardi di euro. Di questi, 4 miliardi e 430 milioni riguardano il cosiddetto contributo a fondo perequativo, ovvero una liquidità ulteriore immessa tramite la medesima piattaforma di aggiornamento messa a disposizione. Un ulteriore bonus se vogliamo, calcolato non su una differenza nel fatturato ma nel risultato economico d’esercizio, in base alle dichiarazioni presentate. Per ottenerlo, sarà necessario aver dichiarato i propri redditi 2020 entro il 30 settembre 2021.