Pensione, aria di tagli ma sulle tasse: la (possibile) novità di gennaio

Il Fondo fiscale da 8 miliardi potrebbe permettere la sforbiciata su Irpef e Irap. I sindacati spingono per la prima: “Salirebbero pensione e buste paga”.

Pensione taglio Irpef
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Irpef o Irap che sia, il tesoretto da 8 miliardi nelle casse del Governo potrebbe rivedere in ottica tagli l’intero tema delle pensioni. Gennaio potrebbe essere il momento giusto per applicare quella riduzione in termini di tasse che i contribuenti attendono per alleggerire il peso fiscale in vista del nuovo anno. E sulla pensione, che si avvia verso il sistema-traghetto di Quota 102 per l’anno che verrà, si punta alla strategia della forbice sulla tassazione, forti del tesoretto che consentirà probabilmente il ricalcolo in base alla direzione che si andrà a prendere.

I sindacati, da parte loro, alzano il pressing affinché si decida la scorciata sull’Irpef. L’Associazione Artigiani e Piccole imprese, in particolare, insiste affinché si proceda in tal senso, considerando che il taglio dell’Irpef andrebbe ad alzare sia le buste paga dei lavoratori che gli assegni della pensione degli italiani. Inoltre, “contribuirebbe ad aumentare il fatturato degli artigiani e dei piccoli commercianti”. Ovvero di quei comparti che fanno leva sulla domanda interna. La questione, in pratica, è che il taglio dell’Irap andrebbe maggiormente a favorire le grandi aziende.

Pensione e taglio dell’Irpef: il piano del Governo

Con un fondo emergenziale da 8 miliardi, l’obiettivo primario è quindi risollevare, o quantomeno far tirare il fiato, alle piccole aziende affossate da un anno e mezzo di pandemia. Anche Cgil e Cisl guardano in questa direzione, andando a chiedere all’esecutivo di ridurre l’Irpef al fine di favorire sia i dipendenti che coloro già in pensione. Questo anche alla luce del rincaro diffuso sui prezzi dei beni primari, così come delle utenze. Un taglio delle spese Irpef tamponerebbe l’abbassamento della possibilità di spesa del momento attuale e anche quello dei salari visto negli ultimi mesi.

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In sostanza, secondo i sindacati gli 8 miliardi del Fondo fiscale dovranno servire per abbattere il cuneo e perlomeno le prime aliquote Irpef. Così da dare un po’ di respiro ai contribuenti, su uno schema di tagli che potrebbe destinare 6 miliardi su 8 ai lavoratori e altri 2 alle imprese. La sforbiciata all’Irpef arriverebbe con lo scaglione del 28% per tutti i redditi fra i 28 mila e i 55 mila euro. Questo permetterebbe alle buste paga di salire di 300 o 400 euro per almeno 7 milioni di lavoratori. Per quanto riguarda la pensione, l’intervento potrebbe portare l’assegno a lievitare di 126 euro circa l’anno. Il resto della disputa, quella sulla riforma, verterà su altri punti.

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