Assegno d’invalidità, arriva la beffa: ecco cosa (non) prevede la Manovra

La Legge di Bilancio non alzerà gli assegni per l’invalidità. A rimetterci, saranno soprattutto gli invalidi parziali, rimasti fuori anche dal precedente rialzo.

Disabilità invalidi aumento
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L’Inps sembra aver definitivamente deciso di effettuare l’agognato passo indietro. L’assegno di invalidità continuerà a essere corrisposto anche ai beneficiari impegnati in un’attività lavorativa di supporto al reddito e proporzionale alla condizione patita. Certo, bisognerà attendere l’esito finale della Manovra, ma è altamente probabile che la contestatissima misura pensata dall’Inps venga rivista in toto. Probabilmente, però, ci si fermerà lì. Nel senso che per chi usufruisci di un trattamento di invalidità, la Legge di Bilancio sembra non prevedere altre agevolazioni.

Nei 30 miliardi di euro, infatti, non sembrano compresi esborsi relativi agli assegni erogati tramite il contributo per l’invalidità. Circostanza particolare, considerando che un miliardo o giù di lì avrebbe consentito un aumento di circa un centinaio di euro. Un incremento che non riguarderà alcuna fascia di chi usufruisce dell’assegno di invalidità, inclusi coloro che soffrono una condizione del 100%. In passato, infatti, a questi ultimi era stato riconosciuto un lieve miglioramento, mentre gli invalidi parziali non si sono mossi dal loro contributo di 287 euro mensili.

Invalidità, l’assegno resta identico: perché non ci sono aumenti in Manovra

E’ vero che la Manovra 2022 punta a riorganizzare le risorse ma, probabilmente, sul fronte delle indennità qualcosa in più era lecito aspettarselo. Anche perché, a ben vedere, i 287 euro mensili non possono che fornire un supporto limitato alla gestione delle spese quotidiane, specie se chi li riceve versa in gravi condizioni di disabilità. E pensare che l’Inps, solo qualche settimana fa, aveva appunto deciso di rivedere persino i termini relativi alle mansioni lavorative, rimuovendo l’assegno dalla disponibilità di chi le eseguiva. Fosse anche per qualche ora. La proposta di far lievitare la somma fra gli 80 e i 100 euro, avanzata dall’Udc, sembra quindi destinata a rimanere fra i buoni propositi.

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Come detto, la situazione di precarietà riguarda soprattutto gli invalidi parziali. A questi, infatti, non è stato riconosciuto l’aumento previsto per coloro che usufruiscono del 100% dell’indennità (ovvero i soli a poter disporre dell’accompagno), per i quali si era saliti fino a 650 euro mensili. Il paradosso, in questo senso, è che dal novero dell’agevolazione erano stati esclusi, ad esempio, gli invalidi al 99%, che patiscono condizioni del tutto simili. L’impegno dell’Udc, puntava sull’incremento dell’assegno perlomeno su una cifra doppia, reperendo le risorse proprio nei fondi destinati al Reddito di Cittadinanza. Un obiettivo che, almeno per il momento, sembra destinato a restare tale.

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