Quanto guadagna un autista di Uber? Fare soldi guidando, senza possedere un taxi

Come fare l’autista di Uber e guadagnare: un lavoro interessante per chi ha la passione della guida, che può rendere anche tanti soldi.

Uber

Tra le nuove professioni che spiccano in un contesto di fermento com’è quello del lavoro, troviamo nuove figure e soprattutto nuove opportunità che possono soddisfare le esigenze di giovani che desiderano iniziare con qualche esperienza e meno giovani che trovano difficile reinserirsi, magari dopo un licenziamento da parte di un’azienda dove lavoravano da tanti anni. Uno di questi nuovi lavoro è il tassista Uber. Come funziona esattamente e come si fa a fare l’Uber? Servono licenze? E quanto si può guadagnare con questo mestiere? Entriamo nel dettaglio in questo articolo dedicato proprio a questo lavoro.

Come funziona Uber?

Innanzitutto andiamo a capire cos’è esattamente Uber. si tratta di un servizio innovativo che deriva dalla cosiddetta “economia collaborativa”, di cui anche AirBnb per esempio fa parte. In sostanza, siti internet o App dedicate mettono in contatto privati che offrono un servizio con altrettanti privati che lo richiedono: esattamente come la domanda e offerta di case in affitto per brevi periodi che gestisce la piattaforma AirBnb, Uber risponde alle esigenze di chi cerca un passaggio per raggiungere una destinazione e offre autisti privati pronti a soddisfarlo.

Un servizio nato nel 2009 in California

In pochi click, grazie alla App, si richiede una corsa e si attende che un Uber risponda, per poi incontrarlo nel punto definito. Dopo il servizio, si possono rilasciare feedback positivi o negativi, proprio come una qualsiasi community o social. Come tipologia di servizio è stata subito molto apprezzata fin dalla sua creazione, avvenuta nel 2009 in California ed espansa poi anche a livello europeo; questo perché si rivela più pratica, veloce ed economica rispetto al servizio offerto dai taxi “ufficiali”. Tutti coloro che aderiscono a questo progetto, sia gli autisti che chi cerca un passaggio, devono essere preventivamente iscritti alla piattaforma; gli autisti, inoltre, devono soddisfare dei requisiti ben precisi prima di essere designati come Uber regolari.

L’Uber è un vero e proprio taxi o è un “abusivo”?

Viene da porsi questa domanda, perché in effetti la figura di autista Uber può sembrare non regolamentata. Soprattutto a seguito delle non poche polemiche sollevate dai tassisti “classici”, una categoria che già in passato hanno visto il loro monopolio “minacciato” dalla concorrenza NCC (noleggio auto con conducente n.d.r) o da regole non sempre molto chiare stabilite a monte dall’agenzia che ne tutela i diritti. In realtà il tassista Uber, una volta che supera la selezione da parte dell’azienda, è un operatore che offre un servizio ed è completamente in regola con la politica dell’azienda californiana, nonché con le normative del nostro Paese, ovviamente se ha superato la selezione praticata da Uber in fase di reclutamento.

La differenza tra Black e Pop

Sono previsti infatti dei colloqui e l’aspirante autista può essere designato come Uber Black, ovvero come professionista, oppure come UberPop, cioè come un comune cittadino che presta la sua opera. Niente vieta che chi è autista Uber abbia in essere anche altre collaborazioni e che abbia più patenti. Anche l’auto che il futuro conducente vuole utilizzare per il servizio deve rispondere a determinati criteri, infatti deve essere immatricolata da non più di 8 anni, essere grande per contenere comodamente 4 passeggeri e dotata di assicurazione anche per loro oltre al classico bonus malus. Insomma, tutto regolare dunque, e nonostante le proteste dei tassisti, un Uber può esercitare questo lavoro in totale legalità.

La differenza con un taxi

Anche questo aspetto può far sorgere dubbi: in cosa si differenziano i servizi di un Uber da quelli di un tassista “giallo”? A parte la modalità di reperimento dell’autista, ovvero di un’App piuttosto che un centralino telefonico, il tipo di prestazione offerta è molto simile in entrambi i casi. Si possono richiedere ai taxi corse corte o lunghe, all’interno o fuori della città/regione. Si paga in base ad un tariffario esattamente come il noleggio che si chiede ad un Uber. Può servire per spostarsi di qualche isolato, fare shopping o dirigersi verso una destinazione più lontana. Sui prezzi, invece, vi sono differenze anche piuttosto importanti: senza dubbio un Uber costa meno di un taxi.

Come si diventa un tassista Uber

Come accennato poco sopra, l’aspirante conducente Uber deve essere idoneo a fare questo lavoro. Chi desidera diventare conducente per questa azienda deve eseguire pochi ma fondamentali passaggi e soddisfare requisiti base come ad esempio:

  • Non aver subito in passato condanne penali
  • Possedere la patente da almeno 3 anni
  • Utilizzare l’auto di esclusiva proprietà
  • Munirsi di tutte le assicurazioni necessarie

Chi è in possesso di ciò, dovrà registrarsi a Uber e inoltrare la domanda. seguirà un colloquio conoscitivo, l’ufficializzazione dell’incarico con regolare documentazione e dotarsi ovviamente dell’App per rispondere ai clienti. Certo è che alcune “soft skills” verranno assolutamente prese in considerazione, come la conoscenza del territorio e delle regole stradali del luogo dove si intende operare, nonché un’attitudine al lavoro al pubblico, e molta flessibilità. Su Uber non ci sono orari e chi fa più corse più guadagna, semplicemente.

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Quanto guadagno se divento un autista di Uber

Il lavoro come Uber può essere fatto in totale autonomia, full time o solo sporadicamente, e siccome il guadagno è a cottimo, ovvero in base al numero di corse, va da sé che chi ne fa di più guadagna di più. La media per una piccola tratta è sui 8-10€, ai quali però va sottratto il 20% che va all’azienda Uber. Tolte le spese della benzina e della manutenzione dell’auto, si può dire che un uber guadagna poco più di 5€ netti all’ora. Non è una grandissima cifra, è vero, ma se si considera la comodità di questo lavoro, che può essere svolto come extra, alla fine non è poi così male.

Gli orari in cui si guadagna di più

Inoltre grazie alla App vengono segnalate le domande che “pagano di più”. In determinati momenti, infatti può capitare che ci sia molta richiesta (giorni festivi, orari di punta, eventi eccetera) che fanno salire il prezzo della corsa; chi è intraprendente può prendere la palla al balzo e guadagnare di più. Uber poi assegna diverse categorie anche in base al tipo di veicolo che viene utilizzato: chi possiede un’auto di lusso offre un servizio migliore e quindi viene pagato di più.

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