Cos’è la tempesta geomagnetica che oggi investirà la Terra: internet si è già fermato

Una tempesta geomagnetica sta colpendo la Terra: ecco chi la produce e che danno potrebbe causare al nostro pianeta

Tempesta geomagnetica (web)
Tempesta geomagnetica (web)

Gli studiosi, rivelano che la macchia solare AR2887 dell’Emisfero meridionale del Sole, ha rilasciato giovedì un fortissimo brillamento solare. La vibrazione che ne deriva, ha interessato poi tutta la superficie della stella. Il fenomeno, è stato avvistato dal telescopio spaziale SOHO che rivela che una grande ondata di particelle, è ora in viaggio verso la Terra.

Per questo, nella giornata del 30 ottobre, il pianeta attende una tempesta geomagnetica in grado di produrre aurore polari visibili in alcuni casi, ad occhio nudo. Un lato della Terra, in particolare il Sud America, avrebbe già subito danni momentanei radio ad onde corte.

Tempesta geomagnetica: a cosa ci riferiamo

Le onde di plasma che si dirigono verso il pianeta, hanno raggiunto l’altezza di circa 100.000 km attraversando l’atmosfera solare con una velocità maggiore di 700 km/s. Esse, sono dette onde di Moreton. Moreton, era l’astrologo che le scoprì nel 1959. In genere, se viste, ci si prepara ad un lancio di massa coronale.

L’espulsione di questa materia equivale a quella di materiale dalla corona solare, in forma di plasma. La maggior parte di questo materiale, è costituito da protoni ed elettroni e si lascia trascinare dal campo magnetico della corona solare. Ogni brillamento solare, ha la sua classe di intensità, calcolabile dalla loro luminosità nei raggi X. Le classi, sono cinque.

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Il brillamento di cui ci si preoccupa per gli eventi di oggi, rientra in una classe detta X1, che sarebbe tra le più potenti che si possano calcolare. Secondo i meteorologi del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), degli USA, siamo di fronte ad una probabilità del 60% di ulteriori eventi di classe M ed una probabilità del 25% di un altro bagliore potenza X nelle prossime 24 ore. Questi fenomeni non causano gravi danni ambientali ma sono in grado di interferire con apparecchiature elettriche, segnali radio e di compromettere satelliti e navicelle spaziali.
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