Pensione, prepararsi all’aumento: chi sono i fortunati con 300 euro in più

Il tasso di inflazione costringe a rivedere al rialzo gli importi della pensione, con un aggravio di 4 miliardi sulle casse previdenziali.

Pensione 300 euro
Foto: Pixbay

Gli aumenti non sono mai sgraditi, a patto che la direzione sia quella delle nostre tasche. E vedere l’importo della propria pensione lievitare di ulteriori 300 euro non potrà che fare piacere, considerando anche che nel particolare incremento potrebbe rientrare una buona fetta di beneficiari (circa 22 milioni di italiani). Ma andiamo con ordine. La novità dovrebbe arrivare nel gennaio 2022: a partire dal primo del mese, infatti, dovrebbero tornare a crescere gli importo degli assegni relativi alla pensione. Una novità dovuta alla rivalutazione in proporzione all’incremento del costo della vita.

In poche parole, il tasso di inflazione finirà per dire la sua anche sulla pensione. Il dislivello provocato dalla frenata economica della pandemia, ha provocato un inevitabile scalino da superare soprattutto in questa fase di ripartenza. La quale, però, da parte sua ha contribuito a rimettere in modo i consumi (e quindi tutto l’ingranaggio dell’economia nazionale), prendendo atto di un aumento complessivo dei costi. Non sarà uno scherzo: l’aumento della pensione per 22 milioni circa di persone significherà l’impiego di 4 miliardi di risorse.

Pensione, aumentano gli assegni: i beneficiari dello scatto

Chiaramente, non sarà un aumento standard. La rivalutazione degli assegni varierà in base al reddito percepito, quindi in modo proporzionale all’importo della pensione ottenuto fino a questo momento. Se il pensionato, ad esempio, percepisce un assegno da 1.500 euro al mese, vedrà un aumento di circa 300 euro. L’anno, naturalmente. In questo caso, infatti, il calcolo proporzionale andrà a fruttare circa 25 euro in più al mese. Il punto è che le pensioni vanno adeguate al costo della vita. Il quale, come visto, è in profondo mutamento. Al momento l’inflazione viaggia sull’1,7% al mese di settembre e, secondo gli esperti, si manterrà stabile anche nei prossimi mesi.

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Questo fa sì che gli importi percepiti vadano a risentire di un adeguamento proporzionato ai prezzi in aumento. Il problema è che una mossa simile andrà inevitabilmente a gravare sulle casse previdenziali, in un periodo peraltro di piena riforma pensionistica. Per il 2022 dovrebbe essere recuperato il sistema dello scaglione, con il calcolo dell’assegno previdenziale che sarà effettuato sulla perequazione adottata dal Governo. Per le pensioni più alte, nella misura dei 2 mila euro in su, il recupero dell’inflazione partirà da un tetto del 100% (pensioni fino a 2 mila euro) fino a scendere al 75% per chi percepisce le cosiddette pensioni di lusso. Da 2.500 euro in su.

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