Netflix perderà il primato nello streaming on demand: ecco gli studi sorprendenti

Secondo alcuni osservatori, Netflix – l’azienda al vertice mondiale nel settore nel settore dello streaming on demand – potrebbe entro qualche anno perdere il primato. Chi subentrerebbe al primo posto?

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Chiunque abbia un minimo di conoscenze in fatto di web e nuove tecnologie, sicuramente già conosce Netflix, la nota piattaforma di streaming leader a livello globale. Oggi Netflix è un diffusissimo servizio di streaming in abbonamento che permette di guardare serie TV e film senza pubblicità su un dispositivo connesso a Internet. Si tratta ovviamente di una programmazione esclusiva, che non è possibile vedere sui canali tradizionali di Rai o Mediaset.

Elementi che hanno decretato il successo di Netflix sono stati finora l’amplissimo catalogo di contenuti, aggiornato con molta frequenza, la possibilità di fare il download di intere serie TV e film sul proprio dispositivo iOS, Android o Windows 10, per guardare i contenuti senza una connessione Internet, ma soprattutto i costi contenuti o comunque assolutamente concorrenziali. Inoltre, la possibilità di suddividere la spesa mensile tra gli amici, attraverso il servizio Together Price è un altro punto a favore della piattaforma in oggetto. Tutto ciò non ci lascia dunque sorpresi sulla popolarità di Netflix a livello mondiale e anche in Italia.

D’altronde, i numeri sugli abbonati parlano chiarissimo: oggi più di 200 milioni nel mondo e ben 2 milioni nel nostro paese. Tuttavia, come emerge da uno studio con focus proprio sulle piattaforme di streaming e sul loro successo nel medio-lungo periodo, il primato di Netflix potrebbe essere a rischio nei prossimi anni. Secondo le analisi effettuate, chi potrebbe rubare lo scettro all’azienda americana e collocarsi al primo posto per diffusione? Scopriamolo di seguito.

Netflix: il servizio di streaming che ha cambiato il mondo delle serie tv

Prima d di soffermarci sugli studi che hanno almeno in parte sorpreso gli appassionati di streaming e nuove tecnologie, spendiamo qualche parola sul servizio citato, onde darne qualche informazione in più.

Vero è che in un mondo sempre più tecnologico che si lega in modo sempre più stretto alle potenzialità del web, la distribuzione di film, documentari e serie TV ha subito un enorme cambiamento.

Addio alle videoteche e al noleggio tradizionale di film e cartoni animati: oggi sempre più aziende si affidano alla rete internet per distribuire i propri contenuti. Questo è il contesto che ha permesso a Netflix di raggiungere l’apice del successo.

In estrema sintesi, Netflix consiste in un servizio di streaming che consente al cliente di accedere, con un abbonamento mensile, a tutti i contenuti multimediali presenti nel catalogo, 24h/24h, 7 giorni su 7, in piena libertà.

Da quando è finalmente arrivato in Italia, a ottobre 2015, si sono estese moltissimo le possibilità per guardare film e serie tv in streaming a prezzi tutto sommato economici. Così si spiega il successo che il servizio ha avuto e sta avendo nel nostro paese, che – come accennato – conta più di due milioni di abbonati.

Da notare che nell’enorme catalogo è possibile usufruire di contenuti originali, ossia prodotti direttamente da Netflix, ma anche, ovviamente, di contenuti di terze parti (i cui diritti sono stati acquisiti).

Altro elemento che ha decretato il successo di Netflix, combinato agli altri finora citati, è che il funzionamento della piattaforma si basa sulla realizzazione di app ad hoc per tutte le principali piattaforme hardware.

Non c’è differenza: che si tratti di un pc Windows, Mac o Linux (via browser web), di uno smartphone Android, di un iPhone, un iPad, di una Apple TV, di una PS4 o PS5, di una Xbox One, di una Smart TV o di una Chromecast, Netflix è sempre previsto tra i servizi disponibili.

Altro aspetto degno di nota è che l’interfaccia di navigazione è sempre la stessa. In questo modo, è possibile navigare, alla stessa maniera, indipendentemente dalla piattaforma hardware utilizzata.

Sul piano delle prestazioni minime – come chiaramente indicato nel sito web ufficiale – la velocità di connessione a banda larga minima richiesta da Netflix Italia è 0,5 megabit al secondo. Fino ad arrivare a 25 megabit al secondo, vale a dire la velocità raccomandata per la qualità Ultra HD.

E’ evidente che maggiore è la qualità del contenuto, è più consistente è il “salto qualitativo” rispetto alla banda minima.  Vero è inoltre che l’interessato deve sempre accertarsi di avere di un dispositivo compatibile per supportare l’app Netflix, perché altrimenti non sarà possibile vedere i contenuti in streaming on demand e senza pubblicità. Questi aspetti vanno attentamente verificati prima di procedere con la sottoscrizione dell’abbonamento.

Per quanto riguarda invece la registrazione a Netflix Italia, questa può essere compiuta dal sito https://www.netflix.com/it/, immettendo i propri dati e quelli di una carta di credito attiva. Allo stesso indirizzo possono anche essere consultati gli step per sottoscrivere l’abbonamento.

Netflix: un colosso dello streaming on demand destinato al declino?

Quando 20 anni fa nasceva Netflix, un servizio di noleggio postale di DVD, in pochissimi avrebbero scommesso sul grande successo che avrebbe poi avuto negli anni successivi.

Fu fondata da Reed Hastings e Marc Randolph il 29 agosto 1997 a Scotts Valley, in California, e nel tempo si è rivelata una scommessa vincente. Reed Hastings, ingegnere informatico laureato a Stanford, fu però il vero artefice della creatura: egli, dopo aver venduto la sua società Pure Software a Rational Software, decise di lanciarsi in una nuova avventura imprenditoriale. Fece la scelta giusta.

In qualche anno, la piattaforma dello streaming on demand è diventata leader dell’entertainment, imponendosi rispetto al modello tradizionale di pay TV. A sancirne la crescita esponenziale, cominciata nel 2007, è stata l’inclusione sul portale di programmi e film on demand, con un accesso sempre più rapido a tali contenuti. Netflix è nei tempi odierni una delle piattaforme più apprezzate da cinefili, appassionati di serie tv e fan di documentari, proprio in virtù della sua interfaccia molto limpida ed intuitiva.

Il punto è però che il suo primato potrebbe essere messo a forte rischio, entro brevissimo tempo. In base ai risultati di uno studio, Netflix potrebbe in pochi anni non essere più la prima piattaforma streaming a livello mondiale. Un altro servizio di streaming si appresta a rubarle la scena e a conquistare sempre più ampie fette di clientela, a suo discapito.

Ci si potrebbe domandare chi sarà o forse già è il principale antagonista di Netflix, l’avversario che tra tutti gli altri sta emergendo con forza, tanto da mettere in pericolo la leadership dell’azienda con sede in California. Ebbene, si tratta di un nome storico nel panorama del cinema, ossia Disney.

Infatti, il nuovo servizio streaming on demand targato Disney, Disney+, potrebbe detronizzare Netflix, divenendo così la più popolare piattaforma di streaming a livello globale. È ciò che è emerso da un’indagine portata avanti da Digital TV Research.

Nell’ambito di questa indagine è emerso un ulteriore dato degno di nota. Gli utenti che si servono di una piattaforma streaming per vedere un film, qualche esclusiva, un documentario o i cartoni animati, crescono in modo costante. Il contesto attuale lascia presumere che le grandi piattaforme potrebbero a breve detenere almeno la metà degli abbonamenti on demand di tutto il globo. 

Lo studio Digital TV Research: Netflix vs Disney+

Abbiamo accennato alle analisi effettuate da Digital TV Research, un centro studi con sede a Londra sempre molto attivo in questo tipo di rilevazioni. Ebbene, i dati sono molto interessanti, in quanto – in poco meno di 5 anni – il numero di utenti abbonati a Disney+ dovrebbe oltrepassare gli utenti abbonati a Netflix.

Sulla scorta di quanto rilevato dagli esperti la piattaforma Disney+ toccherà i 284,2 milioni di clienti abbonati entro il 2026, sottraendo il primato a Netflix, che nello stesso lasso di tempo dovrebbe aver toccato i 270,7 milioni di abbonamenti. Per ambo le piattaforme si tratta di numeri impressionanti, ma in grado di stabilire una gerarchia in fatto di popolarità, tra le piattaforme di streaming.

Non solo. Secondo i risultati emersi dallo studio, il servizio di streaming on demand della casa dei personaggi Disney potrebbe superare Netflix già alla fine del 2025.

E, come accennato, entro pochi anni – forse già nel 2026 – Disney+, Netflix e Amazon Prime, i 3 big dello streaming on demand potrebbero detenere, e perciò controllare più o meno la metà degli abbonamenti video on demand di tutto il mondo. Già oggi ci sono vicino: una sorta di mezzo monopolio diviso in tre, a conferma di quanto nel settore dello streaming on demand la concorrenza sia agguerrita e senza esclusione di colpi. Chi intende provare a farsi largo in questo contesto, si troverà innanzi a pesi massimi destinati a guidare il mercato per i prossimi anni.

Ma dietro il sorpasso di Disney+ ai danni di Netflix c’è una ben precisa ragione, che si ricollega al mercato asiatico, non a quello occidentale, in cui Netflix domina con un certo margine. Infatti, le analisi Digital TV Research ci spiegano nitidamente come e perché Disney+ potrebbe superare la regina dello streaming. Ebbene, secondo gli analisti della società londinese, il 43% della crescita, vale a dire circa 121 milioni di abbonati, di Disney+ sarà proveniente dai paesi asiatici, a causa della presenza in oriente del marchio Hotstar.

Quest’ultimo è il servizio di streaming indiano dell’azienda, che molto successo sta avendo da quelle parti. Insomma, ancora una volta, quanto accade in Asia sarà determinante per gli scenari economici occidentali, e di un colosso come Netflix in particolare. 

Netflix e la concorrenza: come stanno le cose attualmente? La classifica

Abbiamo finora fatto riferimento alle previsioni di Digital TV Research, ma in molti potrebbero domandarsi qual è la situazione adesso. Quali sono i numeri che al momento sanciscono la leadership di Netflix? Ebbene, come accennato, oggi Netflix è saldamente in testa alla classifica delle piattaforme per lo streaming on demand, considerando il numero di abbonati totali.

Ed è proprio sulla scorta del numero di abbonamenti sottoscritti, che è possibile avere un’idea concreta della popolarità delle singole aziende del settore. Ecco allora la situazione attuale e il podio della classifica delle piattaforme streaming:

  • Al primo posto, come accennato, troviamo Netflix, l’azienda che – per le peculiarità che abbiamo accennato all’inizio – è diventata un punto di riferimento per il tempo libero di molte persone e famiglie. La sua popolarità è cresciuta e sta crescendo giornalmente, grazie a film e serie tv di enorme successo. Al momento sono circa 209 milioni di abbonati registrati negli ultimi dieci anni, a livello mondiale;
  • Al secondo posto, c’è Amazon Prime Video. Vale a dire un altro colosso che, pur essendo essenzialmente azienda leader nel settore dell’e-commerce, ha strategicamente pensato di espandersi con altri servizi, tra cui quello dello streaming. Amazon ha da poco tempo stimato di avere più di 175 milioni di abbonati Prime che hanno scelto di usufruire del servizio e riprodurre in streaming film e programmi sulla sua piattaforma digitale. In base alle analisi di cui alla ricerca della Digital TV Research entro il 2026 il servizio streaming dovrebbe toccare i 243,4 milioni di utenti;
  • Al terzo posto, in base a quanto abbiamo detto finora, non può non esservi Disney+. Negli ultimi anni, la casa produttrice con una storia lunghissima alle spalle, è cresciuta in modo esponenziale. La piattaforma ha oggi superato i 115 milioni di abbonati in tutto il mondo. D’altronde ciò si spiega anche e soprattutto con la grande popolarità del marchio Disney+. Un brand è da sempre conosciuto e apprezzato da persone di tutte le età.

Nonostante la distanza dalla vetta sia al momento ancora considerevole, gli analisti dell’indagine citata – come accennato – scommettono sulla crescita esponenziale del numero di utenti, entro i prossimi anni.

HBO e Apple TV+ nella top five, ma distanziate rispetto a Netflix

Da notare che al quarto e il quinto posto della classifica delle piattaforme con più abbonati, vi sono altri due nomi ben noti da coloro che amano le nuove tecnologie e la televisione in generale. Ci riferiamo ad HBO Max e ad Apple TV+.

La prima è una piattaforma di streaming sviluppata dalla statunitense HBO. Per vedere in Italia i relativi contenuti, gli interessati dovranno aspettare ancora.

HBO è infatti legata ad un contratto con Sky, che detiene i diritti di molte serie TV e film originali fino al 2024. Ecco la ragione per la quale è molto difficile che sarà possibile vedere il servizio di streaming in Italia sul territorio nazionale prima di tale data.

In particolare, il servizio dell’HBO al momento totalizza 67 milioni di abbonati globali. In base allo studio citato nel 2026 raccoglierà ‘soltanto’ 76,3 abbonati.

Al quinto posto ecco un altro marchio di grande fama, ovvero Apple. Tuttavia, l’azienda della mela non ha ancora reso noti i dati sui numeri degli abbonati, e non pare intenzionata a farlo. Probabilmente perché non li ritiene all’altezza della sua popolarità. Apple TV+ potrebbe avere poco meno di 20 milioni di abbonati, affermano alcuni osservatori. Mentre per lo studio della Digital TV Research ha potrebbero diventare circa 35,6 milioni nei prossimi cinque anni.

Certo, niente di paragonabile ai colossi dello streaming sul podio. Vero è che Apple è un’azienda che ha sempre puntato sulle vendite di smartphone molto avanzati. L’azienda fondata da Steve Jobs si è avvicinata soltanto negli ultimi anni al settore dello streaming on demand.

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L’importanza della classifica Digital TV Research

L’analisi condotta da questo centro studi londinese ha sicuramente ragion d’essere. Oggi le piattaforme di streaming on demand sono entrate a far parte del tempo libero di un numero enorme di persone, come indicato dai dati Digital TV Research.

Si tratta pur sempre di previsioni nel medio-lungo termine, ma effettuate valutando una pluralità di aspetti e fattori. Perciò è probabile che in futuro la realtà dello streaming non si discosterà molto da quanto evidenziato nei citati studi.

Sono previsioni utili dal lato economico, in quanto ci permettono di capire quale potrà essere la piattaforma che conquisterà più clienti, da qui al 2025-2026. E abbiamo visto che in pole position c’è Disney+, alla quale potrebbe riuscire il sorpasso ai danni di Netflix, nel giro di qualche anno.

Grazie ai risultati emersi da queste ricerche, inoltre, balza all’occhio un elemento di indubbio interesse. Circa la metà, se non più, degli abbonamenti di tutto il globo potrebbe essere in mano a poche piattaforme, ossia Netflix, Amazon Prime Video e, appunto, Disney+. Come accennato, si tratta di una sorta di monopolio diviso in tre, che già oggi emerge con una certa nettezza, se confrontiamo – ad esempio – il numero di abbonati di HBO con quelli di Amazon Prime Video.

Forse delle tre piattaforme di streaming sul podio, a trarre i maggiori vantaggi, è Amazon Prime Video. Si tratta infatti – come è ben noto – di un marchio attivo soprattutto nel settore dello shopping online. Avere uno spazio sul podio dello streaming mondiale di film e serie TV, non può dunque che rilanciare ulteriormente la popolarità di Amazon, in una sorta di ‘circolo virtuoso’ capace di generare elevatissimi profitti annuali per l’azienda.

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