Pagamenti in contanti, occhio alle controindicazioni: i 3 che non vanno mai fatti

Effettuare il saldo in contanti di alcune spese significherebbe perdere dei diritti. Oltre che andare incontro a degli accertamenti fiscali. In 3 casi soprattutto.

Pagamento contanti
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Il Cashback è stato il primo e nemmeno il più deciso tentativo di sovvertire il trend dei pagamenti. Quello che, finora, aveva visto nel ricorso ai contanti una procedura standard per effettuare perlomeno gli acquisti meno onerosi. Il Governo ha fatto capire che la lotta al denaro contante sarà una prerogativa da qui ai prossimi mesi. L’obiettivo è ridurre il più possibile i pagamenti con soldi cash, così da incrementare il ricorso alla tracciabilità e, in questo modo, perseguire la mission di sconfiggere l’evasione fiscale. Indicata da Draghi come il principale male del Paese.

Sul ricorso ai contanti è già stato fissato un limite. Del resto, strumenti come i bonifici e i sistemi cashless costituiscono una garanzia di sicurezza ed eventualmente di detraibilità. Esistono poi dei pagamenti che, a prescindere dalle restrizioni sui contanti, è sempre meglio non eseguire attraverso il cash. Anche perché, al di là dei problemi di tracciabilità, potrebbero essere soggetti ad accertamenti mirati da parte del Fisco.

Il Governo e la lotta ai contanti: a quali pagamenti fare attenzione

L’utilizzo dei sistemi tracciabili, dalla semplice spesa al supermercato agli acquisti di vestiti e quant’altro (anche in rete), rappresenta quindi un modo per tenersi al riparo da noie fiscali. Estirpare del tutto il ricorso ai contanti, tuttavia, è più complicato di quanto non si pensi. Tanto da condurre qualche contribuente a mantenere l’abitudine, nonostante regole e prudenza suggeriscano di affidarsi alla tracciabilità, così da evitare il rischio di perdere dei precisi vantaggi fiscali. Ad esempio, questo accade qualora si scelga di saldare con denaro contante tutte le spese ai fini Irpef, per le quali la Manovra 2020 ha imposto l’obbligo della tracciabilità.

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Allo stesso modo, le regole valide per le detrazioni Irpef valgono anche per i pagamenti di Bonus e agevolazioni. Come riferito dalla circolare n. 7/E dell’Agenzia delle Entrate, effettuare dei saldi in contanti mette in pericolo il rientro dovuto alla detrazione fiscale. Meglio un sistema quale il bonifico, rispettando precise disposizioni nella causale che permettono di usufruire della detrazione. Diversi motivi ma discorso simile anche per il canone di affitto e per le spese condominiali. L’utilizzo di strumenti di pagamento tracciabili significherà assicurarsi una ricevuta di avvenuto pagamento, requisito labile con il cash. Qualora avvenga una contestazione, il documento servirerebbe a fugare qualsiasi dubbio.

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