Assegno temporaneo, fra scadenze e ritardi: la situazione dei pagamenti

L’assegno temporaneo è stato pagato ad alcuni richiedenti, mentre altri non lo hanno ancora ricevuto. L’Inps chiarisce la situazione.

Pagamenti assegno temporaneo
Foto da Pixabay

Senza dubbio diventerà una misura importante. Al momento, però, l’assegno temporaneo è un provvedimento provvisorio, destinato solo ad alcune categorie e, soprattutto, con una situazione pagamenti estremamente variabile. A partire da luglio, infatti, è stata disposta la misura momentanea dell’Assegno unico, che entrerà definitivamente in vigore a partire da gennaio, e la data del 30 settembre rappresenta una deadline importante. In effetti, è la data ultima per inviare le domande e ottenere l’importo dovuto comprensivo degli arretrati.

Dopodiché, ci si dovrà accontentare. A ora, alcuni pagamenti sono arrivati, altri dovrebbero arrivare a breve e, invece, alcuni non hanno rispettato la scadenza preventivata. Coloro che hanno inoltrato domanda a luglio e agosto, ovvero nei primi due mesi, hanno ottenuto il proprio assegno temporaneo fra il 24 e il 28 settembre. Per tutti gli altri, l’Inps ha diramato le tempistiche per gli accrediti attraverso la pagina “Inps per la famiglia”. Chiarendo, in qualche modo, i dubbi circa i primi ritardi

Assegno temporaneo, quando arrivano i soldi: il calendario

La prima quindicina di ottobre sarà probabilmente decisiva. A partire dal 15 del mese, dovrebbero arrivare gli accrediti dell’assegno per coloro che hanno fatto domanda ad agosto (naturalmente quelli rimasti fuori dai pagamenti di fine settembre) e settembre. A partire dal 27 ottobre, inoltre, via al pagamento della nuova integrazione su Reddito di cittadinanza e arretrati. Date variabili, visto che il calendario è di fatto una bozza. Inoltre, l’importo dell’assegno temporaneo non verrà versato per tutti lo stesso giorno. Questo contribuisce a creare divergenze e, naturalmente, dei dubbi.

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Per quanto riguarda gli importi, si cambia in base alle variazioni dell’Isee e, soprattutto, ai figli a carico presenti nel nucleo familiare. Qualora vi sia la presenza di un alto numero di figli e una situazione reddituale sotto il livello di guardia, le somme percepite saranno più alte. I beneficiari, al momento, sono coloro con cittadinanza italiana, soggetti al pagamento dell’Irpef e con un indicatore della situazione Isee inferiore a 50 mila euro. Necessario essere anche titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato di durata perlomeno semestrale.

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