In pensione a 63 anni, l’Ape Sociale diventa super: sotto a chi tocca

Il rafforzamento del sistema di pensione anticipata rappresenta una possibilità concreta per il dopo Quota 100. Ecco il piano del Governo.

Pensione 63 anni
Foto © AdobeStock

L’addio sempre più prossimo a Quota 100 significa che il tempo per trovare un’alternativa si assottiglia inesorabilmente. E, al momento, si ragiona più per ipotesi che su proposte concrete per il nuovo sistema pensione. Una di queste, comunque, sta assumendo contorni abbastanza delineati. Sul tavolo del governo, infatti, si accumulano i faldoni delle misure ponte e, fra queste, spunta il rafforzamento di alcuni sistemi pensionistici già esistenti, come Opzione Donna e, soprattutto, l’Ape Sociale. Ovvero, meccanismi per riuscire a terminare l’attività lavorativa un po’ in anticipo sulla tabella di marcia.

Nei giorni scorsi, le commissioni incaricate hanno esteso l’elenco dei lavori considerati usuranti o gravosi, portandolo a un ragguardevole 203 come numero complessivo. E l’estensione dell’Ape Sociale rappresenta una possibilità importante per offrire ai lavoratori un adeguato passaggio per il superamento di Quota 100. Un’uscita dal lavoro all’età di 63 anni per coloro che matureranno i requisiti utili all’accesso al pensionamento anticipato. A patto che nel 2022 le categorie di lavori gravosi venga esteso come previsto.

Pensione, l’estensione dell’Ape Sociale: come funziona

I codici Istat potrebbero addirittura diventare altri 27 nel 2022. Attualmente, l’Ape ne interessa appena 15, correlati ad altrettante categorie di lavori gravosi. Codici che consentano a chi li esercita di avvicinarsi all’età della pensione. L’obiettivo è rafforzare la schiera, così da ampliare il ventaglio di possibilità del pensionamento anticipato, visto come una buona soluzione per consentire il ricambio generazionale. Tuttavia, il tutto dovrà necessariamente passare dall’ingrossamento delle file dei lavori gravosi. Se ne era parlato già prima della riforma della pensione e, a maggior ragione, appare un’opzione ora che per l’addio a Quota 100 sono rimasti tre mesi appena.

LEGGI ANCHE >>> Pensione, come e quando: le regole per non perdere la bussola

La procedura richiederà innanzitutto l’ok dei Ministeri interessati (Economia e Lavoro) e, successivamente, del Governo tutto. L’estensione includerà categorie finora accostate poco o nulla al pensionamento anticipato, come i bidelli, badanti, benzinai. Della maxi-categoria dei lavori usuranti, inoltre, fanno parte già professioni come autista di bus, falegnami e saldatori, tassisti e, ora, anche insegnanti di scuola elementare, oltre che commessi, cassieri e operatori sanitari. Un elenco destinato a ingrossarsi, quasi certamente.

Impostazioni privacy